Manuale della letteratura italiana, 6. cilt

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G. Barbèra, 1928
 

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Sayfa 31 - O CAMERETTA, che già in te chiudesti Quel grande alla cui fama angusto è il mondo, Quel sJ gentil d'amor mastro profondo Per cui Laura ebbe in terra onor celesti; O di pensier soavemente mesti Solitario ricovero giocondo; Di quai lagrime amare il petto inondo Nel veder ch'oggi inonorata resti ! Prezioso diaspro, agata ed oro Foran debito fregio, e appena degno Di rivestir sì nobile tesoro.
Sayfa 144 - Meglio il petto m'accesero ne' lor severi ardori Ultime dee superstiti giustizia e libertà; E uscir credeami italico vate a la nuova etade, Le cui strofe al ciel vibrano come rugghianti [spade, E il canto, ala d'incendio, divora i boschi e va.
Sayfa 140 - O viso dolce di pallor roseo, o stellanti occhi di pace, o candida tra' floridi ricci inchinata pura fronte con atto soave ! Fremea la vita nel...
Sayfa 137 - Roma più non trionfa. Più non trionfa, poi che un galileo di rosse chiome il Campidoglio ascese, gittolle in braccio una sua croce, e disse - Portala, e servi. Fuggir le ninfe a piangere ne...
Sayfa 149 - Giù de' cipressi per la verde via, Alta, solenne, vestita di nero Parvemi riveder nonna Lucia: La signora Lucia, da la cui bocca, Tra l'ondeggiar de i candidi capelli, La favella toscana, ch'è...
Sayfa 148 - Guizzan come da i vostri cimiteri Putride fiamme innanzi al passegger. Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno Che de le grandi querce a l'ombra stan Ammusando i cavalli e intorno intorno Tutto è silenzio ne l'ardente pian, Ti canteremo noi cipressi i cori Che vanno eterni fra la terra e il cielo...
Sayfa 149 - Mentr'io cosi piangeva entro il mio cuore; E di poliedri una leggiadra schiera Annitrendo correa lieta al rumore. Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo Rosso e turchino, non si scomodò : Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo E a brucar serio e lento seguitò.
Sayfa 146 - T'amo, o pio bove; e mite un sentimento Di vigore e di pace al cor m'infondi, O che solenne come un monumento Tu guardi i campi liberi e fecondi, O che al giogo inchinandoti contento L'agii opra de l'uom grave secondi : Ei t'esorta e ti punge, e tu co 'l lento Giro de
Sayfa 128 - ... anteporre sempre nella vita, spogliando i vecchi abiti di una società guasta, l' essere al parere, il dovere al piacere; di mirare alto nell'arte, dico, anzi alla semplicità che all'artifizio, anzi alla grazia che alla maniera, anzi alla forza che alla pompa, anzi alla verità ed alla giustizia che alla gloria.
Sayfa 148 - Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse Che rapisce de gli uomini i sospir, Come dentro al tuo petto eterne risse Ardon che tu né sai né puoi lenir. A le querce ed a noi qui puoi contare L'umana tua tristezza e il vostro duol.

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