38.

Gli Esami.

Ma ahimè! che sovra il limpido sereno
Di questa vita spensierata e allegra
Veggo spuntar colla tempesta in seno
Una gran nube minacciosa e negra,
E in cima ad essa una figura infame
Che porta scritto sulla fronte: Esame!

All'apparir di questo spettro esoso1
Un fremito2, un sgomento 3 universale;
Al vivere agitato e fragoroso
È successo un silenzio sepolcrale,
E di gramaglia 4 la città si veste
Quasi colpita d'improvvisa peste.

Son deserte le piazze e le contrade
Spopolati i caffè degli studenti,
Son rinchiusi i teatri e per le strade
Di nottetempo più muggir non senti
Sturbatori dei sonni padovani 5

I cori del Nabucco e dell' Ernani 6.

A quando a quando qua e là disperso
Qualche studente incontri per la via,
Che a capo chino e in suo pensiero immerso
Non ti guarda nemmeno e passa via,
Brontolando fra i denti qualche brano 8
Di Diritto Canonico e Romano.

All'alba se ne van soli soletti
Misurando le Acquette 9 indietro e avanti
Coi loro inseparabili Ristretti 10,
E la sera come ombre vagolanti
Si veggono girar di qua e di là
Pei deserti bastion della città.

E questi borbottando a voce bassa
Rumina una lezione di botanica;
Quegli spiega alla rondine che passa
Un astruso 11 quesito di meccanica;
St'altro 12 confida sospirando al vento.
I parágrafi del Regolamento.

3

1verhaßt 2Schauder Schrecken Trauerkleid padovani

6

di Padova zwei

Opern brummen Bruchstück 9öffentlicher Spaziergang in Padua 10 Auszug 11schwierig 12 st'altro

quest'altro,

18 Bereich 17

Ma è giunto il giorno degli esami. Un nome
Esce dall' urna, ed a quel nome un Tizio 13
S'alza dal banco e pallido siccome
Un condannato che s'avvia al supplizio,
Mogio mogio 14 s'avanza e la persona
Lascia cader sulla fatal poltrona 15.

A destra e a manca va girando gli occhi,
Si piega, si contorce, si dimena;

Colle man va fregandosi i ginocchi,
S'arrovescia all'indietro colla schiena
Per mettere l'orecchio alla portata 16
Di ricever la provvida imbeccata 17.

"

Ella che in dieci mesi di lezioni
Non si trovò presente a un solo appello,

Mi dica senza tante contorsioni

Che cosa è la calunnia? È un venticello 18

--

Mo' 19 bene! e il dolo 20 che cos'è Che inezia 21!
È un paese tra Padova e Venezia !

Bravissimo! e giacchè si vede schietto

Che il suo forte 22 si è la geografia,

La 23 mi saprebbe dir qual sia lo Stretto 24
Posto tra Francia ed Inghilterra? . . . or via,
Presto! risponda! A tal quesito astruso
Tizio s'imbroglia, resta lì confuso.

-

Impietosito il professor cortese,
Quasi per dargli la risposta in bocca,
Rinnova la domanda e a più riprese 25
Del vestito la mánica 26 si tocca:
St'altro rimesso sulla buona strada
Risponde trionfante: È la velada 27!

Dopo venti minuti finalmente

Egli esce fuor da quel secondo inferno,
E va via zufolando allegramente

Come se avesse guadagnato un terno 28.

Com'è andata? Benon 29! per eccellenza!

Ho fatto un esamone da eminenza 30.

=

Arnoldo Fusinato, Lo Studente di Pádova.

13 Caio oder Tizio oder Sempronio braucht man im Ital., um eine unbestimmte Persönlichkeit zu bezeichnen ein quidam 14 träumerisch, schläfrig 15 Lehnsessel 18 Aegung, Einflüsterung In einem Operntert heißt es: la calunnia è un venticello 19. nun 20 Betrug 21 Kleinigkeit 22 starke Seite 23 la ella 24 Meerenge 25 wiederholt 26 Mermel 27 velada ein venetianisches Wort für Frack 28 eine Terue

30

=

in der Lotterie 29 sehr gut ausgezeichnet.