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7.

Carissimo Amico,

Il vostro signor figlio gode ottima salute, è buono, e non posso dolermi che sia negligente. Séguita1 però a mostrarsi alle volte malinconico, e della malinconía è cagione il pensiero di dovere dimorare non pochi anni in collegio. Il suo desidério sarebbe di stársene in patria. Procuro 2 il più che si può di tenerlo contento d'animo, e di fargli conoscere per questo conto il suo dovere, e spero che le ragioni con un poco di tempo recheranno in lui quell' ilarità che si desidera. Del resto, più volte mi ha assicurato, che non ha niente a dolersi di questo collegio, e che ci sta meglio assai che nel seminario. Vi prego che nè voi nè il signor Carlo dobbiate aggiúnger niente col pensiero a quello che vi scrivo, giacchè vi scrivo il vero, senza scemarlo di alcuna cosa. Porgete dunque i miei osséqui5 allo stimatissimo signor Carlo, e voi seguitate ad amarmi che sono sempre

Il vostro affezionatissimo amico

Pellegrino Farini.

1 fortfahren 2 sich bemühen Fröhlichkeit verkleinern 5 Ehrerbietung.

8.

Mio caro,

Mi rallegro di vero cuore che tua madre stia meglio, e spero che il tuo matrimonio finirà di consolarla. Povera donna, mi ha detto tante volte che desiderava di vederti sposo! Io mi pongo nel caso di una madre affettuosa, e credo che questa debba essere una gioia delle più dolci che possa desiderare a un figliuolo. Se poi un giorno o l'altro potrai porle un nipotino sulle ginocchia, vedrai come dimenticherà a un tratto i suoi anni e i suoi incómodi 1. Oh! io faccio voti, perchè possiate trovarvi tutti a questo conforto. Non conosco la tua Vittorina, ma scelta da te, credo che debba essere quale il mio cuore te la desidera. Vivete felici e amatevi sempre, e la consuetudine 2 del convivere e del ricambiarvi le cure le più affettuose alimenti il vostro amore e la vostra virtù. Sa

luta la tua sposa e dille, che dal momento che seppi che t'era destinata, io l'amai come una sorella e come un essere capace di tenermi di conto d'uno dei più cari amici che abbia sulla terra. So che alle buone qualità dell' animo unisce l'avvenenza della persona, e ne ho doppio piacere per lei e per te. La concordia della bontà colla bellezza è l'ornamento più caro che possa mostrare al suo sposo una fanciulla bennata il giorno delle nozze1.

Tu porterai nella nuova famiglia che vai a formarti il cuore che hanno avuto per te i tuoi genitori, e i tuoi figliuoli ti ricambieranno 5 largamente, non dubitare. Addio.

L'affezionatissimo amico

Giuseppe Giusti.

1 Beschwerde 2 Gewohnheit 3 Schönheit Hochzeit Sentgelten.

9.

Mio carissimo Giovanni,

Con chi potrei meglio principiar l'anno che con voi che tanto mi siete amico? Tutta questa gran città è in moto per gli augurii, ma fra tanti nessun augúrio è più caldo e più sincero di questi ch'io fo e mando sin di qui. Ma con quali parole ve gli manderò? Con quelle sole che valgono per mille, e tutta l'eloquenza di Cicerone non potrebbe dir di più: Siate felice quanto meritate. La vostra modestia non vi lascerà vedere tutta la pienezza 1 di tali parole; ma io che so quanto valete, le intendo pienamente per modo che, se il mio voto è esaudito2 da Chi tutto può, le rive del Po non vedranno uomo più felice di voi. Salutate, di grazia3, tutta la famiglia vostra per me, e tutti i generosi amici e le graziose amiche cui voi conoscete. Carlo Botta vive e conversa ogni giorno con loro. Addio, mio buono e dilettissimo amico, ed amatemi.

Vostro affezionatissimo amico

1 Fülle 2 erfüllen 3 gefälligst.

Carlo Botta.

10.

Mio dolcissimo,

Con questa rispondo alla tua del 18. Mi passa l'anima l'infelicità nella quale sei ricaduto, e vedo per prova quanto sia grave, spogliandoci dell' unico sollievo che è lo studio. Ma quantunque tu mi dica di non potere, a ogni modo voglio sperare che troverai la maniera di fare un viaggetto, e che questo ti gioverà, perchè mi pare la più certa medicina di questi mali, dove l'infermità dell' animo se non produce, almeno aggrava quella del corpo. Dammi nuove di te, chè io le desidero soprattutto; ma scrivimi pur brevemente, chè io non voglio che l'applicazione dell' animo ti pregiúdichi 1! Vóglimi bene 2, e divértiti per amor mio. Ti abbraccio e ti bacio. Addio, addio.

Il tuo

1 nachtheilig sein 2 voler bene, lieben, vóglimi = volere.

11.

Leopardi.

