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Occupossi lo stesso Re dei tribunali militari delle provincie e per gli uditori delle piazze, de' castelli delle isole e di guerra di questo regno, giusta l'istruzione del 15 dicembre 1801 e 15 giugno 1802; e varie providenze si diedero perchè non si usassero decorazioni militari dai pagani cogli editti del 2 agosto 1782, 13 gennajo e 21 aprile 1803.

Eravi pure un corpo di fucilieri di montagna o sia di fauteria leggiera obligato ad estirpare i fuorusciti, composto di 3 compagnie ogn' una delle quali avea un capitano due tenenti due alfieri 4 sargenti 6 caporali 88 soldati e 2 tamburi; ed un corpo d' invalidi impiegati nelle torri ed in altri posti littorali del regno.

La marina reale si componeva di 39 legni da guerra : aveva una compagnia detta de' cavalieri guardie marine ed un battaglione di marina: era addetto alle opere di marina un corpo di artiglieria d'ingegnieri detti idraulici (a).

Il corpo generale della reale artiglieria costava di un battaglione di 14 compagnie, cioè una di minatori e 13 di artiglieri, di uno stato maggiore, composto di un tenente generale di artiglieria, che nell' esercito avea quel grado a cui dal Re era stato promosso, il quale comandava così il battaglione che lo stato maggiore; di un tenente provinciale; di un ajutante maggiore; di 19 commissarj straordinarj e di 19 commissarj appuntatori.

Il corpo degl' ingegnieri era composto di due direttori, dei quali il più antico era il comandante del corpo, gli altri colonnelli, di 3 en chef che erano tenenti colonnelli, di 2 n secondo ch' erano capitani, di 13 ordinarj tenenti, straordinarj anche tenenti, di 16 volontarj sottotenenti soprastanti secondo il bisogno.

di 17

e di

(a) Ecco lo stato della nostra marina reale datoci dal benemerito Giuseppe Maria Galanti nel 1789 - - 4 Vascelli, 8 Fregate, Orca, 6 Corvette, 6 Sciabecchi, 4 Brigantini, e 10 Galeotte, in tutto 39.

Fondo di separazione de' lucri delle piazze e de' castelli. Le piazze ed i castelli danno molti emolumenti, che si ritraggono dall' affitto delle bettole, de' giardini e de' fossi di detti luoghi. Tali lucri si percepivano prima da' rispettivi governatori e comandanti; ma nel 1737 il Re Carlo ne assegnò loro la terza parte nel regno e la quarta parte in Sicilia, e delle altre porzioni così separate, ne fece un fondo o sia cassa da gratificare gli uffiziali benemeriti. Giunse questa rendita generale intorno a 90 mila docati all'anno, ne' due regni e ne' presidj di Toscana, cosicchè intorno a ducati 60 mila s' impiegavano in gratificazioni.

Monte delle vedove de' militari. Questo monte eretto nel 1793, fu dotato dal Re Carlo Borbone di 10 mila ducati , e si sostenea sopra i soldi di tutti gli uffiziali ciascuno dei quali pagava grana 2 e 1/2 a ducato sul suo soldo. Nel 1763 in favore di questo monte, furono obbligati tutti coloro che godevano pensioni ecclesiastiche o sopra il reale erario, tribuire il 5 per 100. Nel 1783 il Re esentò il soldo degli uffiziali dal primo peso, e sopra il reale erario fece al monte un annuo assegnamento di ducati 25512.

di con

Orfanotrofio militare. In dicembre 1784 si determinò da sua Maestà l'erezione di un collegio per le figliuole orfane degli uffiziali delle sue truppe, per esservi educate ed a tempo suo dotate. Per fondo di questo collegio, furono obbligati i monasteri delle monache e de' monaci possidenti della città di Napoli a contribuire docati 10 mila. L'erezione seguì in Napoli, e curavano l'economia dell' esazione 3 uffiziali militari, come deputati.

