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30. 5.

PAR.

Diede per arra a lui d'eterna pace.
Di suo dover, come 'l più basso face,
Fermo s'affisse; la gente verace

Al carro volse sè, come a sua pace:

2. 110. Voglio informar di luce sì vivace,
Dentro dal Ciel della divina pace
L'esser di tutto suo contento giace.
3. 83. Per questo regno, a tutto il regno piace,
E la sua volontade è nostra pace:

6.

7.

Ciò, ch'ella cria, e che natura face.
80. Con costui pose 'l Mondo in tanta pace,
Ma ciò, che 'l segno, che parlar mi face,
Per lo regno mortal, ch' a lui soggiace,
71. Libero è tutto, perchè non soggiace,

Più l'è conforme, e però più le piace:
Nella più simigliante è più vivace.
10. 125. L'anima santa, che 'l Mondo fallace
Lo corpo, ond' ella fu cacciata, giace
E da esilio, venne a questa pace.
So. Si scalzò prima, e dietro a tanta pace
O ignota ricchezza, o ben verace!
Dietro allo sposo: sì la sposa piace.
15. 146. Disviluppato dal mondo fallace,

11.

E venni dal martirio a questa pace. 24. 146. Che si dilata in fiamma poi vivace,

27,

Come 'l signor, ch' ascolta quel, che piace,
Per la novella, tosto ch' e' si tace:

8 O vita intera d'amore e di pace!

Dinanzi agli occhi miei le quattro face
Incominciò a farsi più vivace:

29. 92. Seminarla nel Mondo, e quanto piace
Per apparer ciascun s'ingegna, e face
Da' predicanti, e 'l Vangelio si tace.
30. 98. L'alto trionfo del regno verace,
Lume è lassù, che visibile face

Che solo in lui vedere ha la sua pace: 31. 107. Signor mio GIESU CRISTO Dio verace, Tale era io mirando la vivace

33.

INF.

10.

Contemplando gusto di quella pace. 8. Per lo cui caldo, nell' eterna pace, Qui se' a noi meridiana face

Se' di speranza fontana vivace.

ACI

14. Con Epicuro tutti i suoi seguaci, Però alla dimanda, che mi faci, E al disio ancor, che tu mi taci. 14. 13. Flegetoute, e Letèo, che dell' un taci,

19.

PURG.

In tutte tue question certo mi piaci,
Dovea ben solver l'una, che tu faci.
1. O Simon mago, o miseri seguaci,
Deono essere spose, e voi rapaci,

21. 104. Con viso, che, tacendo, dicea Taci:
Che riso e pianto son tanto seguaci
Che men seguon voler ne' più veraci :
24 101. Che gli occhi miei si fero a lui seguaci,
Parvermi i rami gravidi e vivaci

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PURG.

Per esser pure allora volto in laci.

53. A privilegi venduti e mendaci,
In vesta di pastor lupi rapaci
O difesa di Dio, perchè pur giaci!

ACO

59. E venne serva la città di Baco,
Suso in Italia bella giace un laco,
Sovra Tiralli, ed ha nome Benaco.
23. Con l'ale aperte gli giaceva un draco,
Lo mio maestro disse: Quegli è Caco,
ᎠᎥ sangue fece spesse volte laco.

80. Quand' ' fu' sovraggiunto ad Oriàco,
Corsi al palude, e le cannucce e' l braco
Delle mie vene farsi in terra laco,

ACQUE

acque,

19. 107. Quando colei, che siede sovra l' Quella, che con le sette teste nacque Fin che virtute al suo marito piacque. 26. 137. Che dalla nuova terra un turbo nacque, Tre volte il fe' girar con tutte l'acque, E la prora ire in giù, com' altrui piacque, 1. 131. Che mai non vide navicar su' acque Quivi mi cinse, sì com' altrui piacque: L'umile pianta, cotal si rinacque. Giudice Nia gentil, quanto mi piacque, Nullo bel salutar, tra noi, si tacque: Appiè del monte, per le lontan' acque? 15. 92. Ti cercavamo: e come qui si tacque,

8. 53.

Indi m'apparve un' altra, con quell'acque Quando, per gran dispetto, in altrui nacque : 18 125. E della mente peggio, e che mal nacque, Io non so, se più disse, o s'ei si tacque, Ma questo 'ntesi, e ritener mi piacque.

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26. Freno a suo prode, quell' uom, che non nacque,
Onde l'umana spezie inferma giacque

Fin ch' al Verbo di Dio di scender piacque.
5. Questo, ch' io dico, sì come si tacque
Per la similitudine, che nacque

29. 17.

PAR.

A cui si cominciar, dopo lui, piacque.
Fuor d'ogni altro comprender, com'ei piacque,
Nè prima quasi torpente si giacque:

Lo discorrer di Dio sovra quest' acque.

ACQUI

14. 152. Tre volte cinse me, sì com' io tacqui, Io avea detto; sì nel dir gli piacqui.

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27. 89. E nessuno era stato a vincere Acri,
Nè sommo uficio, nè ordini sacri
Che solea far li suoi cinti più macri.

PURG. 31.

PAR.

25.

INF.

