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15. 65. Ed è ragion: che tra gli lazzi sorbi

INF.

Vecchia fama nel mondo li chiama orbi,
Da' lor costumi fa, che tu ti forbi.

ORCA

17. 26. Torcendo 'n su la venenosa forca,
Lo duca disse: Or convien che si torca
Bestia malvagia, che colà si corca.

PURG.

8. 131. Che perchè 'l capo reo lo mondo torca, Ed egli: Or va; che 'l Sol non si ricorca Con tutti e quattro i piè cuopre, ed inforca,

PAR. 16.

PAR.

ORCE

5. Che là, dove appetito non si torce,
Ben se' tu manto, che tosto raccorce,
Lo tempo va dintorno con le force.

ORCI

29. 125. Ed altri assai, che son peggio, che porci, Ma perchè sem digressi assai; ritorci Sì che la via, col tempo, si raccorci.

INF.

22

INF.

ORCO

56. D'ogni parte una sanna, come a porco,
Tra male gatte era venuto 'l sorco:

E disse: State 'n là, mentr' io lo 'nforco,
ORDA

9. 98. Cerbero vostro, se ben vi ricorda,
Poi si rivolse per la strada lorda,
D'uomo, cui altra cura stringa, e morda,

PURG.

7. 110. Sanno la vita sua viziata e lorda,

Quel, che par si membruto, e che s'accorda, D'ogni valor portò cinta la corda: 20. 107. Che segui alla sua dimanda ingorda, Del folle Acam ciascun poi si ricorda, Di Josuè qui par ch'ancor lo morda. 33. 89. Distar cotanto, quanto si discorda Ond' io risposi lei: Non mi ricorda Nè honne coscienzia, che rimorda.

PAR.

1. 125. Cen porta la virtù di quella corda, Ver è, che come forma non s' accorda Perch'a risponder la materia è sorda; 20. 143. Fa seguitar lo guizzo della corda, Si mentre che parlò, mi si ricorda

28.

INF.

6.

PURG.

27.

PAR.

15.

Pur come batter d'occhi si concorda,

8. Li dice 'l vero, e vede, ch'el s'accorda
Così la mia memoria si ricorda,
Onde a pigliarmi fece Amor la corda:

ORDE

29. E si racqueta, poi che 'l pasto morde,
Cotai si fecer quelle facce lorde

L'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.

8. E cantava: Beati mundo corde,

Poscia, Più non si va, se pria non morde,
Ed al cantar di là non siate sorde.

5. E fece quietar le sante corde,

Come saranno a'giusti prieghi sorde
Ch'io le pregassi, a tacer fur concorde?
26. 47. E per autoritade, a lui concorde,
Ma di ancor se tu senti altre corde
Con quanti denti questo amor ti morde.
ORDIA

PURG.

16.

NF.

17. Pregar per pace, e per misericordia
Pure Agnus Dei eran le loro esordia:
Si che parea tra esse ogni concordia.

ORDO

18. 116. Vidi un col capo sì di merda lordo, Quei mi sgridò: Perchè se'tu si 'ngordo Ed io a lui: Perchè se ben ricordo

INF.

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3.

4.

ORE

83. Vagliami'l lungo studio, e 'l grande amore,
Tu se' lo mio maestro, e 'l mio autore:
Lo bello stile, che m'ha fatto onore.
2. Per me si va nell'eterno dolore:
Giustizia mosse 'I mio alto fattore:
La somma sapienzia, e 'l primo amore.
44. Perocchè gente di molto valore

Dimmi, maestro mio, dimmi, signore, Di quella fede, che vince ogni errore: 5. 119. A che, e come concedette amore,

14.

25.

Ed ella a me: Nessun maggior dolore,
Nella miseria, e ciò sa 'l tuo dottore.
35. Con le sue schiere, perciocchè 'l vapore,
Tale scendeva l'eternale ardore :
Sotto focile, a doppiar lo dolore.
62. Fossero stati, e mischiar lor colore:
Come procede innanzi dall'ardore,

Che non è nero ancora, e 'l bianco muore. 26. 95. Del vecchio padre, nè 'l debito amore, Vincer poter dentro da me l'ardore, E degli vizj umani, e del valore:

PURG.

8.

3. 134. Che non possa tornar l'eterno amore, Ver è, che quale in contumacia muore Star li convien da questa ripa in fuore 2. A'naviganti, e 'ntenerisce 'l cuore E che lo nuovo peregrin d'amore Che paia 'I giorno pianger, che si muore, 9. 44. El Sole er' alto già, più che du' ore Non aver tema, disse 'l mio signore: Non stringer, ma rallarga ogni vigore. 74. Del roman prince, lo cui gran valore E dico di Traiano Imperadore: Di lagrime atteggiata e di dolore. 2. Non circonscritto, ma per più amore, Laudato sia 'l tuo nome, e 'l tuo valore Di render grazie al tuo dolce vapore. 14. 86. O gente umana, perchè ponil cuore, Questi è Rinier: quest' è'l pregio, e l'onore Fatto s'è reda poi del suo valore.

10.

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15.

17.

