Sayfadaki görseller
PDF
ePub

sorgendo e svolgendosi l'ostilità fra Voghera stessa, appoggiata da Pavia, ed il vescovo e poi anche il Comune di Tortona. Ma di qui certo, col rilievo speciale di quanto riguarda le relazioni di Voghera con Tortona, la connessione dei fondi documentarî, per cui carte degli archivi vogheresi gettano grande luce sulla storia di Tortona, e negli archivi tortonesi, reciprocamente, abbondano gli atti che interessano Voghera.

I documenti compresi nel presente volume sono tali da potersi mal separare da quelli publicati nei volumi XXIX e XXX, mentre, d'altra parte, senza di essi la storia vogherese rimarrebbe monca, incompleta e talvolta poco chiara, se non a dirittura incomprensibile. Sono tra essi, in primo luogo, tutte le carte dell'Archivio Capitolare di Tortona fino al 1313, appositamente omesse nei volumi XXIX e XXX perchè relative a Voghera od a luoghi del Vogherese, per quanto concernenti anche la Chiesa di Tortona. Frammisti cronologicamente sono altri documenti dei due Archivi Vescovili, cioè della Mensa e della Curia, ai quali vanno uniti, sempre secondo l'ordine cronologico, gli atti del monastero di Sant'Eufemia di Tortona non tutti, s'intende, ma quanti direttamente o indirettamente toccano la storia vogherese, conservati in special modo (oltre i pochi ora nell'Archivio Capitolare) nell'Archivio Notarile di Tortona, dove però, mancando d'indici e di qualsiasi ordinamento, non si potrebbe escludere che qualche documento sia. sfuggito alle ricerche pur diligenti, al possibile degli editori del presente volume. Uno di questi, poi, il canonico Vincenzo Legè, ha aggiunto altro materiale di sua proprietà privata, sia proveniente dall'eredità Manfredi, sia a lui venuto per doni ed acquisti personali, e l'altro, cioè lo scrivente, ha collazionato sugli originali o su copie migliori dell'Archivio di Stato di Torino o dell'Archivio dell'Economato dei benefizi vacanti, nella stessa città, quelle carte di cui in archivî tortonesi erano solo copie, talvolta cattive o molto recenti. Finalmente, nel riordinamento dell'Archivio Comunale di Tortona, essendo venuto fuori tutto un gruppo di documenti relativi a Bagnolo ed alla Bagnolasca, complemento indispensabile di quelli esistenti nell'Archivio Comunale di Voghera che vengono ad un tempo publicati dal d'. cav. Armando Tallone, con tutti gli atti del fondo

-

civico vogherese fino al 1300, in un volume della Biblioteca parve opportuno inserirli in un' Appendice senz'attendere la publicazione di un volume di Documenti sulla storia del Comune di Tortona, che in quel momento pareva ancora assai lontano, sebbene oggi sia lieto di annunziarlo omai in preparazione per il Congresso di Voghera (o, al più tardi, per il successivo), grazie al munifico contributo della nobile signora Faustina Leardi vedova Bellingeri, d'illustre e patriottica famiglia tortonese (1). Nell' Appendice, in un cogli atti dell'Archivio Civico di Tortona riguardanti Bagnolo e la Bagnolasca, furono raccolti documenti trovati qua e là in varî fondi (fra cui l'Archivio del conte Emanuele Morozzo della Rocca forni originali o copie migliori di documenti tortonesi relativi a Voghera e territorio) › dopo la stampa dei fogli precedenti; ed in più, altri particolarmente notevoli dal 1314 al 1380. In tutto, sono 196 documenti, la maggior parte inediti, che sono raccolti nella prima parte di questo volume: la seconda, di cui si rende breve conto innanzi ad essa, ne contiene altri 25, che costituiscono l'Archivio · della Cattedrale di Voghera fino al 1304, cogli Statuti capitolari della pieve di San Lorenzo di Voghera del 1358; in tutto,. 221. Rimane cosi integrata la publicazione dei volumi XXIX e XXX, e viene fornito alla storia vogherese un contributo prezioso, e oserei dire indispensabile, di bolle pontificie, diplomiregî ed imperiali, atti di legati dell'Impero, deliberazioni dei Comuni di Pavia, Voghera, Tortona ed altri minori; carte di podestà e di consoli, di abati e di badesse, di vescovi e di signori; documenti di varia importanza politica, giuridica, economica, sociale. La publicazione è fatta col metodo consueto..

