Fiori della poesia italiana antica e modernaRoma, 1871 - 396 sayfa |
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... gente : Ogn ' uomo m ' è selvaggio : Non paiono li fiori Per me com ' già soleano , E gli augei per amori Dolci versi faceano ― agli albori .. E quand ' eo veggio li altri Cavalieri Arme portare e d ' amore parlando , Ed eo tutto mi ...
... gente : Ogn ' uomo m ' è selvaggio : Non paiono li fiori Per me com ' già soleano , E gli augei per amori Dolci versi faceano ― agli albori .. E quand ' eo veggio li altri Cavalieri Arme portare e d ' amore parlando , Ed eo tutto mi ...
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... gente . Ed io per ben servire S ' io ragion ritrovassi , Non doveria fallire A lui così ch ' i ' amassi ― per cori . 1 Dolce Madonna , poich ' eo mi morraggio , Non troverai chi s ' abbia in te servire Tutta sua volontate : Chè unque ...
... gente . Ed io per ben servire S ' io ragion ritrovassi , Non doveria fallire A lui così ch ' i ' amassi ― per cori . 1 Dolce Madonna , poich ' eo mi morraggio , Non troverai chi s ' abbia in te servire Tutta sua volontate : Chè unque ...
Sayfa 15
... gente ! 1 Già mille volte , quando Amor m ' ha stretto , Eo son corso per darmi ultima morte , Non possendo ristare all ' aspro e forte Empio dolor , ch ' io sento dentro al petto . Voi veder lo potete qual dispetto Ha lo meo core ; e ...
... gente ! 1 Già mille volte , quando Amor m ' ha stretto , Eo son corso per darmi ultima morte , Non possendo ristare all ' aspro e forte Empio dolor , ch ' io sento dentro al petto . Voi veder lo potete qual dispetto Ha lo meo core ; e ...
Sayfa 21
... gente vile ; che lo suo colore Chiama intelletto di troppo valore . Io veggio che negli occhi suoi risplende Una virtù d ' Amor tanto gentile , Che ogni dolce piacer vi si comprende : E muove allora un ' anima sottile , Rispetto della ...
... gente vile ; che lo suo colore Chiama intelletto di troppo valore . Io veggio che negli occhi suoi risplende Una virtù d ' Amor tanto gentile , Che ogni dolce piacer vi si comprende : E muove allora un ' anima sottile , Rispetto della ...
Sayfa 29
... gente , Come alla vista voi ne dimostrate ? Chè non piangete , quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente , Come quelle persone , che neente Par che intendesser la sua gravitate . Se voi restate per voler udire , Certo lo core ...
... gente , Come alla vista voi ne dimostrate ? Chè non piangete , quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente , Come quelle persone , che neente Par che intendesser la sua gravitate . Se voi restate per voler udire , Certo lo core ...
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affanni Agapito allor alma altrui amaro amor mi mise ANACREONTICA aprica Arno aura avea bacio begli occhi bella beltà canto Canzone CARLO INNOCENZIO FRUGONI caro Chè ciel CLAUDIO ACHILLINI crin crudel DANTE DA MAIANO desio dice diletto doglia dolce dolor donna duol Eran trecento Etna favella fior foco amor fronde fugge GABRIELLO CHIABRERA gente gentil giorno GIOVANNI FANTONI gloria gran grido guardo Italia l'alma lagrime lasso lieto lume Madonna madre Madrigale mira mondo morir mortal morte Ninfe ognor Oimè omai onor pace patria pensier petto piacer piange pianto piè pietà pietosa Povertade pregio quì rondinella rosa sangue sento Signor Silfo soave Sonetti sospir sospiri Sovra speme speranza spirto stella suol suon superbo terra Trovator Usignuolo vago vede veggio Vergine vidi VINCENZO DA FILICAJA virtù Vittoria Colonna viva
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Sayfa 38 - Oh di pochi vivanda (Rispose in voce con sospiri mista). Nostra natura qui a te ci manda. Io, che son la più trista, Son suora alla tua madre, e son Drittura ; Povera, vedi, a panni ed a cintura.
Sayfa 28 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien o" amore , Che va dicendo all'anima: sospira.
Sayfa 242 - Perì l'inganno estremo, Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non vai cosa nessuna I moti tuoi, né di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
Sayfa 240 - Ma non senza de' Persi orrida pena Ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra Or salta a quello in tergo e sì gli scava Con le zanne la schiena. Or questo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra...
Sayfa 45 - Io per me prego il mio acerbo dolore Non sian da lui le lagrime contese, E mi sia di sospir tanto cortese Quanto bisogna a disfogare il core. Piangan le rime ancor, piangano i versi, Perchè 'l nostro amoroso messer Cino Novellamente s
Sayfa 63 - ntenerisci e snoda : Ivi fa che '1 tuo vero (Qual io mi sia) per la mia lingua s
Sayfa 238 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi. Or fatta inerme, Nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, Formosissima donna! Io chiedo al ciclo E al mondo: dite dite; Chi la ridusse a tale?
Sayfa 59 - Amor quest' occhi lagrimando chiuda ; Qualche grazia il meschino Corpo fra voi ricopra , E torni l'alma al proprio albergo ignuda . La morte fia men cruda, Se questa speme porto A quel dubbioso passo: Che lo spirito lasso Non poria mai 'n più riposato porto , Né 'n più tranquilla fossa Fuggir la carne travagliata , e l'' ossa . Tempo verrà ancor forse , Ch...
Sayfa 239 - Perché, perché? dov'è la forza antica, Dove l'armi e il valore e la costanza? Chi ti discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 62 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne, Fora avvenuto; ch'ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.