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10.

13.

19.

24.

PURG.

3.

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Ma dimmi, se tu sai, a che verranno 11. Quando di Josaffà qui torneranno,

Suo cimitero da questa parte hanno Che l'anima col corpo morta fanno. 8. Quelle fiere selvagge, che 'n odio hanno Quivi le brutte Arpie lor nido fanno, Con tristo annunzio di futuro danno. 56. Per lo qual non temesti torre a 'nganno, Tal mi fec' io, qua' son color, che stanno, Quasi scornati, e risponder non sanno. 1. In quella parte del giovinetto anno,

E già le notti al mezzo di sen' vanno:

80. Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno
E ciò, che fa la prima, e l' altre fanno,
Semplici e quete, o lo 'mperchè non sanno.
65. Ch'i'ne morî, come i Senesi sanno,

I' son Omberto: e non pure a me danno
Ha ella tratti seco nel malanno:
12. 125. Che non pur non fatica sentiranno,
Allor fec'io come color, che vanno

Se non che i cenni altrui sospicciar fanno: 2. 14. Comincia' io? ed egli: Ombre, che vanno Si come i peregrin pensosi fanno,

Che si volgono ad essa, e non ristanno : 28. 95. Per sua difalta in pianto, ed in affanno, Perchè 'l turbar, che sotto da sè fanno

PAR.

Che quanto posson dietro al calor vanno,

2. 119. Le distinzion, che dentro da sè hanno, Questi organi del Mondo così vanno,

Che di su prendono, e di sotto fanno. 4. 107. Che la forza al voler si mischia, e fanno Voglia assoluta non consente al danno: Se si ritrae, cadere in più affanno. 7. 134. E quelle cose, che di lor si fanno, Creata fu la materia, ch' egli hanno: In queste stelle, che 'ntorno a lor vanno. 11. 128. E vagabonde più da esso vanno,

16.

Ben son di quelle, che temono 'l danno,
Che le cappe fornisce poco panno.
74. Come son ite, e come se ne vanno,
Udir, come le schiatte si disfanno,
Poscia che le cittadi termine hanno.
29. 104. Quante si fatte favele per anno,

Si che le pecorelle, che non sanno,
E non le scusa non veder lor danno.
32. 26. Di voto i semicircoli, si stanno
E come quinci il glorioso scanno

INP.

Di sotto lui cotanta cerna fanno,

ANO

4. 86. Mira colui, con quella spada in mano, Quegli è Omero poeta sovrano:

Ovidio è 'l terzo, e l'ultimo è Lucano. 7. 110. Vidi genti fangose in quel pantano,

Questi si percotean, non pur con mano, Troncandosi co' denti a brano a brano. 10. 101. Le cose, disse, che ne son lontano;

Quando s'appressano, o son, tutto è vano Nulla sapem di vostro stato umano. 13. 128. E quel dilacerato a brano a brano,

Presemi allor la mia scorta, per mano, Per le rotture sanguinenti, invano. 17. 68. Sappi, che 'l mio vicin Vitaliano

20.

22.

27.

Con questi Fiorentin son Padovano:
Gridando, Vegna il cavalier sovrano,
83. Vide terra nel mezzo del pantano,

Li, per fuggire ogni consorzio umano,
E visse, e vi lasciò suo corpo vano.
83. Ch'ebbe i nimici di suo donno in mano,
Denar si tolse, e lasciògli di piano,
Barattier fu non picciol, ma sovrano.
86. Avendo guerra presso a Laterano,

Che ciascun suo nimico era Cristiano,
Nè mercatante in terra di Soldano:
2o. 74. Se mai torni a veder lo dolce piano,
E fa saper a' duo miglior di Fano,
Che, se l'antiveder qui non è vano,
2. Per Semele, contra 'I sangue Tebano,
Attamante divenne tanto insano,

30.

Andar carcata da ciascuna mano, 31. 26. Quanto 'l senso s'inganna di lontano: Poi caramente mi prese per mano, Acciocchè fatto men ti paja strano, 33. 146. Nel corpo suo, e d'un suo prossimano, Ma distendi oramai in qua la mano, E cortesia fu lui esser villano.

PURG.

1. 116. Che fuggia 'nnanzi, sì che, di lontano,
Noi andavam per lo solingo piano,

3.

5.

Che 'nfino ad essa li pare ire in vano. 65. Rispose: Andiamo in là, ch'ei vegnon piano; Ancora era quel popol di lontano,

Quant'un buon gittator trarria con mano 95. Traversa un'acqua, ch'ha nome l'Archiano, Là 'vel vocabol suo diventa vano,

Fuggendo a piede, e sanguinando il piano.

8.

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10.

22.

5.

Pange, se ode squilla di lontano,
Quand' io 'ncominciai a render vano
Surta, che l'ascoltar chiedea con mano.
80. Vidil seder sopra 'l grado soprano.
E una spada nuda aveva in mano,
Ch'i' dirizzava presso 'l viso in vano.
20. Di nostra via, ristemmo su 'n un piano
Dalla sua sponda, ove confina il vano,
Misurrebbe in tre volte un corpo umano:
71. Torna giustizia, e primo tempo umano,
Per te poeta fui, per te Cristiano.
A colorar distendcrò la mano.

32. 98. Le sette Ninfe, con que' lumi in mano,
Qui sarai tu poco tempo silvano,

PAR.

Di quella Roma, onde Cristo è Romano:

4. 44 A vostra facultate, e piedi e mano
E santa Chiesa, con aspetto umano,
E l'altro che Tobia rifece sano.

6.

9.

