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mia ostinata fortuna, per non dire dell' ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto aver la vittoria di condurmi alla sepoltura mendíco, quando io pensava che quella gloria che, malgrado di chi non vuole, avrà questo secolo dai miei scritti, non fosse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone. Mi sono fatto condurre in questo monastero di Sant' Onofrio, non solo perchè l'aria è lodata dai medici più che d'alcun' altra parte di Roma, ma quasi per cominciare da questo luogo eminente, e colla conversazione di questi devoti9 Padri, la mia conversazione in cielo. Pregate Iddio per me: e siate sicuro che, siccome vi ho amato ed onorato sempre nella presente vita, così farò per voi nell'altra più vera, ciò che alla non finta 10, ma verace carità s'appartiene. Ed alla divina grazia raccomando voi e me stesso. Di Roma, in Sant' Onofrio.

1 Ansicht 2 lästig 3 Unwohlsein reißend 5 Rückhalt 6 Belohnung 7 Kloster Serhöht andächtig 10 verstellt.

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II. DESCRIZIONI.

1.

Bellezza dell' universo.

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Io sorgo la mattina col sole, col primo motore e regolatore 2 di tutte le opere umane; ed ammiro tosto il padiglione 3 magnifico che l'aurora gli prepara quando è próssimo a levarsi dal mare. Qual piena di luce inonda 6 il cielo e la terra! come le alte cime dei monti sono vagamente indorate dai raggi mattutini! Progredendo il giorno, osservo a parte a parte gli oggetti, le sembianze, gli accidenti della natura, e tutti mi commovono e mi dilettano. Rivolgo l'occhio all'azzurro firmamento, meta9 del nostro mortale pellegrinaggio, patria ed asilo beato dell' anima nostra: lo rivolgo alle alpi altissime, colossali produzioni della natura e serbatoi 10 delle sue forze vitali: lo rivolgo al mare, e lo lascio spaziare 11 per quella pianura immensa, sinchè giunga a riposarsi sulla cima di uno scoglio, o sulla vela di una nave: lo

rivolgo agli animali che ormeggiano 12, che volano, che guizzano 18; ed ai colori coi quali la mano di Dio spruzzò 14 le penne agli uccelli e le ali degli insetti, o maculò 15 le pelli dei quadrúpedi, o dipinse le conchiglie 16: lo rivolgo alla pompa dei campi, alla vaghezza dei colli, ai segreti orrori delle foreste, ai recessi 17 delle valli, ai ravvolgimenti 18 dei fiumi, a' fiori che brillano, all' erbe che verdeggiano, alle messi che biondeggiano 19. Così intendo l'orecchio al fragore 20 del tuono, del vento, dei torrenti, ai frémiti 21 marini, ai garriti 22, ai muggiti, ai belati, alle voci di tutti i viventi, ed a quel basso e confuso mormorío che fa la natura quando opera e produce. E tutto per me è teatro, tutto música, incanto 23, amore, giocondità 24. E quando il sole tramonta, e seco tragge 25 gli aspetti 26 e i colori, io ne osservo con infinito diletto espándersi 27 gli ultimi raggi, e questi, dileguandosi 28, tíngere in pórpora i vapori condensati 29 in piccole nuvolette, e quasi seminare di rose il firmamento; e dalla parte opposta sórgere qualche stella con una luce dúbbia 30 e trepidante 31. Ed avanzando la notte, m'innalzo fra le stelle innumerabili, e le vagheggio 32 con trasporto 33, e la luna è l'amor mio; e se questi altri sono velati da' núvoli, vénero 34 la maestà delle ténebre, immagine del mistero, della sublimità 35, del terrore.

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Venánzio.

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1 bewegende Kraft 2 regelnd 3 Zelt 4 Morgenröthe 5 Fülle 6 überschwemmen 7 Morgenstrahl Entfernung 9 Ziel 10 Behälter 11 schweifen 12 die Spuren hinterlassen 13 schwimmen 14 besprißen 15 beflecken 16 Schalthier 17 abgelegener Ort 18 Krümmung 19 blond erscheinen 20 Getöse 21 Brausen 22 zwitschern 23 Zauber 24 Lieblichkeit 25 tragge trae von trarre, ziehen, wegnehmen 26 Form 27 sich verbreiten 28 verschwinden 29 verdichten 30 zweifelhaft 31 unstet 32 liebkosen 33 Begeisterung 34 verehren 35 Erhabenheit.

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2.

Una notte serena.

Mentre i miei concittadini si stanno seduti ad una scénica rappresentazione, io godo di altro spettacolo; di quello d'una notte serena e tranquilla. Conviene, a ben goderne, esser nell' aperto d'una taciturna1 campagna. Che beltà! che magni

ficenza nel cielo! Qual ricchezza, qual lusso e pompa di maraviglia sotto l'apparenza d'innumerevoli diamanti che fiammeggiano attaccati alla celeste vôlta! E quanto non è soave questa universal quiete! Quanto non è eloquente questo silenzio della natura che dorme! La notte ha un certo che di sublime insieme e di dolce, ch'è un vero incanto 2 dell' anima; la quale non so se più amante di ciò che la colpisce, o di quello che la intenerisce, allora particolarmente séntesi commossa, che si destano in lei ad un tempo e si confondono i sentimenti teneri e i grandi.

Ma qual ordine, quale armonia nella fábbrica dell' universo! Quale sapienza nell' architetto! Viaggiai, mi disse un filosofo, per molte parti d'Europa, e di molti singolari e forti cose fui testimonio; ma la più strana per me fu il vedere un celebre astronomo che faceva profession púbblica d'ateismo 3!

