Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
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Sayfa lxxxvi
... dolore ad amoeniores Musas , liberalesque artes excolendas conferre jam possumus . Ac primum quidem tibi recuperatam valetudinem gratulari volo , præsertim cum sera gratulatio reprehendi non soleat , quæ nulla negligentia prætermissa ...
... dolore ad amoeniores Musas , liberalesque artes excolendas conferre jam possumus . Ac primum quidem tibi recuperatam valetudinem gratulari volo , præsertim cum sera gratulatio reprehendi non soleat , quæ nulla negligentia prætermissa ...
Sayfa xiii
... dolore . Questa è la prima volta che la noia non solamente mi opprime e stanca , ma mi affanna e lacera come un dolore gravissimo , e sono così spaventato della vanità di tutte le cose , e della condizione degli uomini , morte tutte le ...
... dolore . Questa è la prima volta che la noia non solamente mi opprime e stanca , ma mi affanna e lacera come un dolore gravissimo , e sono così spaventato della vanità di tutte le cose , e della condizione degli uomini , morte tutte le ...
Sayfa xxv
... dolore vero e grande ; non son giochi di fantasia od esercizî di prosodie bar- bare , ma gridi quasi involontari di un'anima esulcerata senza il conforto di una sola speranza . La loro potente efficacia pro- viene appunto dallo stretto ...
... dolore vero e grande ; non son giochi di fantasia od esercizî di prosodie bar- bare , ma gridi quasi involontari di un'anima esulcerata senza il conforto di una sola speranza . La loro potente efficacia pro- viene appunto dallo stretto ...
Sayfa xxx
... dolore universale , di cui si fece più di Schopenhauer e di Hartmann eloquente e pericoloso interprete . C'è un passo in una sua lettera a Pietro Giordani in data dei 17 dic . 1819 , che non dovrebbe lasciar più dubbio alcuno sul ...
... dolore universale , di cui si fece più di Schopenhauer e di Hartmann eloquente e pericoloso interprete . C'è un passo in una sua lettera a Pietro Giordani in data dei 17 dic . 1819 , che non dovrebbe lasciar più dubbio alcuno sul ...
Sayfa xl
... dolore , contro cui non ho difesa alcuna ; nessuna consolazione che serva a scemarlo in parte . Dante , Inf . C. IX : « Vid ' io più di mill ' anime distrutte » AL VOSTRO SANGUE È SCHERNO E D'OPRA - OGNI VALOR Vuol dire : I discendenti ...
... dolore , contro cui non ho difesa alcuna ; nessuna consolazione che serva a scemarlo in parte . Dante , Inf . C. IX : « Vid ' io più di mill ' anime distrutte » AL VOSTRO SANGUE È SCHERNO E D'OPRA - OGNI VALOR Vuol dire : I discendenti ...
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Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.