Da Dante al Páscoli: passi scelti dalle opere di Dante, del Petrarca, del Boccaccio, dell'Ariosto, del Tasso, del Parini, dell'Alfieri, del Goldoni, del Fòscolo, del Monti, del Leopardi, del Manzoni, del Carducci, e del Páscoli, con notizie di storia letteraria, riassunti

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G. Barbèra, 1928 - 562 sayfa

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Sayfa 366 - ... tempi, potessi aspirare al tuo intento; di'? spargerai tutto il sangue col quale conviene nutrire una nascente repubblica? arderai le tue case con le faci della guerra civile? unirai col terrore i partiti? spegnerai con la morte le opinioni? adeguerai con le stragi le fortune? ma se tu cadi tra via, vediti esecrato dagli uni come demagogo, dagli altri come tiranno. Gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti; giudica, più che dall'intento, dalla fortuna; chiama virtù il delitto utile,...
Sayfa 423 - Hanno questo di proprio le opere di genio, che quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad un'anima grande che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggimento della vita, o nelle più acerbe e mortifere disgrazie ... servono sempre di consolazione...
Sayfa 86 - Che per vera et altissima umiltate Salisti al ciel, onde miei preghi ascolti; Tu partoristi il fonte di pietate, E di giustizia il sol, che rasserena...
Sayfa 92 - Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi , Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Sayfa 451 - Tu le sorridi? Ah no! cessa il crudele scherzo; ei mi strazia, io noi sostengo. - O Carlo, farmi morire di dolor, tu il puoi; ma che gloria ti fia? Tu stesso un giorno dolor ne avresti. - Amor tremendo è il mio. Tu noi conosci ancora: oh! tutto ancora non tei mostrai: tu eri mio: secura nel mio gaudio io tacca; né tutta mai questo labbro pudico osato avria dirti l'ebbrezza del mio cor segreto.
Sayfa 141 - ... in mezzo raccolse, e ordinatamente, come poste erano state, recitò poi, quel medesimo ordine seguendo, sottilmente solvendo e rispondendo agli argomenti contrari: la qual cosa quasi miracolo da tutti i circustanti fu riputata.
Sayfa 274 - Impaziente, torbido, adirato Sempre ; a me stesso incresco ognora, e altrui : Bramo in pace far guerra, in guerra pace : Entro ogni nappo ascoso tosco io bevo : Scorgo un nemico in ogni amico ; i molli Tappeti assirj, ispidi dumi al fianco Mi sono ; angoscia, il breve sonno ; i sogni, Terror. Che più? chi '1 crederla? spavento M' è la tromba di guerra ; alto spavento È la tromba a Saùl.
Sayfa 531 - Sol per tutto un bisbiglio ed un terrore, Un domandare, un sogguardar sospetto, Una mestizia che ti piomba al core; E cupe voci di confuso affetto, Voci di madri pie che...
Sayfa 138 - ... capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso. Per la qual cosa avvenne un giorno in Verona (essendo già divulgata per tutto la fama delle sue opere, e massimamente quella parte della sua Commedia, la quale egli intitola Inferno...
Sayfa 173 - In questo mezzo un cavalier villano, Avendo al suo signor poco rispetto, Ferì con una lancia sopra mano Al supplicante il delicato petto. Spiacque a Zerbin l'atto crudele e strano...

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