Fiori della poesia italiana antica e modernaRoma, 1871 - 396 sayfa |
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... antico monumento di vera poesia italiana scritto nel 1177 . Tutto lo mondo vive sanza guerra , Ed eo pace non posso aver neiente . O Deo , come faraggio ? O Deo , come sostenemi la terra ! E ' par ch ' eo viva in noja della gente : Ogn ...
... antico monumento di vera poesia italiana scritto nel 1177 . Tutto lo mondo vive sanza guerra , Ed eo pace non posso aver neiente . O Deo , come faraggio ? O Deo , come sostenemi la terra ! E ' par ch ' eo viva in noja della gente : Ogn ...
Sayfa 65
... antico valore Nell ' italici cor non è ancor morto . Signor , mirate come ' l tempo vola , E sì come la vita Fugge , e la morte n'è sovra le spalle . Voi siete or qui : pensate alla partita ; Che l'alma ignuda e sola Conven ch ' arrive ...
... antico valore Nell ' italici cor non è ancor morto . Signor , mirate come ' l tempo vola , E sì come la vita Fugge , e la morte n'è sovra le spalle . Voi siete or qui : pensate alla partita ; Che l'alma ignuda e sola Conven ch ' arrive ...
Sayfa 84
... antico canto , Tinta la voce del veneno interno Esce in rotti sospiri , e duro pianto . LODOVICO ARIOSTO . 1473-1534 . SONETTI . Mal si compensa , ahi lasso , un breve sguardo All ' aspra passion , che dura tanto : Un ' interrotto ...
... antico canto , Tinta la voce del veneno interno Esce in rotti sospiri , e duro pianto . LODOVICO ARIOSTO . 1473-1534 . SONETTI . Mal si compensa , ahi lasso , un breve sguardo All ' aspra passion , che dura tanto : Un ' interrotto ...
Sayfa 96
... antico Le chiare note sue dolci accompagna , E quanto dura quei , tanto si lagna , Fuggendo il verno d ' amendui nemico . Così al partir , ed al tornar del vento S'acquieta , e piagne , e lo bel vostro nido Empie di dilettoso almo ...
... antico Le chiare note sue dolci accompagna , E quanto dura quei , tanto si lagna , Fuggendo il verno d ' amendui nemico . Così al partir , ed al tornar del vento S'acquieta , e piagne , e lo bel vostro nido Empie di dilettoso almo ...
Sayfa 116
... antico suo ritorno faccia , Nè più tenga di se vedovo il cielo : Ch ' ancor arde per lei sempre , e s'agghiaccia Tal , che s ' avvien , che queste grazie neghi , Ben poco avrà da soffrir caldo , e gelo . Io pur , la Dio mercè , rivolgo ...
... antico suo ritorno faccia , Nè più tenga di se vedovo il cielo : Ch ' ancor arde per lei sempre , e s'agghiaccia Tal , che s ' avvien , che queste grazie neghi , Ben poco avrà da soffrir caldo , e gelo . Io pur , la Dio mercè , rivolgo ...
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affanni Agapito allor alma altrui amaro amor mi mise ANACREONTICA aprica Arno aura avea bacio begli occhi bella beltà canto Canzone CARLO INNOCENZIO FRUGONI caro Chè ciel CLAUDIO ACHILLINI crin crudel DANTE DA MAIANO desio dice diletto doglia dolce dolor donna duol Eran trecento Etna favella fior foco amor fronde fugge GABRIELLO CHIABRERA gente gentil giorno GIOVANNI FANTONI gloria gran grido guardo Italia l'alma lagrime lasso lieto lume Madonna madre Madrigale mira mondo morir mortal morte Ninfe ognor Oimè omai onor pace patria pensier petto piacer piange pianto piè pietà pietosa Povertade pregio quì rondinella rosa sangue sento Signor Silfo soave Sonetti sospir sospiri Sovra speme speranza spirto stella suol suon superbo terra Trovator Usignuolo vago vede veggio Vergine vidi VINCENZO DA FILICAJA virtù Vittoria Colonna viva
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Sayfa 38 - Oh di pochi vivanda (Rispose in voce con sospiri mista). Nostra natura qui a te ci manda. Io, che son la più trista, Son suora alla tua madre, e son Drittura ; Povera, vedi, a panni ed a cintura.
Sayfa 28 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien o" amore , Che va dicendo all'anima: sospira.
Sayfa 242 - Perì l'inganno estremo, Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non vai cosa nessuna I moti tuoi, né di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
Sayfa 240 - Ma non senza de' Persi orrida pena Ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra Or salta a quello in tergo e sì gli scava Con le zanne la schiena. Or questo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra...
Sayfa 45 - Io per me prego il mio acerbo dolore Non sian da lui le lagrime contese, E mi sia di sospir tanto cortese Quanto bisogna a disfogare il core. Piangan le rime ancor, piangano i versi, Perchè 'l nostro amoroso messer Cino Novellamente s
Sayfa 63 - ntenerisci e snoda : Ivi fa che '1 tuo vero (Qual io mi sia) per la mia lingua s
Sayfa 238 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi. Or fatta inerme, Nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, Formosissima donna! Io chiedo al ciclo E al mondo: dite dite; Chi la ridusse a tale?
Sayfa 59 - Amor quest' occhi lagrimando chiuda ; Qualche grazia il meschino Corpo fra voi ricopra , E torni l'alma al proprio albergo ignuda . La morte fia men cruda, Se questa speme porto A quel dubbioso passo: Che lo spirito lasso Non poria mai 'n più riposato porto , Né 'n più tranquilla fossa Fuggir la carne travagliata , e l'' ossa . Tempo verrà ancor forse , Ch...
Sayfa 239 - Perché, perché? dov'è la forza antica, Dove l'armi e il valore e la costanza? Chi ti discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 62 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne, Fora avvenuto; ch'ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.