ACRO

I. O tu, che se' di là dal fiume sacro,
Che pur, per taglio, m' era parut' acro,

1. Se mai continga che 'l poema sacro,
Si che m' ha fatto, per più anni, macro,
ADA

6. 110. In vera perfezion giammai non vada,
Noi aggirammo a tondo quella strada,
Venimmo al punto, dove si digrada :
8. 89. E disser: Vien tu solo, e quei sen' vada,
Sol si ritorni per la folle strada:

22.

Che gli hai scorta si buia contrada. 92. Li passi miei, per si selvaggia strada, Che ne dimostri, là ove si guada, Che non è spirto, che per l'aer vada. 15. 41. E poi rigiugnerò la mia masnada, I' non osava scender della strada, Tenea, com' uom, che riverente vada. 16. 35. Tutto che nudo e dipelato vada, Nepote fu della buona Gualdrada. Fece col senno assai, e con la spada. 28. 38. Si crudelmente al taglio della spada,

Quando avèm volta la dolente strada;
Prima, ch' altri dinanzi li rivada.
31. 137. Sotto 'l chinato, quand' un nuvol vada
Tal parve Autèo a me che stava a bada
Ch'i' avrei volut' ir per altra strada:

PURG.

1. 119.

4.

Com' uom, che torna alla smarrita strada, Quando noi fummo, dove la rugiada. Ove adorezza, poco si dirada; 71. E diversi emisperi: ond'è la strada, Vedrai com' a costui convien che vada Se lo 'ntelletto tuo ben chiaro bada. 8. 125. Grida i signori, e grida la contrada, Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Del pregio della borsa, e della spada. 38. Vedev' io te, segnata in su la strada, O Saul, come 'n su la propria spada, Che poi non senti pioggia, nè rugiada! 16. 107. Duo Soli aver, che l'una e l'altra strada L'nn l'altro ha spento, ed è giunta la spada Per viva forza mal convien che vada:

12.

20. 125. E brigavàm di soverchiar la strada

Quand' io senti, come cosa che cada, Qual prender suol colui, ch'a morte vada. 22. 131. Un alber, che trovammo, a mezza strada, E come abete in alto si digrada Cred io, perchè persona su non vada. 53. Valse alle guance nette di rugiada, Dante, perchè Virgilio se ne vada, Che pianger ti convien, per altra spada:

30.

PAR.

4. 83. Come tenne Lorenzo in su la grada, Così l'avria ripinte, per la strada, Ma così salda voglia è troppo rada. 8. 146. Tal che fu nato a cingersi la spada, Onde la traccia vostra è fuor di strada. 29. 128. Gli occhi oramai, verso la dritta strada, Questa natura si oltre s' ingrada

INF.

Nè concetto mortal, che tanto vada.

ADE

5. 140. L'altro piangeva sì, che di pietade E caddi, come corpo morto cade. 44. Biscazza, e fonde la sua facoltade, Puossi far forza nella deitade,

II.

E spregiando natura, e sua bontade :
33 125 Che spesse volte l' anima ci cade,
E perchè tu più volentier mi rade
Sappi che tosto che l'anima trade,

PURG.

12. 104. Per le scalee, che si fero ad etade, Così s' allenta la ripa, che cade

18.

Ma quinci, e quindi l'alta pietra rade. 77. Facea le stelle a noi parer più rade,

E correa contra 'I ciel per quelle strade, Tra' Sardi e Corsi il vede, quando cade: 21. 47. Non rugiada, non brina più su cade, Nuvole spesse non paion, nè rade, Che di là cangia sovente contrade. 83. Memoria, intelligenzia, e volontade, Senza restarsi, per sè stessa cade Quivi conosce prima le sue strade. 33. 47. Qual Temi, e Sfinge, men ti persuade: Ma tosto fien li fatti le Naiade

25.

PAR.

Sanza danno di pecore e di biade.

16. 68. Principio fu del mal della cittade,
E cieco toro più avaccio cade,
Più e meglio una, che le cinque spade.

PURG. 10.

12.

PAR.

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A DI

98. L'immagini di tante umilitadi,'

Ecco di qua, ma fanno i passi radi,
Questi ne 'nvieranno agli alti gradi,
92. Disse: Venite: qui sou presso i gradi.
A questo annunzio vegnon molto radi:
Perchè a poco vento così cadi?

$6. Nel seme suo, da queste dignitadi,
Nè ricovrar poteasi, se tu badi

Senza passar, per un di questi guadi: 31. 47. Menava io gli occhi, per li gradi, Vedeva visi a carità suadi

INF.

9.

PURG.

PAR.

Ed atti ornati di tutte onestadi.

ADO

17. Discende mai alcun del primo grado,

Questa question fec' io: e quei: Di rado
Faccia 'I cammino alcun, per quale i' vado.

65. Che sedea lì, gridando, Su, Currado,

Poi volto a me, per quel singular grado,
Lo suo primo perchè, che non gli è guado,

2. 122. Come tu vedi omai, di grado in grado,
Riguarda bene a me sì com' io vado,
Si che poi sappi sol tener lo guado.
15. 137. Mia donna venne a me di val di Pado,

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