Mio carissimo signor Contino,

Ella desidera di veder Firenze, ed ha ragione. È la culla1, la madre, la scuola delle belle arti: ne è piena e mirabilmente spléndida. Per questa cagione ella quando che sia2 vedrà Firenze, e farà bene. V. S. pensa poi ragionevolmente che la consuetudine 3 dei buoni parlatori sia giovevolissima, anzi necessaria a scriver bene. Ell' ha ragione in massima1, ma nel fatto nostro però il caso è diverso. Non ci è paese in tutta Italia dove si scriva peggio che in Toscana e in Firenze; perchè non ci è paese, dove meno si studii la lingua, e si studino meno i maestri scrittori di essa (senza di che in nessuno si potrà mai scriver bene): ed oltre a ciò non v'è paese che parli meno italiano di Firenze. Non hanno di buona favella niente, fuorchè l'accento: i vocáboli, le frasi vi sono molto più barbare che altrove, perchè ivi non si leggono se non libri stranieri. Chiunque in Toscana sa leggere, dee V. S.5 tenere per certissimo che non parla italiano: e questo

riman solo a quei più poveri e rozzi che non sanno punto leggere; ma la conversazione di questi nulla potrebbe giovare a chi vuol farsi scrittore. Io non gliene parlo in aria, ma per molta esperienza, con sicurezza. E la riverisco ed abbraccio col cuore.

Suo devotissimo affezionatissimo

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P. Giordani.

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1 Wiege 2wenn es auch sei 3 Umgang grundsäßlich 5V. S. Signoria Vossignoria.

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11.

Mio caro Papà,

Avrà ricevuto a quest' ora la mia dei diciotto. Quel Ma! ... della sua cara dei 14 non saprei che cosa volesse significare, se non forse che ella avesse concepito 1 qualche dúbbio della mia volontà di tornar con lei. Ma ella si accerti pure che, quand' anche il mio desiderio non mi spingesse continuamente costà, io sarei ben lontano dal cercar pretesti 2, per mancare ad una promessa fatta. Aggiungerò poi che già a quest' ora sarei partito, se il partire dipendesse dalla mia volontà; ma aspetto, com' ella vede, il freddo, perchè l'esperienza mia ha dimostrato, che il caldo è il maggiore e più pericoloso nemico che io abbia nel viaggio. Il freddo mi fa patire, ma mi è necessario per evitare le riscaldazioni 3, che il viaggio mi cagiona con una facilità incredibile. Ho risoluto di venire a Recanati direttamente (viaggio di sei giorni) fermandomi solo un poco a Perugia per riposare. Intanto il mio desiderio, anzi impazienza di rivederla, non solo non è minore di prima, ma cresce ogni giorno. Le bacio la mano con tutto il cuore: mi ami, mi benedica e mi aspetti.

Ubbidientissimo figlio

1fassen Ausflucht, Vorwand Erhizung.

Giacomo.

13.

Mia cara Sorella,

Ho sentito un dolore vivissimo della pérdita della tua figliuolina, mia carissima nipote, che sperava di vedere e di

4

abbracciare come mio sangue. Io non so cosa dirti, perchè a questi mali non v'è medicina che valga, fuori che il tempo. Fatti più coraggio 1 che puoi, e consola il povero Cecco2, che sarà desolatissimo 3. Cara mia, nella vita bisogna subire queste vicende terribili, e poi .... per morire noi pure, e finire di penare per noi e per altri. Verrei a vederti, se io non mi trovassi afflitto dalla mia solita malattia intestinale 6, cresciuta quest' anno per il tempo passato collo zio e per disturbi avuti. Se posso rimettermi un poco, verrò; in ogni modo non credere neppure per un momento che l'animo mio non prenda una viva parte nei tuoi beni e nei tuoi mali, e tieni per certo che in ogni occasione ti sarò fratello vero, come sarò cognato affezionatissimo al tuo Cecco. Addio: abbi pazienza, e pensa alla tua cara salute. T' abbraccio di tutto cuore. Il tuo fratello

Giuseppe.

1 fatti= = fa und ti, fasse Muth, 2Cecco = Abkürzung von Francesco 3untröstlich ertragen 5 Wechselfall Unterleibskrankheit 7sich herstellen. 4

14.

Cara Sorella,

La Margherita, servente in casa mia e da voi conosciuta, trascurò questa primavera un' infreddura1, di modo che fu assalita da una fiera tosse 2, che il medico giudicò pericolosa. Dopo alcuni mesi si è ristabilita: ma esso medico vorrebbe che la giovine, per ben rinforzare gli organi della respirazione, che erano rimasti offesi, andasse a respirare l'aria grossa della bassa Romagna. Io avrei divisato di mandarla a Ravenna, e di metterla sotto la vostra custodia in casa vostra, sommistrando quanto occorre pel vitto e gli altri bisogni di lei. Vi prendereste per amor mio questo incómodo? La giovine è buona, sincera, timorata di Dio, niente ciarliera 5, tale insomma che ha meritata l'affezione di Giuditta, la quale a voi la raccomanda. Se mi fate questa grazia, vi manderò la ragazza verso la fine di luglio, e verso la fine di agosto la

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