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po,

10. Per

che l'agricoltore prima lavori, affine di partecipare de' frutti. 7. Pon mente a quello, ch' io dico: imperocchè il Signore daratti intelligenza in tutte le cose: 8. Ricordati, che il Signor Gesù Cristo del seme di David risuscitò da morte secondo il mio vangelo, 9. Pel quale io patisco fino alle catene, qual malfattore: ma la parola di Dio non è incatenata. questo ogni cosa io sopporto per amor degli eletti, affinchè eglino pure conseguiscano la salute, che è in Cristo Gesù, con la gloria celeste. 11. Parola fedele: se insieme siamo morti, insieme ancor vivremo: 12. Se saremo tolleranti, regneremo insieme: se (lo) rinegheremo, egli pure rinegherà noi: 13. Se non crediamo, egli riman fedele, non può negare se stesso. 14. Tali cose rammenta, e ratifica alla presenza del Signore. Fug. gi le dispute di parole: imperocchè ciò non è buono a nulla, fuori che a sovvertir gli uditori. 15. Studiati di comparire degno d' approvazione davanti a Dio, operajo non mai svergognato, che rettamente maneggi la parola di verità. 16. Fuggi però que' profani, e favolosi discorsi: imperocchè molto si avanzano nell'empietà: 17. E il loro discorso va serpendo come gangrena: tra'quali è Imeneo, e Fileto, 18. 1 quali sono andati lungi dalla verità, dicendo, che la risurrezione è già seguita, ed hanno sovvertita la fede di alcuni. 19. Ma saldo sta il fondamento di Dio, che ha questo segno: conosce il Signore quegli, che sono suoi; e si ritiri dall' iniquità chiunque invoca il nome del Signore. 20. Del rimanente in una casa grande vi sono non solo de' vasi d' ore, e d'argento, ma anche di legno, e di terra: ed altri sono di rispetto, altri ad uso vile. 21. Se uno pertanto si monderà da tali cose, sarà vaso di rispetto, santificato, e utile pel Signore, disposto ad ogni buona opera. 22. Fuggi le passioni giovenili, segui la giustizia, la fede, la carità, e la pace con quegli, che invocano il Signore con puro cuore, 23. Rigetta le pazze, e immodeste dispute: sapendo, che generano delle liti. 24. Or al servo di Dio non si conviene di litigare: ma di essere mansueto con tutti, pronto ad istruire, paziente, 25. Che con modestia riprenda quegli, che resistono alla verità: se mai Dio desse loro la penitenza per conoscere la verità. 26. E ritornino in se sciolti dai lacci del diavolo, da cui son tenuti schiavi a sua voglia.

CAPO III.

Profetizza, che vi sarebbero stati degli uomini involti ne' peccati, i quali seducendo delle donnicciuole, avrebbero resistito alla verità: esorta Timoteo, che a suo esempio abbracci le virtù, e la pazienza nelle tribolazioni: dell' utilità delle sagre lettere.

1. Or sappi tu questo, che negli ultimi giorni sorverranno dei tempi pe

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ricolosi : 2. Imperocchè vi saranno degli uomini amanti di loro stessi. avari, vani, superbi, maldicenti, disubbidienti a'genitori, ingrati, scellerati, 3. Senza amore, senza pace, calunniatori, incontinenti, crudeli, senza benignità, 4. Traditori, protervi, gonfi, e amanti de'piaceri più, che di Dio: 5. E aventi l'apparenza della pietà, della quale però hanno rigettata da se la sostanza. Fuggi anche costoro: 6. Imperocchè di questi sono coloro, i quali si intrudono per le case, e schiave si menano delle donnicciuole cariche di peccati, mosse da varie passioni : 7. Le quali sempre imparando, non arrivano mai alla scienza della verità. 8. Ma nella stessa guisa, che Gianne, e Mambre resisterono a Mosè così anche questi resistono alla verità, uomini di guasta mente, reprobi riguardo alla fede, 9. Ma non anderanno più avanti ; conciossiachè si farà manifesta a tutti la loro stoltezza, come fu già di quegli. 10. Ma tu hai seguito dappresso la mia dottrina, la mia maniera di vivere, le intenzioni, la fede, la longanimità, la carità, la pazienza, 11. Le persecuzioni, i patimenti quali mi avvennero in Antiochia, in Iconio, e in Listri: le quali persecuzioni io ho sostenute, e da tutte mi ha liberato il Signore. 12. E tutti que', che vorranno piamente vivere in Cristo Gesù, patiranno persecuzione. 13. Ma i mali uomini, e i seduttori anderanno di male in peggio; ingannati, e ingannatori. 14. Ma tu attienti a quello, che hai apparato, e a quello, che ti è stato affidato : sapendo, da chi tu abbi imparato: 15. E che dalla fanciullezza apprendesti le sagre lettere, le quali possono istruirti a salute, mediante la fede, che è in Cristo Gesù. 16. Tutta la scrittura divinamente ispirata è utile a insegnare, a redarguire, a correggere, a formare alla giustizia: 17. Affinchè perfetto sia l'uomo di Dio, disposto ad ogni opera buona.