Scuole militari. Un nobile piano di educazione venne sta→ bilito con molta fermezza e successo in due collegj militari, uno detto della reale accademia militare, l'altro della reale accademia di marina. Il primo abbracciava tutte le scuole dal leggere e numerare sino alla classe delg' ingegneri e di coloro che amavano impiegarsi nella professione di maestri. L'altro conteneva una scuola composta di una compagnia di 40 cavalieri

guardie marine dell'età non meno di 12 anni, divisa in 4 brigate ed i loro studj in 3 classi. Ma ogni guardia per esser promossa oltre a questi studj bisognava che avesse fatta 3 campagne sulle navi del Re dove veniva istruito su la pratica del mestiere.

Queste furono le leggi questi i miglioramenti che per un salutare fermento sviluppava tra noi il germe legislativo; quando sopravvenne la rivoluzione francese che spandendosi in Italia tutta, occupò pure le nostre regioni. Un audace filosofia che far voleva da maestra ai popoli ed ai Re tolse il luogo di quella giustizia universale vero attributo della Sovrana autorità cui dev'esser confidata la difesa de' popoli e la sopravveglianza delle leggi. Questa volle introdurre colle armi un modo di reggimento politico forse buono pe' luoghi australi ma inadatto alla meridionale Italia, e con essa mille disavventure. Essa eccitò i popoli alla violenza ed alla ribellione, per lo che i Sovrani si fermarono a mezzo de' loro miglioramenti sociali e di mille miglia si allontanarono dal punto che era gà vicino a giungersi (a).

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(a) Giammai fu tempo più fecondo di benefizi per la razza umana, dice l'autore della storia de' popoli italiani, quanto quello del secolo XVIII innanzi all' incominciamento della rivoluzione francese. Se le cose si fossero lasciate ire pcr lo naturale septiero, or si vedrebbero verificate le speranze degli amici degli uomini, e cominciata un era di felicità alla quale niuna epoca istorica potrebb' essere chiamata a paraggio; ma intolleranti hanno gli strumenti sforzato, e preso d'assalto quello ch' era di per se stesso arrendevole. La violenza partori le violenze, tutto rimase travolto, i misfatti spaventarono il mondo, e fin nella sorgente labertà inaridirono. Le pure linfe dei miglioramenti sociali, se n'è perinesso il detto, furono fin dal profondo sconturbate, attossicate, e ben di lungo tempo sarà mestieri innauzi che il fatale fango che le ha corrotte si posi.

FINE DELLA PARTE SECONDA.

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TITOLO I. Della romana giurisprudenza dalla fondazione di Roma sino a Giustiniano.

TIT. II. Di Giustiniano e della sua Collezione di

TIT.

leggi
III. Della giurisprudenza romana ne' suoi tre or-
dini di legislazione civile, penale ed am-
ministrativa contenuta nella collezione Giu-

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САР. I. Osservazioni su la parte civile
CAP. II. Osservazioni su la parte penale

CAP. III. Osservazioni su la parle amministrativa

SEZIONEI. Amministrazione municipale

SEZ.

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6

21

26

ivi

32

43

44

§. I. Degli onori, pesi, ed altri officii pubblici. 52

§. II. Delle opere pubbliche.

II. Polizia ecclesiastica

SEZ. III. Amministrazione finanziera

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54

бо

69

ivi

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S. V. Del corso pubblico ossia delle poste

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.

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135

• 140

Ordine amministrativo

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Appendice della legislazione vigente nelle nostre

regioni al dominio Greco soggette.

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150

156

. 165

ivi

170

. 179

187

193

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S. IV. Polizia finanziera .

S. V. Altre disposizioni di Federico e suoi succès-
sori sino all' occupazione del Regno fatta

dagli Angioini

CAP. III. Angioini.

SEZIONE I. Ordine civile

Sunto delle Consuetudini Napolitane

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S. V. Di altre disposizioni in tempo degli Angioi

ni e particolarmente de' Capitoli di Pa

pa Onorio IV.

252

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