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manderò a prendere. Aspetto risposta. Salutate in nome mio, e in nome di Giuditta, nostra madre, e baciátele la mano per me. Addio.

Vostro affezionatissimo fratello

Paolo.

1 Erkältung 2Husten beabsichtigen gottesfürchtig schwazhaft.

15.

Carluccio mio,

Ti scrissi ultimamente una lunga lettera, alla quale non vedo risposta. Dai 22 di maggio in qua che Paolina mi scrisse, non ho più un cenno da casa. Per amor di Dio scrivimi, e non mi lasciare in questa oscurità: senza le nuove vostre io non posso viver queto un momento. Oggi è il nostro San Vito, ti diverti tu nulla, o sei sempre così tristo? Dio mio! vo contando i giorni, dopo i quali io ti rivedrò: crédimi che sarà presto, e che io non ho maggior desiderio. Carluccio mio caro, scrívimi. Salutami tanto babbo, mamma e i fratelli. Io penso sempre a te, io parlo sempre di te, anche a rischio1 di parere di poco buon tuono. Io t'amo quanto la vita. Non mi abbandonare. Ti bacio con tutta l'anima. Addio, addio. Il tuo affettuosissimo

1mit der Gefahr.

Giacomo.

16.

Carissimo Papà,

Dopo avere tante volte sperato di toccare agli ultimi giorni del mio arresto, posso ora finalmente lusingarmi che non m'inganno più prevedendo vicino questo sospirato1 termine. Lo desidero molto per me, ma più ancora pei miei cari genitori, giacchè temo che essi soffrano assai più ch' io non soffro. Se badassi a me solo, io non avrei grande impazienza di uscire di qua, godendovi óttima salute, e trovando che in fondo, quando si ha una stanza passábile 2 e tutto il necessario per vivere, non v'è poi molta differenza dal proseguire questa breve carriera3 mortale piuttosto in un luogo che in un altro.

Scacci dunque, caro papà, ogni malinconico pensiero a mio riguardo, e persuada la cara mamma, le sorelle e i fratelli a non affliggersi menomamente per me: s'ingannano assai se s'immaginano ch' io sia davvero infelice. Voglio che stiano tranquilli ed allegri, ed allora non mi manca quasi più nulla per essere uno degli uomini più felici che esistano. Carissimo papà, abbia cura della sua preziosa salute: lo stesso dico alla carissima mamma; li abbraccio entrambi con tutto il cuore unitamente al mio caro abate e alle mie care sorelle. Mandino una parte dei miei saluti al mio caro Luigi.

1 ersehnt 2 mittelmäßig Laufbahn.

L'affezionatissimo

Silvio.

17.

Mio signore.

Abbiamo ricevuto la sua lettera del mese passato, e letta la commissione delle merci ch' ella desidera. Subito fu da noi scritto per esse ai nostri corrispondenti in Olanda, acciocchè, se si può, ne sia provveduta prima delle Pentecoste 1. Ci diede non poca maraviglia la notizia che fra le ultime robe 2 da noi spedite, abbia ritrovata una pezza di panno tutta piena di macchie. N'abbiamo rincrescimento grande. Sopra ciò fu da noi oggi scritto al nostro corrispondente di Amsterdam, dal quale ci venne mandata, e ce ne siamo doluti seco gagliardamente. Procuri di venderla, se non le riesce, vuol giustizia che egli la ripigli. Terremo sempre le sue ragioni, finchè ne sia soddisfatta del tutto. Ella ci commente inoltre dodici paia di calzoni lavorati al telaio3, ma non ci dà indizio, se di lana o di seta. La preghiamo di far ciò sapere per non errare. Attendendo dunque la sua risposta siamo pieni della più sincera stima.

Pei fratelli Zeno:
Apostolo Zeno.

1 Pfingsten 2 Waare 8 Webstuhl.

18.

Vincenzo Monti a sua moglie.

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1

Non a torto ti lagni della poca frequenza delle mie lettere; ma io studio e scrivo continuamente, e quando mi sto sepolto colla penna in mano tra i libri, tu sai che mi pesa 1 il distrarmi, e mi dei perdonare. Niuna cosa mi è tanto cara quanto l'udire che malgrado delle nebbie e delle nevi che infestano la stagione in Milano, la tua salute non ne ha finora patito. Io ti scongiuro di averne diligentissima cura. La mia è perfetta. Non ho mai goduto d'un inverno così benigno; egli è tanto mite, che io vado vestito della stessa guisa che in ottobre a Milano.

Per aver cagione di prolungar la presente, voglio raccontarti cosa che ti farà ridere. In Fano, distante dieci miglia da Pésaro, dura tuttavia un antico costume di celebrare, appunto di questi tempi, una giostra di tori4, alla quale è molto il concorso dei paesi circonvicini; e giorni sono ebbe luogo il primo spettacolo.

