Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
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Sayfa v
... amico e quasi coetaneo al cardinale , aggiunse al capitolo del Wiseman intorno al Mai ( nelle Rimembranze dei quattro Papi ) e che si conser- vano nella Civica Biblioteca di Bergamo . 2 ) Del Mai altro non abbiamo , che un foglio di ...
... amico e quasi coetaneo al cardinale , aggiunse al capitolo del Wiseman intorno al Mai ( nelle Rimembranze dei quattro Papi ) e che si conser- vano nella Civica Biblioteca di Bergamo . 2 ) Del Mai altro non abbiamo , che un foglio di ...
Sayfa x
... amico , son lieto di pubblicare la miglior parte , non solo perchè inedita , ma perchè rivela la pietà figliale del Mai e accenna alcuni particolari poco noti della sua giovinezza . e mentre s'addestrava nella greca letteratura ...
... amico , son lieto di pubblicare la miglior parte , non solo perchè inedita , ma perchè rivela la pietà figliale del Mai e accenna alcuni particolari poco noti della sua giovinezza . e mentre s'addestrava nella greca letteratura ...
Sayfa xvii
... amico di Anto- nino Pio , del maestro di Marco Aurelio e di Lucio Vero ci si presenta con tutta vivezza in queste lettere , nelle quali , se non sempre si ammira l'artista , si ama però sempre il ELOGIO DI ANGELO MAI XVII.
... amico di Anto- nino Pio , del maestro di Marco Aurelio e di Lucio Vero ci si presenta con tutta vivezza in queste lettere , nelle quali , se non sempre si ammira l'artista , si ama però sempre il ELOGIO DI ANGELO MAI XVII.
Sayfa xxvii
... amico alle lettere e alle arti , si gloriava di chiamare a sè i più valenti di ogni nazioņe . Non è a dirsi , se il Mai accettasse prontamente il lusinghiero invito del Pontefice . Certamente non potea ab- bandonare senza rimpianto la ...
... amico alle lettere e alle arti , si gloriava di chiamare a sè i più valenti di ogni nazioņe . Non è a dirsi , se il Mai accettasse prontamente il lusinghiero invito del Pontefice . Certamente non potea ab- bandonare senza rimpianto la ...
Sayfa xxix
... amico del Davy , compiva le più felici esperienze e pel primo scopriva la virtù magnetica del raggio paonazzo nel prisma . E codesta schiera di dotti e di letterati , in cui l'elemento ita- liano e lo straniero pareano accordarsi in ...
... amico del Davy , compiva le più felici esperienze e pel primo scopriva la virtù magnetica del raggio paonazzo nel prisma . E codesta schiera di dotti e di letterati , in cui l'elemento ita- liano e lo straniero pareano accordarsi in ...
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Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.