Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
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Sayfa v
... conte Luigi Mozzi , arciprete della Cattedrale , che più tardi ne prese singolar cura e lo amò con affetto veramente paterno . Dei primi anni e de ' primi studi del Mai ben poche notizie ci son rimaste , e queste furono narrate dai ...
... conte Luigi Mozzi , arciprete della Cattedrale , che più tardi ne prese singolar cura e lo amò con affetto veramente paterno . Dei primi anni e de ' primi studi del Mai ben poche notizie ci son rimaste , e queste furono narrate dai ...
Sayfa viii
... conte Giacomo Clemente Suardo , Presidente dell'Ateneo , che a nome dei colleghi gli avea fatte pervenire le più vive congratulazioni per la sua nomina a Cardinale , e si dichiara compreso di gratitudine e di vera gioia , vedendo le ...
... conte Giacomo Clemente Suardo , Presidente dell'Ateneo , che a nome dei colleghi gli avea fatte pervenire le più vive congratulazioni per la sua nomina a Cardinale , e si dichiara compreso di gratitudine e di vera gioia , vedendo le ...
Sayfa ix
... conte Carlo Castiglioni . Milano , Imperiale Regia Tipografia , 1815. Al carme pre- cede una lettera , in cui il Mai offre il giovanile suo lavoro al conte Giberto Borromeo , padre amantissimo della Sposa , e conchiude con queste parole ...
... conte Carlo Castiglioni . Milano , Imperiale Regia Tipografia , 1815. Al carme pre- cede una lettera , in cui il Mai offre il giovanile suo lavoro al conte Giberto Borromeo , padre amantissimo della Sposa , e conchiude con queste parole ...
Sayfa xii
... conte Mellerio a farlo accogliere fra i Dottori della Biblioteca Ambrosiana . Così la benigna fortuna , o meglio la Provvidenza , condusse il Mai in una città e in un Istituto , che offrivano il campo più fecondo alle indagini del ...
... conte Mellerio a farlo accogliere fra i Dottori della Biblioteca Ambrosiana . Così la benigna fortuna , o meglio la Provvidenza , condusse il Mai in una città e in un Istituto , che offrivano il campo più fecondo alle indagini del ...
Sayfa xiii
... conte 1 ) Vedi la dotta Monografia sulla Biblioteca Ambrosiana , che l'a- bate Ceruti pubblicava , due anni or sono , nell ' opera « Gli Istituti scientifici e letterari in Milano ( Tip . Pirola 1880 ) edita in occasione del 2.o ...
... conte 1 ) Vedi la dotta Monografia sulla Biblioteca Ambrosiana , che l'a- bate Ceruti pubblicava , due anni or sono , nell ' opera « Gli Istituti scientifici e letterari in Milano ( Tip . Pirola 1880 ) edita in occasione del 2.o ...
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Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.