Queste brevi note non potrebbero esser chiuse senza un caloroso ringraziamento degli editori e della Società Storica Subalpina, sia a tutti coloro che ne agevolarono in qualche modo l'opera scientifica colla comunicazione di originali o copie antiche, o facilitazioni nella consultazione archivistica (tra i primi,. specialmente il conte Emanuele Morozzo della Rocca, il conte

3

(1) Questo volume, che sarà il XXXI della Biblioteca, conterrà, oltre una nuova edizione più corretta del Chartarium dertonense, senza le manipolazioni del Costa (d'altronde al suo tempo scusabili), moltissimi documenti deglis archivi di Torino, Tortona, Genova, Milano, etc..

[ocr errors]

Antonio Cavagna Sangiuliani, il cav. Carlo Giulietti; tra gli altri, Mr. Bandi vescovo di Tortona, il Rev. Capitolo di detta città, il parroco di San Lorenzo Voghera, il personale dell'Archivio Notarile di Tortona e dell'Archivio di Stato di Torino, il signor Ghigo dell'Economato dei Benefizî vacanti), sia in modo precipuo al Municipio ed alla Cassa di Risparmio di Voghera, che stabilirono di sopperire alle spese di stampa del presente volume prima ancora che fosse decisa la riunione di un Congresso storico subalpino in Voghera stessa, e la formazione di un completo corpo documentario vogherese, che resterà certo monumento perenne dell'intelligente amore di quella città e dei suoi amministratori per la propria storia gloriosa. A tutti il plauso e la riconoscenza degli amatori dei patrii studî.

Torino, febbraio 1908.

FERDINANDO GABOTTO.

I.

Berengario I, imperatore, a richiesta di Beato, vescovo di Tortona, conferma alle pieve di San Lorenzo di Voghera il teloneo e il distretto di cui essa era già investita, e le concede l'acqua della Staffora per la costruzione di mulini (1 febbraio 919).

FONTI. A. L'orig. manca. B. Copia autentica membranacea 13 novembre 1514 preceduta dalle parole « Hoc est exemplum seu transumptum sumptum et extractum ab originali cuiusdam priuilegij serenissimi Berengarij diuina fauente clementia Romanorum Jmperatoris augusti. cuius tenor sequitur in hac forma videlizet », e seguíta dall'attestazione: « Jn Nomine Domini. Anno a natiuitate eyusdem. Millesimo Quingentesimo quartordecimo Jndictione secunda Die Tertiodecimo mensis nouembris hora XVIJ vel circha in terra Viquerię Jn palatio comunis dicte terre. Spectabilis decretorum doctor Dominus Joannes Antonius de gastaldis locumtenens spectabilis Juris vtriusque doctoris domini Benedicti alliprandi honorandi vicarij Magnifici domini potestatis dicte terre Viquerie. Ad requisitionem Nobilium virorum Dominorum Venturini de ferrarijs et Juliani de ceruio Syndicorum et procuratorum prefati Comunis Viquerię. Precepit domino Bernardino de mazochis notario publico dicte terre Viquerię. Quatenus suprascriptum priuilegium prefati Serenissimi domni Berengarij regis cuius exemplum superius continetur sine vlla reprensione Carte vel litere, non viciatum nec canzellatum in aliqua suy parte Com signo Jmpressionis sigilli prefati domini regis in angulo dicti priuilegij. licet ob antiquitatem Singularis et vera Jmpressio ipsius Sigilli Exprimi et decerni non possit: sumeret exemplaret et auctenticaret ac in publicam formam redigeret. Jta quod vim et robur auctentici priuilegij obtineret et perpetuam firmitatem Jnterponens dicte publicationi Jdem Dominus Joannes Antonius locumtenens vt supra sedendo pro tribunali super banco Juris posito in dicto palatio. suam et dicti officij auctoritatem pariter et decretum; Presentibus christoforo de rattinis filio quondam Zaneti Ottino de archate filio quondam Antoni et Girardino paciano filio quondam Gulielmi .Jnde testibus notis Jdoneys vocatis et rogatis. - |.|.+ Ego Joannes paulus de ferrarijs filius quondam Domini Joannis petri. publicus Apostolica. Jmperialique auctoritatibus Notarius necnon de Venerabili Colegio dominorum notariorum terre Viquerie suprascriptum priuilegium fideliter sumptum per me Mandato et Vice suprascripti et Jnfrascripti domini Bernardini de mazochis notarij vt supra. Qui Jnde a predicto domino Joanne Antonio locumtenente preceptum habuerat publicandi vt supra. publicaui auctenticaui et in publicam formam redegi, ac com meo solito tabelionatus signo subscripsi vna(a) com JnDoce. arch. tort. relat. st. Voghera.