Pindemonte.

1 still, schweigsam 2 Zauber sich als Gottverläugner ausgeben.

3.

Timori per le comete e pregiudizi 1.

Non meno durevole del timore ispirato dalle eclissi 2 e " più comune forse fra i dotti, è stato quello cagionato dalle comete. Un corpo luminoso di figura non ordinaria, veduto in una notte oscura del cielo, accompagnato da una lunga e larga striscia3 di fuoco, o circondato di fiamme, è quanto all' apparenza un oggetto tristo e spaventoso. Se la scienza ha tardato tanto a darci delle nozioni certe intorno alla natura delle comete, se essa non ci ha ancora bene istruiti intorno a quella delle loro code 4, dobbiamo noi meravigliarci che i nostri antenati nei tempi d'ignoranza abbiano inorridito alla vista di un fenómeno notturno, il di cui aspetto ha in verità qualche cosa di terribile, e lo abbiano riguardato come un funesto preságio 5 ?

Virgilio chiama sanguigno e lúgubre lo splendore delle comete.

Credéasi volgarmente che le comete presagissero la morte del sovrano che regnava nel tempo della loro apparizione, e il rovesciamento dei regni.

Nel secolo nono, uno scrittore ci ha lasciata la vita di Luigi I il Pio, figlio di Carlo Magno, sotto il titolo di Annali Astronómici; ebbe spirito bastevole per rídersi del timore che inspiravano le comete. Ciò è molto per un contemporáneo & di Luigi il Pio, che nell' 837 cadde infermo per il terrore concepito all' apparire di una cometa, e nell' 840 morì di spavento dopo aver veduta una eclissi del sole. La cometa nel 1456 apparse in un tempo, in cui i Turchi, dopo avere schiacciato l'impero Greco, minacciavano di far provare lo stesso trattamento all' Europa, costernò gli spiriti in guisa straordinaria, e gittò gli animi in un estremo abbattimento 10; eppure essa era quella cometa, che ricomparendo poscia successivamente e con un determinato período negli anni 1531, 1607, 1682, 1759, dovea far trionfare il sistema di Newton, che considerò cotesti corpi come altrettanti astri soggetti alla legge astronomica universale della regolare rivoluzione 11; dovea illuminare il mondo intorno alla natura delle comete, e alla vera causa del loro apparire, e do vea rassicurare tutti i saggi, e fare svanire per sempre dalla loro mente i chimérici timori, che la vista delle comete avea per tanto tempo inspirati. Così mentre l'ignoranza esercitava da un lato il suo assoluto dominio sopra gli Europei, Regiomontano osservando dall' altro la cometa del 1456 preparava i progressi della scienza e gli effetti vantaggiosi, che questi dovean produrre negli animi.

11.

Seneca, il quale non sembra avere avuto gran fatto 12 paura delle comete, e che riconobbe e sostenne il ritorno periódico di questi astri, „qual meraviglia, dice, che non si conoscano ancora leggi certe del moto delle comete sì rare a vedersi, e che siano ignoti il principio e il fine della rivoluzione di quegli astri che non ritornano se non dopo lunghissimo tempo? Verrà un' época, in cui il maggior numero

dei secoli che saran passati, e la maggior diligenza che si sarà impiegata nell' esame delle cose, faranno conoscer ciò che ora s'ignora. Verrà un' epoca, in cui i pósteri 13 nostri si meraviglieranno che noi abbiamo ignorato ciò che sembrerà ad essi chiarissimo."

Dopo dieciotto secoli noi ci ricordiamo dei suoi detti, e rendiamo giustizia alla sua previdenza, e alla profondità delle riflessioni che egli aveva fatte. Quante vestígia 14 delle superstizioni che gli antichi aveano intorno agli astri rimangono ancora in un secolo che si chiama illuminato, e che lo è infatti quanto alla classe istruita.

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Leopardi.

1 Vorurtheil 2 Finsterniß Streifen Schweif 5 Vorbedeutung traurig 7 Umsturz Zeitgenosse 9 entrüsten 10 Niedergeschlagenheit 11 Umdrehung 12 sehr viel, sehr groß 18 Nachkommen 14 Spur.

4. Roveredo.

Roveredo è bella e popolosa città quasi in sulle bocche del Tirolo Italiano, póstavi come a chiave, munizione 1 e antemurale2 delle valli interiori, mediante il sito acconcio a difenderle e un castello poderoso, che nelle guerre del secolo XV, e in quelle combattute per la Lega di Cambrai contro i Veneziani, sostenne più fiate urti e ossidioni 5, sortite e battaglie sanguinose ed aspre, le quali rialzarono le speranze e ammigliorarono le sorti di Massimiliano imperatore. Cotesta città è corsa da belle vie, costeggiate da molti vaghi e nobili edifizi, architettati con istile fra il teutónico e l'italiano, con isporti grandi a canali di ferro, colle grondaie fatte a dragoni9 alati, ed aquile, ippogrifi 10 ed altri mostri che nelle pioggie mandano fuori l'acqua dalle aperte bocche a larghi sprazzi 11. È altresì doviziosa assai massime pel commercio delle sete e de' velluti, ed ha mercatanti di polso 12 che traggono sopra Vienna, Augusta, Salisburgo e tutta l'ampia contrada dell' Adige, dell' Aizach, del Talfer e del Rienzo. Ma la riviera del Lenno, che le scorre da mezzodi, oltre che la fa leggiadra, piacevole e dilettosa in un tratto che si specchia nelle azzurre sue acque, le dà una singolare

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