15. 50. Tratto, leggendo nel maggior volume, 20. 21. 28. 32. 33. PURG. 22. PAR. 13. Mostrando l' ubertà del suo cacume. 32. Tanti splendor, ch' io pensai, ch'ogni lume, Si muovono a scaldar le fredde piume; 71. Dunque, sanza mercè di lor costume, Sustanzia ed accidente, e lor costume, 86. Io gli sovvenni, e lor dritti costumi 29. E pria ch'io conducessi i Greci a' fiumi E attesersi a noi quei santi lumi, PAR. 21. INF. INF. UMMA 98. Questo rapporta, sì che non presumma, UMMO 7. 119. E fauno pullular quest' acqua al summo, Fitti nel limo dicon, Tristi fummo Portando dentro accidioso fummo: UNA 3. 116. Gittansi di quel lito ad una ad una, Così sen' vanno su per l'onda bruna, 15. 17. Che venia lungo l'argine, e ciascuna Quando n'apparve una montagna bruna, PURG. 4. 10. 19. 21. 26. 17. Venimmo dove quell' anime ad ́una Maggiore aperta molte volte impruna, L'uom della villa, quando l'uva imbruna, 14. Tanto, che pria lo stremo della Luna Che noi fossimo fuor di quella cruna. Su, dove 'l monte indietro si rauna, 2. Intiepidar più 'l freddo della Luna, Quando i Geomanti lor Maggior Fortuna Surger, per via, che poco le sta bruna; 35. Die diauzi 'l monte, e perchè tutti ad una Si mi diè, dimandando, per la cruna Si fece la mia sete men digiuna. 32. Ciascun' ombra, e baciarsi una con una, Cosi perentro loro schiera bruna Forse a spiar lor via e lor fortuna. Parrieno avere in sè mistura alcuna, Avvegna che si muova, bruna bruna, Raggiar non lascia Sole ivi, nè Luna. 32. 116. Ond' ei piegò, come nave in fortuna, Poscia vidi avventarsi nella cuna 28. PAR. 13. 16. 29. Che d'ogui pasto buon parea digiuna. 1. 113. Per lo gran mar dell' essere, e ciascuna, Questi ne portal fuoco inver la Luna: Questi la terra in se stringe e aduna. 56. Dal suo lucente, che non si disuna Per sua bontate il suo raggiare aduna, Eternalmente rimanendosi una. 80. Si come voi; ma celasi in alcuna, E come ' volger del ciel della Luna Cosi fa di Fiorenza la fortuna: 17. 128. Solo ne' pargoletti: poi ciascuna Tale, balbuziendo ancor, digiuna, Qualunque cibo, per qualunque Luna: Vol. IV. 21 33. INF. 20. In te magnificenza, in te s'aduna UNE 20. 107. Porge la barba in su le spalle brune, Sì, ch' appena rimaser per le cune, In Aulide, a tagliar la prima fune. INF. 9. INF. UNGA 5. Con l'occhio nol potea menare a lunga, UNGE 12. 131. Lo fondo suo, infin ch'ei si raggiunge, La divina giustizia di qua punge INF. 31. INF. 7. PAR. E Pirro, e Sesto, ed in eterno munge UNGI 23. Per le tenebre, troppo dalla lungi, UNI 5o. Dovre' io ben riconoscere alcuni, 16. 131. Avvegna che col popol si rauni INF. 2. I. 13. 18. 25. UNO Lo giorno se n'andava, e l'aer bruno Mentr'io andava, gli occhi miei in uno Gli altri duo riguardavano, e ciascuno Vedi, che già non 'se' nè duo, nè ano. 28. 83. Nou vide mai sì gran fallo Nettuno Quel traditor, che vede pur con l'uno, Vorrebbe di vedere esser digiuno, 71. Vidio cascar li tre ad uno ad uno, 33. PURG. 15. Già cieco a brancolar sovra ciascuno, 56. Tanto possiede più di ben ciascuno, Io son d'esser contento più digiuno, E più di dubbio nella mente aduno : 24. 23. Dal Torso fu, e purga, per digiuno, Molti altri mi mostrò, ad uno ad uno: Si ch'io però non vidi un atto bruno. PAR. 2. 71. Di principj formali, e quei, fuor ch' uno, 29. E regna sempre in tre e due e uno, Tre volte era cantato da ciascuno Ch' ad ogni merto saria giusto muno: 15. 47. Benedetto sie tu, fu, trino ed uno, E seguitò: Grato e lontan digiuno Du' non si muta mai bianco nè bruno, 23. Dell' eterna letizia, che pur' uno 19. 22. Solvetemi, spirando, il gran digiuno, E se guardi al principio di ciascuno, 28. PURG. Che fu già vite, ed ora è fatta pruno. 32. Già di larghezza, che 'l messo di Juno Così l'ottavo, e 'l nono: e ciascheduno In numero distante più dall' uno: UNQUE 3. 101. Tornate, disse: intrate innanzi dunque, E in un di loro incominciò: Chiunque Pon mente, se di là mi vedesti unque. PAR. 32. PAR. 33. INF. UNSE 2. Libero uficio di dottore assunse, La piaga, che Maria richiuse ed unse, UNSI 80. Per questo, a sostener tanto, ch'io giunsi O abbondante grazia, ond' io presunsi Tanto, che la veduta vi consunsi! UNTA 24. 41. Noi pur venimmo iufiue in su la punta, TURG. La lena m'era del polmon si munta, 24. 17. Di nominar ciascun, da ch'è si munta 31. PAR. 6. Questi (e mostrò col dito) è Buonagiunta, 26. Cui la destra del Ciel fu si congiunta, Or qui alla quistion prima s'appunta Mi stringe a seguitare alcuna giunta: 9. 116. Raab, ed a nostr' ordine congiunta 21. 26. INF. Da questo Cielo, in cui l'ombra s'appunta, 83. Luce divina sovra me s'appunta, La cui virtù, col mio veder congiunta, La somma assenzia, della quale è munta. 5. Della vista, che hai in me consunta, Comincia dunque, e di, ove s'appunta La vista in te smarrita e non defunta: UNTE 13. 137. Disse: Chi fusti, che, per tante punte, E quegli a noi: O anime, che giunte Ch' ha le mie frondi sì da me disgiunte, 26. Perchè si forte guizzavan le giuute, 19. INF. 16. INF. 1. Qual suole il fiammeggiar delle cose unte UNTI 20. L'antico verso, e quando a noi fur giunti, Qual soleano i campion far nudi, e unti, Prima che sien tra lor battuti e punti: UNTO 11. Tant' era pien di sonno in su quel punto, Ma po' ch'i' fui appiè d'un colle giunto, Che m'avea di paura il cuor compunto, 32. Da ogni mano all' opposito punto, Poi si volgea ciascun, quand' era giunto, Ed io, ch' avea lo cor quasi compunto, 10. 107. Fia nostra conoscenza da quel punto, Allor, come di mia colpa compunto, Che 'l suo nato è co'vivi ancor congiunto. 62. Che fa natura, e quel, ch'è poi aggiunto, Onde nel cerchio minore, ov'è 'l punto Qualunque trade, in eterno è consunto. |