68. Che lassù è, così corre ad amore,

Tanto si dà, quanto truova d'ardore : Cresce sovr' essa l'eterno valore. 16. 89. Salvo, che mossa da lieto fattore, Di picciol bene inpria sente sapore, Se guida, o fren non torce 'l suo amore.. 92. Cominciò ei, figliuol, fu sanza amore, Lo natural fu sempre senza errore: O per troppo, o per poco di vigore. 19. 107. Ma, come fatto fui Roman pastore, Vidi, che lì non si quetava 'l cuore, Perchè di questa in me s'accese amore. 22. 8. M'andava sì, che, senza alcun labore, Quando Virgilio cominciò: Amore,

Pur che la fiamma sua paresse fuore. 24. 47. Se nel mio mormorar prendesti errore, Ma di, s'io veggio qui colui, che fuore Donne, ch'avete intelletto d'amore. 28. 41. Cantando, ed isciegliendo fior da fiore, Deh bella Donna, ch' a' raggi d' amore Che soglion' esser testimon del cuore,

PAR.

1. 116. Questi ne' cuor mortali è promotore : Nè pur le creature, che son fuore

5.

Ma quelle, ch' hanno intelletto e amore. 1. S'io ti fiammeggio nel caldo d'amore

Si che degli occhi tuoi vinco 'l valore, 7. 29. Giù, per secoli molti, in grand' errore, U'la natura, che dal suo fattore

8.

10. 1.

II.

35.

Con l'atto sol del suo eterno amore. 2. Che la bella Ciprigua il folle amore Perchè non pure a lei faceano onore, Le genti antiche nell' antico errore: 9. 128. Che pria volse le spalle al suo fattore, Produce e spande il maladetto fiore, Perocchè fatto ha lupo del pastore. Guardando nel suo Figlio con l'amore, Lo primo ed ineffabile valore, Duo principi ordinò in suo favore, L'un fu tutto Serafico in ardore, Di Cherubica luce uno splendore. 14. 38. Di Paradiso, tanto il nostro amore La sua chiarezza seguita l'ardore, Quanta ha di grazia sovra suo valore. 11. Che 'l tuo mortal podere, al suo fulgore, Noi sem levati al settimo splendore, Raggia mo misto giù del suo valore. 25. 104. Vergine lieta, sol per fare onore Così vid'io lo schiarato splendore

21.

Qual conveniasi al loro ardente amore. 26. 38. Colui, che mi dimostra 'l primo amore Sternel la voce del verace autore,

Io ti farò vedere ogni valore.

27. 146. Le poppe volgerà, u' son le prore, E vero frutto verrà dopo 'l fiore.

29. 14.

Ch'esser non può, ma perchè suo splendore
In sua eternità di tempo fuore,

S'aperse in nuovi amor l'eterno amore,
30. 38. Ricominciò: Noi semo usciti fuore,
Luce intellettual piena d' amore,
Letizia, che trascende ogni dolzore.
31. 17. Porgevan della pace e dell' ardore,
Nè lo 'nterporsi tra 'l disopra e 'l fiore,
Impediva la vista e lo splendore:

32. 140. Qui farem punto, come buon sartore, E drizzeremo gli occhi al primo amore, Quant'è possibil, per lo suo folgore.

33.

PAR.

5. Nobilitasti sì, che 'l suo fattore

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
Così è germinato questo fiore.

ORGA

8. 59. Di Rodano, poich'è misto con Sorga,
E quel corno d'Ausonia, che s'imborga
Da ove Tronto e Verde in mare sgorga.

PURG.

ORGE

e?

17. 14. Talvolta sì di fuor, ch'uom non s'accorge, Chi muove te, se 'l senso non ti porge. Per sè, o per voler, che giù lo scorge.

PAR.

10.

INF.

35. Non m'accors' io, se non com'uom s' accorge, Oh, Beatrice, quella, che si scorge

Che l'atto suo, per tempo, non si sporge,

ORGO

17. 116. Ruota, e discende, ma non me n'accorgo, I' sentia già dalla man destra il gorgo Perchè con gli occhi in giù la testa sporgo..

INP.

9.

18.

19.

22.

PURG.

ORI

68. Impetuoso, per gli avversi ardori,

Gli rami schiantă, abbatte, e porta i fiori:
E fa fuggir le fiere, e gli pastori.
23. Nuovi tormenti, e nuovi frustatori,
Nel fondo erano ignudi i peccatori;
Di là con noi, ma con passi maggiori:
14. Piena la pietra livida di fori

Non mi paren meno ampj, nè maggiori,
Fatti per luogo de' battezzatori.
26. Stan li ranocchi, pur col muso fuori,
Si stavan d'ogni parte i peccatori:
Così si ritraean sotto i bollori.

5. 71. In Fano sì, che ben per me s'adori,
Quindi fu' io: ma gli profondi fori,

7.

Fatti mi furo in grembo agli Antenòri,
So. Ma di soavità di mille odori

Salve, Regina, in sul verde, e 'n su' fiori
Che per la valle non parèn di fuori:
15. 113. Che perdonasse a'suoi persecutori,
Quando l'anima mia tornò di fuori

27.

Io riconobbi i miei non falsi errori.
24. 143. Perch'io mi volsi indietro a miei dottori,
E quale annunziatrice degli albòri
Tutta impregnata dall' erba e dai fiori,
86. Io come capra, ed ei come pastori,
Poco potea parer li del di fuori :
Di lor solere, e più chiare e maggiori.
Di sette liste, tutte in quei colori,
Questi stendali dietro eran maggiori,
Diece passi distavan quei di fuori.
26. Si che, per temperanza di vapori,
Così dentro una nuvola di fiori,

29.

30.

77.

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