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8. Governò 'l Mondo lì, di mano in mano, Cesare fui, e son Giustiniano,

D'entro alle leggi trassi il troppo e 'l vano 86. Tanto sen'va, che fa meridiano,

Di quella valle fu' io littorano,

Lo Genovese parte dal Toscano. 17. Molta virtù nel Ciel sarebbe in vano, E se dal dritto, più o men lontano, E giù, e su dell'ordine mondano. 12. 134. E Pietro Mangiadore, e Pietro Ispano, Natan profeta, e 'l metropolitano

Ch' alla prim' arte degnò poner mano; 21. 119. Fertilemente: ed ora è fatto vano, In quel luogo fu' io Pier Damiano: Di nostra Donna in su 'l lito Adriano. 26. 44. L'alto preconio, che grida l'arcano Ed io udi: Per intelletto umano,

De' tuoi amori a Dio Guarda 'l sovrano. 27. 44. E Sisto, e Pio, e Calisto, e Urbano

30.

31.

PURG.

Non fu nostra 'ntenzion, ch'a destra mano
Parte dall' altra del popol Cristiano:

1. Forse semila miglia di lontano

China già l'ombra, quasi al letto piano, 35. Stupefacènsi, quando Laterano

Io, che al divino dall' umano,

E di Fiorenza in popol giusto e sano,

ANSE

27. 74. Che la natura del monte ci affranse Quali si fanno, ruminando, manse

INF.

Sopra le cime, prima che sien pranse,

ANTA

15. 74. Di lor medesme, e non tocchin la pianta ; In cui riviva la sementa santa

Fu fatto 'l nidio di malizia tanta.

20. 110. Augure, e diede 'l punto con Calcanta Euripilo ebbe nome, e così 'l canta

PURG.

10.

Ben la sa' tu, che la sai tutta quanta.

56. Lo carro, e

7. 125. Non men, ch'all'altro Pier, che con lui canta : Tant'è del seme suo miglior la pianta, Gostanza di marito ancor si vanta. i buoi traendo l'arca santa, Dinanzi parea gente; e tutta quanta Facea dicer l'un Nò, l'altro Si canta. 41. Ch'io attenda di là, ma perchè tanta I' fui radice della mala pianta,

20.

Si che buon frutto rado se ne schianta, 23. 62. Cade virtù nell'acqua, e nella pianta Tutta esta gente, che, piangendo, canta, In fame, e 'n sete qui si rifà santa. 28. 116. Udito questo, quando alcuna pianta, E saper dei, che la campagna santa,

E frutto ha in sè, che di là non si schianta. 32. 59. Colore aprendo, s'innovò la pianta, Io non lo 'ntesi, nè quaggiù si canta Nè la notte soffersi tutta quanta. 56. Di non celar qual hai vista la pianta, Qualunque ruba quella, o quella schianta, Che solo all'uso suo la creò santa.

33.

PAR.

5. 137. Dentro al suo raggio la figura santa,
Nel modo, che 'l seguente canto canta.

9. 125. Di Josuè in su la terra santa,

La tua città, che di colui è pianta, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, 14. 41. L'ardor la visione, e quella è tanta, Come la carne gloriosa e santa

Più grata fia, per esser tutta quanta: 16. 33. Al parto, in che mia madre, ch'è or santa, Al suo Leon cinquecento cinquanta A rinfiammarsi sotto la sua pianta.

21.

62. Rispose a me: però qui non si canta
Giù per li gradi della scala santa

Col dire e con la luce, che m'ammanta: 24. 110. In campo a seminar la buona pianta, Finito questo, l'alta Corte santa

Nella melòde, che lassù si canta.

31.

IND.

2.

Mi si mostrava la milizia santa,

Ma l'altra, che volando vede e canta
E la bontà, che la fece cotanta;

ANTE

5. 134. Esser baciato da cotanto amante,

La bocca mi baciò tutto tremante:

Quel giorno più non vi leggemmo avante. 6. 35. La greve pioggia, e ponavam le piante, Elle giacèn per terra tutte quante, Ch'ella ci vide passarsi davante.

9. 101. E non fe' motto a noi: ma fe' sembiante Che quella di colui, che gli è davante: Sicuri appresso le parole sante.

13.

29. Qualche fraschetta d'una d'este piante,
Allor porsi la mano un poco avante,

El tronco suo gridò, Perchè mi schiante? 16. 95. Prima da monte Veso inver levante, Che si chiama Acquacheta suso avante, E a Forli di quel nome è vacante, 18. 128. Mi disse, un poco 'l viso più avante, Di quella sozza scapigliata faute,

20.

Ed or s'accoscia, ed ora è in piede stante. 38. Perchè volle veder troppo davante, Vedi Tiresia, che mutò sembiante, Cangiandosi le membra tutte quante: 23. 146. Turbato un poco d'ira nel sembiante: Dietro alle poste delle care piante. 32. 20. Fa sì, che tu non calchi, con le piante, Perch' 'mi volsi, e vidimi davante,

Avea di vetro, e non d'acqua sembiante. 34. 14. Quella col capo, e quella con le piante, Quando noi fummo fatti tanto avante,

PURG.

1.

2.

6.

La creatura, ch'ebbe il bel sembiante,

35. Portava a' suoi capegli simigliante,
Li raggi delle quattro luci sante

Ch'io 'l vedea, come l Sol fosse davante. 74. Anime fortunate tutte quaute,

I' vidi una di lor trarresi avante,
Che mosse me a far lo simigliante.
23. Mentr' è di qua, la donna di Brabante,
Come libero fui da tutte quante

Si che s'avacci 'I lor divenir sante,
32. Da' denti morsi della morte avante,

Quivi sto io con quei, che le tre sante
Conobber l'altre, e seguir tutte quante.
9. 101. Porfido mi parea si fiammeggiante,
Sopra questo teneva ambo le piante

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