Fu mandato in arena 5 un toro veramente feroce. Egli è legge, che a ognuno che ami di accingersi con queste bestie sia libero di entrare nello steccato. Niuno osò presentarsi contra quel fiero, e quanti cani si arrischiarono di assalirlo, tanti ne furono lanciati in aria e sventrati 7. Finalmente si fece innanzi un villano, che con istupore di tutti, si mise a fronte del tremendo animale. Gli si accostò francamente; e il toro, fatto mansuetissimo, lasciò avvicinarsi, accarezzarsi e palparsi9' e lambiva la mano che lo blandiva. A quel portento 10 tutti restarono attóniti e muti: indi un batter di mani che andava alle stelle. Quand' ecco improvvisamente un uomo che s'alza, e grida: Costui è un mago! È mago! ripetono con voce furibonda 11 altri dello stesso colore; e, fuoco al mago, fuoco al mago! s' introna 12 da tutte parti.

13

Il presidente della giostra, persuaso ancor esso che quel prodigio non poteva essere che mera opera del diavolo, fa spiccare 14 quattro gendarmi, che intimano al mago di uscir dallo steccato, e te lo menan prigione. Dimandato il perchè

di questa soperchieria 15, gli viene risposto: Perchè tu sei un mago, e n'andrai impiccato 16 e bruciato. E che mago mi andate voi cantando? ripetè il villano. E non capisce sua Eccellenza e sua Riverenza che se il toro mi ha fatto carezze, egli è perchè ha riconosciuto in me il suo padrone? Pareva che tale risposta conforme alla testimonianza di molti che per vero padrone del toro lo riconobbero, e ne fecero giuramento, avesse dovuto far rinsanire 17 il nobile presidente; ma il povero mago è ancor nelle carceri, e si dipusta quid agendum 18

Saluta Aureggi e i soliti amici. Saluta anche Giasone e Luigi e la Peppa 19, e fa che io abbia sempre buone nuove di te, che sei e sarai sempre l'oggetto più caro al mio cuore. Pesaro, 12 gennaio 1822.

=

1schwer fallen 2 dei devi 3 belästigen Stiergefecht 5 Kampfplatz den 4 6 Kampf aufnehmen 7den Bauch aufschlißen 8 zahm 9 betasten 10 Wunder 11 wüthend 12 erschallen 13bloß 14 abgehen 15 Gewaltthat 16 aufhängen 17 zum Verstande bringen 18 Lat. was zu thun sei 19 Peppa Giuseppa.

=

19.

Giulio Perticari al cav. Giuseppe Fambroni, a Roma.

Il signor Eduardo Spiro, giovane pittore, dotato dalla natura e dall' arte d'ogni più rara qualità, vuol essere a voi raccomandato a voi, che siete l'amico e il padre di quanti coltivano le belle arti in codesta città, vera maestra d'ogni umana gentilezza. Per la vecchia nostra amicizia vi prego adunque ad accogliere questo giovine nella vostra protezione, ed essergli consigliere ed aiutatore in tutto quel tempo che starà in Roma. E fate ch'egli conosca i nostri amici, Camuccini, Landi ed Agricola e il divino Canova, ai quali tutti rammenterete il loro e vostro servo ed amico.

20.

Giulio Perticari al cav. Luigi Biondi. T'ho scritto e molte volte; e non ho ancora la consolazione d'una risposta. Mio caro Luigi! E che t' ha fatto il tuo

Lardelli, ital. Lesebuch.

6

Giulio? Non son dunque io più l'amico della tua giovinezza? Il tuo più caldo e vero e saldissimo 1 estimatore 2? Non so che cosa pensare. Deh, toglimi da questa crudele condizione, perchè il solo dubbio che tu ti sia dimenticato di me, mi consuma l'animo. Scrivimi due sole parole, che mi facciano fede che tu segui ad amarmi, e basta. Non voglio peccare contra il pubblico servigio, togliendoti alle presenti tue cure. Ma due parole non costano poi tanto che tu voglia per questo infelice sparagno tenere in dolore chi t'ama quanto la luce degli occhi. Addio.

3

Di Pesaro, 28 aprile 1818.

1 beständig 2 Bewunderer bezeugen 4 Ersparniß.

21.

Antonio Cesari al sig. Antonio Campostrini. Vi scrivo col cuore intenerito per un caso, che ho alle mani assai miserando, di una famiglia desolata 1 che vive di lagrime. Io son risoluto di raccogliere qualche somma per consolazione di questi miseri: e perocchè Dio non vuole che io solo possa soddisfare alla tenerezza mia, sono costretto di essere importuno 2 ai buoni, che possono darmi la mano a quest' opera. Deh! per Dio, Antonio mio, aprite il cuore a questi infelici, ed obbligate la divina larghezza 3 a ricambiarvene da suo pari. Perdonatemi ed amatemi.

Di casa 5, li 23 di agosto 1827.

1 trostlos 2lästig 3 Freigebigkeit wie es von ihrer Seite zu erwarten ist 5 Dahier.

22.

Ultima lettera di Torquato Tasso.

Che dirà il mio Signor Antonio, quando udirà la morte del suo Tasso? e per mio avviso 1 non tarderà molto la novella, perchè io mi sento al fine della mia vita, non essendosi potuto trovar mai rimedio a questa mia fastidiosa2 indisposizione 3 soprovvenuta alle molte altre mie solite, quasi rapido torrente, dal quale senza potere avere alcun ritegno 5 vedo chiaramente esser rapito. Non è tempo che io parli della

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