CAPO IV.

Scongiura Timoteo per Cristo Giudice, che predichi costantemente contro i falsi dottori, e contro di coloro, i quali di tai dottori vanno in traccia, e sopporti pazientemente qualunque cosa gli avvenga di sinistro: predice il suo martirio, e il premio che ne sperava, e chiama a se Timoteo, perchè da molti era stato abbandonato, e molti mali gli erano stati fatti da Alessandro: come nella sua prima difesa tutti lo abbandonarono, e il Signore lo liberò.

1. Ti scongiuro dinanzi a Dio, ed a Gesù Cristo, il quale giudicherà i

vivi, ed i morti, per la venuta, e pel regno di lui: 2. Predica la parola, pressa a tempo, fuori di tempo: riprendi, supplica, esorta con ogni pazienza insegnando. 3. Imperocchè verrà tempo, che non potran patire Ja sana dottrina, ma secondo le proprie passioni per prurito di udire moltiplicheranno a se stessi i maestri : 4. E si ritireranno dall'ascoltare la verità, e si volgeranno alle favole. 5. Ma tu veglia sopra tutte le cose, sopporta le afflizioni, fa l'ufficio di predicator del vangelo, adempi il tuo ministero. Sii temperante. 6. Imperocchè io sono già alle libagioni, e il tempo del mio scioglimento è imminente. 7. Ho combattuto nel buon arringo, ho terminata la corsa, ho conservata la fede. 8. Del resto è serbata a me la corona della giustizia, la quale a me renderà il Signore giusto giudice in quella giornata : nè solo a me, ma anche a coloro, che desiderano Ja sua venuta. Affrettati di venir tosto da me. 9. Imperocchè Demade mi ha abbandonato per l'amore di questo secolo, e se n'è ito a Tessalonica: 10. Crescente in Galazia, Tito in Dalmazia. 11. Il solo Luca è con me. Preudi teco Marco, e menalo con te : imperocchè egli mi è di ajuto nel ministero. 12. E ho spedito Tichico ad Efeso. 13 11 pallio, che lasciai a Troade in casa di Carpo, venendo, portalo teco, e i libri, particolarmente le cartapecore. 14. Alessandro ramajo mi ha fatto molti mali: lo ricompenserà il Signore secondo le opere sue: 15. Dal quale guardati anche tu : imperocchè egli si è opposto fortemente alle nostre parole. 16. Nella mia prima difesa nissuno fu per me, ma tutti mi abbandonarono: non sia ad essi imputato. 17. Il Signore però mi assistè, e mi confortò, affinchè sia per me compiuta la predicazione, e la odano tutte le genti: e fui liberat●

dalla bocca del leone. 18. Il Signore poi mi libererà da ogni opera mala; e mi salverà nel celeste suo regno, a cui gloria pe'secoli de'secoli. Così sia. 19. Saluta Prisca, e Aquila, e la casa di Onesiforo. 20. Erasto restò a Corinto. E Trofimo lo lasciai malato a Mileto. 21. Sollecita di venir da mé prima del verno. Ti saluta Eubulo, e Pudente, e Lino, e Claudia, e tutti 22. Il Signore Gesù Cristo col tuo spirito. La grazia con voi.

i fratelli. Così sia,

LETTERA

DI

PAOLO APOSTOLO

A TITO.

CAPO I.

Saluta Tito gli rammenta la speranza della vita eterna, che è stata già manifestata gli dimostra, quali debbano essere coloro, che egli ordina in sacerdoti, o vescovi: parla di alcuni, i quali pe' loro vizi meritano severa riprensione: per coloro, che sono mondi, è monda ogni cosa: alcuni negano Dio co' fatti.

1. Paolo servo di Dio, e Apostolo di Gesù Cristo secondo la fede degli

eletti di Dio, e il conoscimento della verità, la quale è secondo la pietà. 2. Per la speranza della vita eterna, la quale Iddio, che non mentisce, promise prima del cominciamento de' secoli: 3. Ed ha manifestato a suo tempo il suo Verbo per mezzo della predicazione, che è stata confidata a me per ordine del salvator nostro Dio; 4. A Tito diletto figlio secondo la comune fede, grazia, e pace da Dio Padre, e da Gesù Cristo salvator nostro. 5. A questo fine io ti lasciai in Creta, perchè tu dia sesto a quel che rimane, e stabilisca de' preti per le città, conforme io ti prescrissi. 6. Uom, che sia senza taccia, che abbia avuto una sola moglie, che abbia figliuoli fedeli, che non sian accusati di lussuria, o indisciplinati. 7. Conciossiachè fa d'uopo, che il vescovo sia senza colpa, come economo di Dio:

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