Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
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... grandi onori che gli furono conferiti e la stessa eminente di- gnità ecclesiastica alla quale fu elevato : quindi per lui ha nuova sanzione la massima , che volere è potere . Ascritto il MAI a questo nostro patrio Ateneo noi avremmo ...
... grandi onori che gli furono conferiti e la stessa eminente di- gnità ecclesiastica alla quale fu elevato : quindi per lui ha nuova sanzione la massima , che volere è potere . Ascritto il MAI a questo nostro patrio Ateneo noi avremmo ...
Sayfa i
... grandi , forse perchè , pareggiata ogni disuguaglianza , non si abbia più a riconoscere la eccellenza di alcuno , bello e lodevole parmi il costume di celebrare con feste centenarie la memoria di quegli uomini , che illustrarono la ...
... grandi , forse perchè , pareggiata ogni disuguaglianza , non si abbia più a riconoscere la eccellenza di alcuno , bello e lodevole parmi il costume di celebrare con feste centenarie la memoria di quegli uomini , che illustrarono la ...
Sayfa ii
... grandi . L'amore al paese natio , che non di rado traligna in un che di gretto e di meschino , si allarga allora e si confonde in quello della patria comune ; e mentre esultiamo al pensiero , che essi ci appartengono per la comunanza ...
... grandi . L'amore al paese natio , che non di rado traligna in un che di gretto e di meschino , si allarga allora e si confonde in quello della patria comune ; e mentre esultiamo al pensiero , che essi ci appartengono per la comunanza ...
Sayfa vi
... grandi cose , ottenne spesso a testimonianza del suo valore l'insegna dell'aquila e il titolo di principe . Le lodi unanimi , che gli tributavano condiscepoli e maestri , ricevono solenne conferma da alcuni saggi letterarî e poetici ...
... grandi cose , ottenne spesso a testimonianza del suo valore l'insegna dell'aquila e il titolo di principe . Le lodi unanimi , che gli tributavano condiscepoli e maestri , ricevono solenne conferma da alcuni saggi letterarî e poetici ...
Sayfa x
... grandi apponmi al coro ? Che forse allora con arddir men vano Te , Campagna Felice , io canterei . Degli uomini delizia e degli Dei . « 1 ) Di questa lettera ( in data 24 novembre 1804 ) , che si conserva presso la famiglia e di cui ...
... grandi apponmi al coro ? Che forse allora con arddir men vano Te , Campagna Felice , io canterei . Degli uomini delizia e degli Dei . « 1 ) Di questa lettera ( in data 24 novembre 1804 ) , che si conserva presso la famiglia e di cui ...
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Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.