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CANZONI

Ben mi credea passar mio tempo omai,
Chiare, fresche e dolci acque,
Di pensier in pensier, di monte in monte
Gentil mia Donna, i' veggio

In quella parte dov'Amor mi sprona,
I'vo pensando; e nel pensier m'assale
Lasso me, ch'i' non so in qual parte ec.
Mai non vo' più cantar com' io soleva:
Nel dolce tempo della prima etade,
--Nella stagion che 'l ciel rapido inchina
Perchè la vita è breve,
Poichè per mio destino

Qual più diversa e nova

S'i' 'l dissi mai, ch'ï' venga in odio ec.
Se 'l pensier che mi strugge,

Si è debile il filo a cui s'attene
Verdi pauni, sanguigni, oscuri o persi

SESTINE

A qualunque animale alberga in terra,
Alla dolce ombra de le belle frondi
Anzi tre di creata era alma in parte
Chi è fermato di menar sua vita
Giovine donna sott'un verde lauro
Là vêr l'aurora, che si dolce l'aura
L'aere gravato, e l'importuna nebbia
Non ha tanti animali il mar fra l'onde,

BALLATE

Di tempo in tempo mi si fa men dura

Lassare il velo o per

Sole o per

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ombra,

5

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Occhi miei lassi, mentre ch'io vi giro
Perchè quel che mi trasse ad amar ec. 36

Quel foco ch'io pensai che fosse spento 35
Volgendo gli occhi al mio novo colore, 38

MADRIGALI

Non al suo amante più Diana piacque 34
Nova Angeletta, sovra l'ale accorta, 69
Or vedi, Amor, che giovenetta Donna
Perch'al viso d'Amor portava insegna,

IN MORTE DI M. LAURA.

SONETTI

199

181

218

177

Al cader d'una pianta che si svelse,
Alma felice, che sovente torni
Amor, che meco al buon tempo ti stavi 192
Anima bella, da quel nodo sciolta, 193
Che fai? che pensi? chè pur
dietro ec. 172
Come va 'l mondo! or mi diletta e piace 185
Conobbi, quanto il Ciel gli occhi ec.
Da' più begli occhi, e dal più chiaro viso 223
Datemi pace, o duri miei pensieri:
Deh! porgi mano all'affannato ingegno, 2
Deh! qual pietà, qual Angel fu si presto 219
Del cibo onde 'l signor mio sempre ec. 220
Dicemi il mio fidato speglio,
spesso
Discolorato hai, Morte, il più bel volto 182
Dolce mio caro e prezioso pegno, 219
Dolci durezze e placide repulse,
234
Donna, che lieta col Principio nostro
Due gran nemiche insieme erano ec.
E' mi par d'or in ora udire il messo
E questo 'l nido, in che la mia Fenice 201

232

222

189

223

221

222

Fu forse un tempo dolce cosa Amore;
Gli Angeli eletti, e l'anime bëate
Gli occhi, di ch'io parlai sì caldamente, 186
I di miei, più leggier che nessun cervo, 200
T'ho pien di sospir quest'äer tutto,

I' mi soglio accusare; ed or mi scuso,
I'vo piangendo i miei passati tempi,
lo pensava assai destro esser su l'ale,

184

188

234

194

Ite, rime dolenti, al duro sasso

214

L'alma mia fiamma, oltra le belle bella, 185

L'alto e novo miracol ch'a'di nostri

195

L'ardente nodo ov'io fui, d'ora in ora

176

208

236

L'aura e l'odore e 'l refrigerio e l'ombra 208
L'aura mia sacra al mio stanco riposo 224
L'ultimo, lasso! de' miei giorni allegri,
La bella Donna, che cotanto amavi,
La vita fugge, e non s'arresta un'ora ; 176
Lasciato hai, Morte, senza Sole il mondo, 218
Levommi il mio pensier in parte, ov'era 191
Mai non fu' in parte, ove si chiar vedessi 180
Mente mia, che, presaga de' tuoi danni, 197
Mentre che 'l cor dagli amorosi vermi
Morte ha spento quel Sol ch'abbagliarec. 233
Nè mai pietosa madre al caro figlio,
N per sereno ciel ir vaghe stelle,
Ne l'età sua più bella e più fiorita,

0

192

183

196

179

Non può far Morte il dolce viso amaro; 225
tempo, o ciel volubil, che fuggendo 217
Occhi miei, oscurato è 'l nostro Sole;

Ogni giorno mi par più di mill'anni

178

224

Oh giorno! oh ora! oh ultimo momento! 209
Oimè il bel viso! oimè il söave sguardo! 169
Or hai fatto l'estremo di tua possa,

207

Ov'è la fronte che con picciol cenno 190
Passato è 'l tempo omai, lasso! che tanto 197
Poichè la vista angelica serena,

VOL. I.

178

18

186

Quand' io mi volgo indietro a mirar ec. 189
Quand'io veggio dal ciel scender ec.
Quanta invidia io ti porto, avara terra, 190
Quante fïate al mio dolce ricetto,
Quel che d'odore e di color vincea
Quel rosigniuol che si söave piagne

181

217

196

Quel Sol che mi mostrava il cammin ec. 193
Quel vago, dolce, caro, onesto sguardo 209
Quella per cui con Sorga ho cangiato ec. 194
Questo nostro caduco e fragil bene, 216
Rotta è l'alta Colonna el verde Lauro, 172
Ripensando a quel, ch'oggi il Cielo ec. 220
S'Amor novo consiglio non n'apporta, 179
S'io avessi pensato che si care
187
S'onesto amor può meritar mercede,
Se lamentar augelli, o verdi fronde
Se quell'aura söave de' sospiri

215

180

183

Sennuccio mio, benchè doglioso e solo 184
Sento l'aura mia antica, e i dolci colli

200

188

Si breve è'l tempo, e 'l pensier sì veloce, 182
Soleano i miei pensier söavemente
Soleasi nel mio cor star bella e viva,
Spinse amor e dolor ove ir non debbe
Spirto felice, che si dolcemente

187

221

235

198

Tempo era omai da trovar pace o tregua 198
Tennemi Amor anni ventuno ardendo 253
Tornami a mente, anzi v'è dentro, quella 216
Tranquillo porto avea mostrato Amore 199
Tutta la mia fiorita e verde etade
Vago augelletto, che cantando vai,
Valle, che de' lamenti miei se' piena;
Vidi fra mille donne una già tale,
Volo con l'ali de' pensieri al Cielo
Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena,

236

19!
213

252

195

CANZONI

Amor, se vuo'ch'i' torni al giogo antico, 172
Che debb'io far? che mi consigli, Amore? 169
Quando il söave mio fido conforto, 225
Quell'antiquo mio dolce empio signore, 227
Solea dalla fontana di mia vita
Standomi un giorno, solo, alla fenestra, 201
Tacer non posso; e temo non adopre
Vergine bella, che di Sol vestita,

SESTINA

210

204

237

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264

245

245

255

Amor piangeva, ed io con lui talvolta, 244
Fiamma dal ciel su le tue trecce piova, 263
Fontana di dolore, albergo d'ira,
Gloriosa Colonna, in cui s'appoggia
11 successor di Carlo, che la chioma
L'aspettata virtù, che 'r voi fioriva
L'avara Babilonia ha coimo 'l sacco
La gola e 'l sonno e l'ozïose piume
La guancia che fu già piangendo stanca, 253
Mai non vedranno le mie luci asciutte, 266
Orso, al vostro destrier si può ben porre 254
Piangete, donne, e con voi pianga ec. 253

263

243

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