Mopsus amore pari mecum connexus1 ob illas, 4 5 Me colere Æmilida qua terminat Adria terram, 6 Nescius in tenera quod nos duo degimus herba Mopso congiunto a me con pari affetto, Di cui non v'ha nella Trinacria tutta 'L'istesso signor canonico: In Codice tamen potius convexus, quam connexus. 2 Pireneus dum vidisset musas pluviali tempore, et quasi nocturno, dixit eis se velle eas amicabiliter acceptare, et dum intrarent domum, ipse eas inclusit, volens solus eas habere. At illæ evolaverunt per tectum, et ille volens eas sequi, projecit se post eas, et magno ictu mortuus est. 3 Designat locum in quo stat, scilicet Ravennam. Leggerei Æmilia di sesto caso, ovvero Emiliam; e di sotto al v. 74 Trinacria, o Trinacridis; ma forse a que' tempi si usava così; poichè al v. 79 è pure Acidis. La glosa interli neare all' Æmilida dice Romandiola. qua, i. in ea parte. 5 Ammonisce il signor canonico Bandini, che per l'ambiguità delle lettere nella glosa, può leggersi al vocabolo Adria: civitas intra Adriacum mare. Littoris Ætnæi, i. Bononiæ. Trinacrida, Siciliæ. 6 Il sig. canonico Bandini: prius quod, sed postea correctum fuit quo. Era pur Dante a Ravenna, e Giovanni a Bologna: e perchè dunque si finge egli stanziato in Peloro, e l'amico nell' Etna? Perchè voleva preferito al soggiorno di Bologna il suo di Ravenna; cosa che non gli riusciva si bene senza l'allegoria di cotal finzione. Ætnica saxa solo, Mopsum visurus adirem, 4 Quid quod Achæmenides, sociorum cæde cruentum 7 8 Io m' andrei nondimeno a trovar Mopso, Poté, scorgendol sanguinoso tutto Pel macello crudel de' socii suoi? Ah, ti prego, mia vita, non ti prema Voglia si fiera, ch' abbia il Reno, e quella 'Nel MS. in, ma suggerisce il signor can. Bandini che si legga ni. Cyclops fuit, de quo Virg., En., III, circa finem. 3 Nel MS. tingui, che viene dalla pronunzia de' secoli barbari, quantunque il Forcellini sull'autorità della stampa d'Anversa (che non è nemmen essa costante) rechi uno o due passi di Properzio a sostenere il suo linguo tinguis. In alcun vecchio rituale della Chiesa ho trovato tin guere, e, se ben mi ricordo, anche tingare, tutto già effetto della cattiva pronunzia. 4 nomen proprium. Acidis, nomen proprium. 5 Nel Codice vix. i. ut non morerelur. 'Ita ego scripsi (dice il signor canonico Bandini) ut versus constet, P licet in Codice nexus literæ citius promat, quam premat. 8 Flumen. Najas, s. Bononia. Hoc illustre caput, cui 1 jam frondator in alta 2 3 Verba gregis magni tacitus concepit alumni. Post pecudes rediere suas; hirtæque capellæ Omnia qui didicit, qui retulit omnia nobis : 8 Ille quidem nobis, et nos tibi, Mopse, poimus." Naiade sua cotesto illustre capo, Cui già lo sfrondator sceglier si affretta E noi, o Mopso, a te la dimostrammo. s. capili. Virgine, i. Dafne lauro. festinat, ut te, s. coronet in poetam. Callidus, i. astutus. interea, dum Sc. isti pastores inter se talia recita bant. 7 Dominus Guido Novellus. Omnia. dicta sc. superius. 8 s. Iolas. nobis, Danti. et nos, Dantes. tibi, Mopse, magistro Johanni. Nel MS. poymus. E nella glosa INDICE PRIMO CONTENENTE LE RIME LEGITTIME cioè quelle che con tutta sicurezza, o con molta probabilità, Al poco giorno, ed al gran cerchio d'ombra. Amor che nella mente mi ragiona. Sestina I.. » 166 Amor, dacchè convien pur ch' io mi doglia. Canzone VIII. » 139 Amor mi mena tal fiata all'ombra. Cavalcando l' altr'ier per un cammino. Sonetto IV Sonetto VIII. Sestina II. Canzone X. Dagli occhi della mia donna si muove. Sonetto XXI. Ballata IV. Sonetto XXXI. · Sonetto XIX. - Canzone XVIII. Canzone IV. Donne, io non so di che mi preghi Amore. DANTE. 1. 29 |