Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
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Sayfa i
... e di perfezione , che più volte ricercammo invano nella letteratura o nell'arte o nella vita , ci si rivela d'un tratto , come sfolgoreggiante di luce , nelle figure degli uomini grandi . L'amore al paese natio , ELOGIO DI ANGELO MAI ...
... e di perfezione , che più volte ricercammo invano nella letteratura o nell'arte o nella vita , ci si rivela d'un tratto , come sfolgoreggiante di luce , nelle figure degli uomini grandi . L'amore al paese natio , ELOGIO DI ANGELO MAI ...
Sayfa viii
... tratto l'alpestre paesello e con quattro condiscepoli ( due erano di Schilpario ) recarsi a Colorno su quel di Parma , ove col con- senso di Ferdinando di Borbone e di Pio VII i Gesuiti avevano aperta una casa . O fosse per suggerimento ...
... tratto l'alpestre paesello e con quattro condiscepoli ( due erano di Schilpario ) recarsi a Colorno su quel di Parma , ove col con- senso di Ferdinando di Borbone e di Pio VII i Gesuiti avevano aperta una casa . O fosse per suggerimento ...
Sayfa xix
... tratto da un bel codice di Terenzio del secolo IX , che somiglia assai a quello della Vaticana , le cui pitture erano state illustrate dal Berger , dal Cocquelin , dal D'Agincourt e da altri . E come per associare a questi frammenti un ...
... tratto da un bel codice di Terenzio del secolo IX , che somiglia assai a quello della Vaticana , le cui pitture erano state illustrate dal Berger , dal Cocquelin , dal D'Agincourt e da altri . E come per associare a questi frammenti un ...
Sayfa lxii
... tratto da un ' insigne codice della Vaticana , che fu scritto in Oriente nel secolo IV . Questa pubblicazione , a cui lo incoraggiava il dottissimo Barnabita Carlo Vercellone , dovea esser salutata come una delle più insigni , quando si ...
... tratto da un ' insigne codice della Vaticana , che fu scritto in Oriente nel secolo IV . Questa pubblicazione , a cui lo incoraggiava il dottissimo Barnabita Carlo Vercellone , dovea esser salutata come una delle più insigni , quando si ...
Sayfa lxxxi
... tratto da qualche resticciolo di bottega . Ho fatte ad Arconati le di Lei condoglianze per la morte dell'incom- parabile Marchese padre . I suoi Amici di qui la salutano caramente . Ella poi riverisca i PP . Bossi , Finetti e Regoli ...
... tratto da qualche resticciolo di bottega . Ho fatte ad Arconati le di Lei condoglianze per la morte dell'incom- parabile Marchese padre . I suoi Amici di qui la salutano caramente . Ella poi riverisca i PP . Bossi , Finetti e Regoli ...
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Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.