Ed anche più ch'a torto Mi par di servidor nome tenere: Si fa 'l servir mercè d' altrui bontate, 5. Altri ch' Amor non mi potea far tale, Cosa di quella che non s'innamora, Che senza lei non può passare un'ora. 6. Canzon mia bella, se tu mi somigli, Tanto, quanto alla tua bontà s'avviene: In prender modo e via, che ti stea bene. CANZONE XI. 1. Cosi nel mio parlar voglio esser aspro, Maggior durezza e più natura cruda: Saetta, che giammai la colga ignuda. Ed ella ancide, e non val ch'uom si chiuda, Nè si dilunghi da' colpi mortali; Che, com' avesser ali, Giungono altrui, e spezzan ciascun' arme: 2. Non trovo scudo ch'ella non mi spezzi, Così della mia mente tien la cima. È tal, che non potrebbe adeguar rima. Rodermi così il core scorza a scorza, Com' io di dire altrui chi ten dà forza? 3. Chè più mi trema il cor, qualora io penso Di lei in parte, ov'altri gli occhi induca, Per tema non traluca Lo mio pensier di fuor si che si scopra, Ch'io non fo della morte, che ogni senso Colli denti d' Amor già mi manduca : La mia virtù si che n'allenta l'opra. El m' ha percosso in terra, e stammi sopra 15 Con quella spada, ond' egli ancise Dido, Mercè chiamando, ed umilmente il priego: 4. Egli alza ad or ad or la mano, e sfida Mi tiene in terra d'ogni guizzo stanco. Lo cor che'l chiama; ond' io rimango bianco. Egli mi fiede sotto il braccio manco Si forte, che 'l dolor nel cor rimbalza; Allor dich' io: S'egli alza Un'altra volta, Morte m'avrà chiuso 5. Cosi vedess' io lui fender per mezzo La morte, ov' io per sua bellezza corro! Oimè perchè non latra Per me, com'io per lei nel caldo borro? Chè tosto i' griderei: io vi soccorro; E farel volentier, siccome quegli, Che ne' biondi capegli, Ch' Amor per consumarmi increspa e dora, 6. S'io avessi le bionde treccie prese, Con esse passerei vespro e le squille: Io mi vendicherei di più di mille; E i suoi begli occhi, ond' escon le faville, Per vendicar lo fuggir che mi face: E poi le renderei con amor pace. Canzon, vattene dritto a quella donna, Che m'ha ferito il core, e che m'invola Quello, ond' io ho più gola: E dalle per lo cor d'una saetta; Chè bell' onor s' acquista in far vendetta. SESTINA. 1. Al poco giorno, ed al gran cerchio d'ombra Son giunto, lasso! ed al bianchir de' colli, |