Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
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... città nostra poi gli fece grandissimo onore quando venne assunto alla sacra Porpora ; il Consiglio Comunale deliberò di dare commissione al Podesti , uno dei più lodati pittori di quel tempo , di ritrarre la veneranda effigie che vi sta ...
... città nostra poi gli fece grandissimo onore quando venne assunto alla sacra Porpora ; il Consiglio Comunale deliberò di dare commissione al Podesti , uno dei più lodati pittori di quel tempo , di ritrarre la veneranda effigie che vi sta ...
Sayfa ii
... città d'Italia nel culto de ' suoi più grandi cittadini , volle solenne- mente celebrare il primo centenario di quell ' Angelo Mai , che per l'altezza dell'ingegno e il valore delle opere primeggiò fra i suoi contemporanei e fu onorato ...
... città d'Italia nel culto de ' suoi più grandi cittadini , volle solenne- mente celebrare il primo centenario di quell ' Angelo Mai , che per l'altezza dell'ingegno e il valore delle opere primeggiò fra i suoi contemporanei e fu onorato ...
Sayfa iv
... città , che mi ospitò per 15 anni , e della quale serberò , finch ' io viva , la più soave e affettuosa ricordanza . Altri scriverà un lavoro degno del Mai : a me resti il compito modesto di raccogliere dai biografi e dagli amici ...
... città , che mi ospitò per 15 anni , e della quale serberò , finch ' io viva , la più soave e affettuosa ricordanza . Altri scriverà un lavoro degno del Mai : a me resti il compito modesto di raccogliere dai biografi e dagli amici ...
Sayfa ix
... città al 12 di questo mese con viaggio ben « felice e sempre accompagnato da molta allegria . Alcuni de ' « miei compagni , che mi precedevano , hanno incontrato qualche << pauroso accidente ; ma io nulla affatto , grazie alle vostre ...
... città al 12 di questo mese con viaggio ben « felice e sempre accompagnato da molta allegria . Alcuni de ' « miei compagni , che mi precedevano , hanno incontrato qualche << pauroso accidente ; ma io nulla affatto , grazie alle vostre ...
Sayfa x
... città ( 1808 ) , ove fu ordinato sacerdote ; quegli anni , in cui l'Europa era di continuo sotto la minaccia di rivolu- zioni e di guerre : Così col lieto variar de l'anno Passano i dil rusticane genti ; No mai ferit il cor risente ...
... città ( 1808 ) , ove fu ordinato sacerdote ; quegli anni , in cui l'Europa era di continuo sotto la minaccia di rivolu- zioni e di guerre : Così col lieto variar de l'anno Passano i dil rusticane genti ; No mai ferit il cor risente ...
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Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.