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facea un colore purpureo, quale apparir suole per alcuno martirio che altri riceva.

Perocch' egli hanno in sè li dolorosi (sospiri) Quel dolce nome di Madonna scritto, E della morte sua molte parole, dicendo essi quello che si ragiona nel cuore, cioè il nome di lei e com' ella si partio da noi.

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In quel tempo (nella Settimana santa) che molta gente andava per vedere quella immagine benedetta (la Veronica) la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esempio della sua bellissima figura. Molto all' uopo il Fraticelli qui allega quel luogo del Paradiso: Quale è colui, che forse di Croazia, Viene a veder la Veronica nostra, Che per l'antica fama non si sazia, Ma dice nel pensier, finchè si mostra; Signor mio Gesù Cristo, Iddio verace, Or fu siffatta la sembianza vostra! XXXI, 103.

Quasi in mezzo della cittade ove nacque, vivette e morio la gentilissima donna. Sono pur a sufficienza queste memorabili parole ad accertare che la Beatrice di Dante fu di vero donna in carne ed ossa, uno dei Cristiani del terzodecimo Centinaio. Ma su ciò credo che non possa più mettersi alcun ragionevole dubbio, dopo quanto ne discorsero due eletti ingegni, che all'assennata critica seppero far corrispondere la dignità della parola e dello stile. La Beatrice di Dante, Studio di Alessandro d'Ancona. Pisa, Tipografia Nistri, 1865. Allegoria di Beatrice, Discorso di Giuseppe Poccianti. Firenze, Tipografia di M. Cellini, 1865.

Questi peregrini (che andavano molto pensosi...,) forse pensano de' loro amici lontani. Ciò ne riduce il pensiero a quell'ora che, al mancar della luce, suol pungere d'amore i nuovi peregrini, massimamente nel giorno c'han detto a' dolci amici addio: Purg., VIII, 3.

Se questi fossero di propinquo paese (e non di lontana parte come sembrano), in alcuna vista parrebbero turbati.

Parmi che al luogo presente, vista abbia, più che altro, significazione di atto o sembiante.

Onde passati costoro dalla mia veduta, allontanati in guisa che più non si potevano da me vedere.

Cомм. In modo stretto non s'intende peregrino, se non chi va verso la Casa di santo Iacopo, che è l' Apostolo, per cui quaggiù si visita Galizia: Par., xxv, 13.

Chiamansi palmieri, in quanto vanno oltremare là onde molte volte recano la palma, il bordon di palma cinto: Purg., xxxIII, 78.

SONETTO. Venite voi di si lontane genti? di lontana parte, com'è detto sopra.

Come quelle persone che neente Par che intendesser sua gravitate, il grave danno che la incolse per la morte di Beatrice: giacchè quella città allor rimase quasi vedova e dispogliata d'ogni sua dignitate: V. N., XXXI.

Ella ha perduto la sua Beatrice, come a dire, la donna che facea beato chiunque la vedeva, ed era appunto chiamata Beatrice, quasi tutti spontaneamente le attribuissero il nome che aveva proprio.

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Pensando (considerando) la loro nobiltà, proposi di mandar loro e di far una cosa nuova (una nuova poesia), la quale io mandassi loro con esse parole rimate.

COMм. E siccome peregrino, lo qual è fuori della patria vista. Qualche codice legge della sua vista e alcun altro della sua pátria vista; ma dall'una o dall'altra lezione non si può trarre determinato il concetto che Dante ebbe in mente. Ed io per me tengo certo che si debba invece scrivere semplicemente << della sua patria. » Nè altri potrà dubitarne ove ripensi che peregrino è chiunque è fuori della patria sua: V. N., XLI.

Il mio pensiero sale nella qualità di costei (la vede tanto sublime), che il mio intelletto non può comprendere; perocchè, nostro intelletto, per difetto della virtù della quale

trae quello ch'el vede (che è virtù organica, cioè la fantasia) non puote a certe cose salire: Conv., III, 4.

Conciossiachè il nostro intelletto s'abbia (sia) in risguardo a quelle creature, come l'occhio nostro debole (rispetto) al sole, che da sè ricaccia il viso che più trema: Par., xxx, 29.

Intendo questo, cioè che tal è il pensare della mia donna, vale a dire che questo pensiero pur mirava alla mia donna, giacchè spesso me ne ridiceva il nome.

SONETTO. Oltre la spera che più larga gira, su al sommo Cielo, oltre al Ciel che tutto gira, che è il Mobile primo, Ļo real manto di tutti i volumi Del mondo: Par., xxIII, 112.

Il sospiro intende per il pensiero, così nominato dall'effetto che produce.

Intelligenza nuova. Questa nuova intellettiva virtù, che nel pensiero di Dante mette Amore piangendo e lo fa andar lassuso, vien da Beatrice, salita in l'alto cielo, Nel reame, ove gli Angeli hanno pace: V. N., xxxii.

Io non l'intendo, si parla sottile; tanto, che n'è vinto il mio intelletto. Gli è un modo simile a quello: I'non l'intesi, si parlò profondo: Par., xv, 39.

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Appresso a questo sonetto apparve a me una mirabil Visione. Non è a dubitare che qui s'accenni all'idea del Poema, in cui magnificamente trionfa la lode di Beatrice. Ma ei si deve fare avvertenza che altro è la Visione ed altro il Poema. Questo non è se non la poetica narrazione di quella Visione che apparve a Dante, la mercè di Beatrice. Al che si vuol bene attendere, essendo che, giovi il ridirlo, la Visione ha un fine e un'allegoria che del tutto si riferisce a Dante, laddove al Poema, che essa Visione vien descrivendo, fu dallo stesso Dante assegnato un fine e un'allegoria, se non diversa, certo più larga e distinta da quella che riguarda semplicemente il contemplante Viaggiatore. Ond'è che ne conforta il pensare come l'Amore stringesse Dante a Beatrice per guisa, che

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eziandio nella varietà delle passioni cui potè soggiacere, gli rimase altamente impresso e con quella celestiale efficacia, da cui ebbe principio e cagione il più gran Poema onde s'onori l'umano ingegno. All' Amore adunque dobbiamo l'origine e la principal gloria della nostra Letteratura, e nella Vita Nuova giace riposta la vera origine e la fecondatrice virtù della Commedia di Dante. E questo divino Lavoro starà a perpetua norma e sicuro criterio del Volgare d'Italia, non meno che de' suoi gentili costumi.

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