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DE' TRIONFI

Lo scopo del Poeta nel comporre questi Trionfi è quello stesso, ch' egli ebbe nel Canzoniere, cioè di ritornare di quando in quando col pensiero or al principio, or al progresso, ed or al fine del suo innamoramento, pigliando poi frequente occasione di tributar lodi ed onori all' unico e sublime oggetto dell' amor suo.

Onde giungere a quello scopo, immaginò di descriver l'uomo ne' varj suoi stati, e prender quindi ben naturale argomento di parlar di se stesso e della sua Laura.

L'uomo nel primiero suo stato di giovinezza è vinto dagli appetiti, che possono tutti comprendersi sotto il vocabolo generico di amore, o di amor di se stesso.

Ma, falto senno, vedendo egli la disconvenienza di tale suo stato, colla ragione e col consiglio lotta contro quegli appetiti, e li vince col mezzo della castità, tenendosi cioè lontano dal soddisfarli.

Tra questi combattimenti e queste vittorie sopraggiunge la morte, che, rendendo eguali i vinti e i vincitori, li toglie tutti dal mondo.

Ma non perciò ella ha tanta forza di disperdere anche la memoria di quell'uomo, che colle sue illustri ed onorate azioni cerca di sopravvivere alla stessa sua morte. E vive egli infatti per una lunga serie di secoli colla sua fama.

Se non che il tempo giunge a cancellare anche ogni memoria di quest'uomo, il quale in fine non trova di poter esser sicuro di viver sempre, se non godendo in Dio e con Dio della sua beata eternità .

Quindi l'Amore trionfa dell'uomo; la Castità trionfa di Amore; la Morte trionfa di ambidue; la Fama trionfa della morte; il Tempo trionfa della Fama; e l'Eternità trionfa del Tempo.

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TRIONFI IN VITA ED IN MORTE DI M. LAURA

DEL

TRIONFO

D'AMORE

CAPITOLO PRIMO

Trionfar volse quel, che 'l vulgo adora:
E vidi a qual servaggio, ed a qual morte,
Ed a che strazio va chi s'innamora.

(Trionfo d' Amore. Cap. IV.)

Nel tempo, che rinnova i miei sospiri

Per la dolce memoria di quel giorno,
Che fu principio a sì lunghi martiri ;
Scaldava il Sol già l'uno e l'altro corno
Del Tauro; e la fanciulla di Titone
Correa gelata al suo antico soggiorno.
Amor, gli sdegni, e 'l pianto, e la stagione
Ricondotto m' aveano al chiuso loco,
Ov' ogni fascio il cor lasso ripone.
Ivi fra l'erbe, già del pianger fioco,
Vinto dal sonno, vidi una gran luce,
E dentro assai dolor con breve gioco.

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