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EDIZIONI DELLA VITA NUOVA.

Queste notizie sulle Edizioni della Vita Nuova furono in parte accennate dal Torri e meglio esposte dall'egregio Lodovico Pizzo, il quale prestò la sagace sua opera al benemerito e celebrato tipografo Antonio Antonelli nella magnifica ristampa di quel libro, pubblicatosi in Venezia nel 1865, per festeggiare coll' universo mondo civile il sesto Centenario della nascita dell' altissimo Poeta. Nè avendo io saputo dove ritrovarle più esatte, m'avviso di qui soddisfare ad un obbligo di stima nel riprodurle tai quali, non ostante alcune graziose parole che possono bensì riguardarmi, ma che non giovano, se non a rendere fede dell' altrui cortesia.

1576..

VITA NUOVA DI DANTE ALIGHIERI Con XV Canzoni del medesimo e la Vita di esso Dante scritta da messer Giovanni Boccaccio. In Firenze, nella Stamperia di Bartolomeo Sermartelli, MDLXXVI, in-8.

Prima edizione, bella e di Crusca, ma, come ne avverte il ch. B. Gamba, poco corretta.

Nel principio sono 4 carte non numerate; dopo queste seguitano facc. 116 numerate e la Tavola della V. N. in due carte. La Vita di Dante scritta dal Boccaccio ha frontispizio, segna

tura di fogli e numerazione di facc. a parte, ed occupa 80 facc., compreso l' Indice.

Oltre le cose indicate nel frontispizio, contiene parecchi Sonetti di Dante ed alquanti altri di altri poeti a lui.

Ha ne' margini dei richiami, o vogliam dire brevi sommarii delle cose contenute nelle righe di fronte, ma è mancante delle Dichiarazioni e Divisioni dei componimenti poetici, le quali si ammisero poi, come vedremo, in quasi tutte le edizioni posteriori, perchè incontrastabilmente opera di Dante.

Il Sermartelli dedica la sua edizione della V. N. « da esso » Dante e da altri reputata di non picciol valore » al molto magnifico M. Bartolomeo Panciatichi patrizio fiorentino, e fa sapere di averne avuto il manoscritto dall'amico Nicolò Carducci.

Il Cinelli ricorda una edizione di Firenze dell' anno 1527, ma a nessun bibliografo finora fu dato di vederla.

1723.

VITA NUOVA DI DANTE ALIGHIERI. Nelle Prose di Dante Alighieri e di messer Giovanni Boccaccio. In Firenze, MDCCXXIII, per Giovanni Gaetano Tartini e Santi Franchi, in-4. (di facc. 416).

Oltre la V. N. ha di Dante il Convito e la Pistola allo'mperadore Arrigo di Luzimburgo.

Gli accademici della Crusca si valsero per lo più di questa edizione, la cui lezione è alquanto diversa da quella del Sermartelli.

Ebbe cura di questa edizione l'eruditissimo can. Antonio Maria Biscioni, il quale vi prepose una dotta prefazione, e la corredo di note. In questa prefazione il Biscioni sostiene: « la » Vita Nuova essere un trattato d'amore meramente intellet>>tuale, senza alcuna mescolanza di profano » e si sdegna contro Boccaccio, Benvenuto da Imola, Leonardo Aretino, Cristoforo Landino, il Vellutello, il Daniello e contro tutti quei biografi ed espositori che credettero reali gli amori di Dante con Beatrice Portinari.

Ed intorno alla integrità del testo della Vita Nuova l' erudito Canonico scrive: « da questa operetta sono state tolte via, » non solo nell'ediz. del Sermartelli, ma ancora in tutti i MSS. >> da me veduti, eccettuatone il mio, tuttequante le Divisioni o

>> Sommarii de' componimenti poetici, per entro la medesima >> sparsi: le quali Divisioni, siccome legittima opera di Dante, > erano state da lui medesimo a' propri luoghi collocate. » E più innanzi ci fa conoscer l'origine di questo fatto, avendo egli trovato come in un testo a penna, il quale fu di Baccio Valori, ed allora era di Gio. Gualberto Guicciardini, fossero state tolte le dette Divisioni e risposte nel margine, e come chi ciò aveva fatto dichiarasse esservi stato indotto, perchè le riguardava come chiose e non come testo.

Il Cod. del Biscioni ricordato è quello della Marc. segnato: XXVI Cl. X MSS. Ital. Cartaceo in-4. Gli altri sei codici riscontrati per l'ediz. 1723; sono: due della Libr. Mediceo-Laurenz. (Banco 40, codd. 31 e 42); uno della Lib. del march. Cosimo Ricciardi (no.134); uno della Libr. del senat. G. B. Guadagni (no. 142); uno della Libr. di Gio. Gualberto Guicciardini (no. 48) ed uno della Libr. Strozziana (no. 259).

Più innanzi il Biscioni prova falsa la opinione che Dante si vergognasse d'aver composto la Vita Nuova, e dice tale opinione aver avuto origine dal Boccaccio che ciò scrisse nella Vita di Dante (V. BOCCACCIO, Vita di Dante, facc. 83; Ven., Alvisopoli, 1823).

Alle note del Biscioni alcune ne aggiunse di sue Antonio Maria Salvini, e queste sono contrassegnate con asterisco.

1741.

VITA NUOVA. Venezia, 1741, presso Giambattista Pasquali. In-8. Nel tomo II delle Opere di Dante.

Questi due tomi vanno in seguito ai tre tomi della Commedia pubblicati dal Pasquali stesso nel 1739. I cinque tomi hanno talvolta tutti la data dell' anno 1741.

È una copia della edizione fiorentina 1723.

1751.

VITA NUOVA. Venezia, 1751, presso Giambattista Pasquali, in-8.

Ristampa della edizione 1741.

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