F. GABOTTO e V. LEGÉ.

1.

frascriptis Dominis Notarjis. (S. T.) Ego Bernardinus de mazochis filius quondam Johannis publicus Jmperiali auctoritate notarius etc. (S. T.) Ego Jo. Ruffinus de salis filius domini Ruffini publicus Jmperiali etc. (S. T.) Ego Jxnardus de ferrarijs filius quondam domni pasquinj etc. (sic). (S. T.) Ego Bernardinus gualdana filius quondam Spectabilis doctoris domini Columby etc. », in Arch. Capit. Tort., mazzi da ordinare. - C. Ediz. in SCHIAPARELLI, I diplomi di Berengario 1, 251 segg., n. xcv, dove si accennano pure tre altre copie dipendenti da B, ed altre precedenti edizioni.

OSSERVAZ.

C nota qualche preteso errore di B, che corregge nel testo, ma che in B non esiste e deriva solo dalla cattiva lettura di B per parte dell'editore di C.

MET. DI PUBL. Si riproduce B, con qualche correzione indispensabile.

V. LEGÉ.

Jn nomine sancte et Jndiuidue trinitatis: Berengarius gratia dey Rex. Si sanctis ac Venerabilibus locis Munificentiam quamlibet tribuimus largitatis presentis eterneque vite remunerationem adipisci non titubamus. Jdeircho omnium Sancte dei ecclesie fidelium nostrorumque presentium ac futurorum comperiat solertia Qualiter Beatus sancte terdonensis ecclesie. Venerabilis Episcopus per Joannem ticinensem et liutardum cumanum Venerabiles presules, nostre sugessit mayestati vt Teloneum et districtum et omnem publicam functionem sicut hactenus Jnuestita plebs de Viqueria fuerat Confirmaremus et corroboraremus. Jnsuper etiam aqueductum de Staful(1)a ad molendina construenda ad opus eyusdem plebis per quamcumque terram, que nostre pertineret regie potestati. Et vt nullus in eodem aqueductu sine sua suorumque succesorum licentia, molendinum construere audeat concedere ac donare dignaremur. Quorum petitionibus assensum prebentes. Eydem plebi in honorem sancti Laurentij constructe. Teloneum districtum et omnem publicam functionem sicut hactenus tenuit et Jnuestita fuit per hoc nostrum preceptum Confirmamus et corroboramus. Jnsuper etiam largimur et concedimus vt aquęductum de staful(1)a ad molendina conficienda ad opus predicte ecclesię siue per nostram regiam terram siue per publicam viam deducat Et si aliqua regia terra Jbi vicina est vbi molendinum possit construy ad opus ipsius ecclesię, quantum necesse est ex eadem accipiat terra et publicam si opus est viam Jncidat. Statuimus quoque et Jnterdicimus vt nemo in eodem aqueductu quem prefatus Episcopus uel suy successores fecerint conficiendi molendinum potestatem habea(n)t nisi consensu (1) et licentia Episcopi. Qui pro tempore in eadem Terdonensi ecclesia fuerit: Si quis Jgitur huius precepti violator extiterit auri optimi manchosos Mille componere cogatur medietatem Camere nostre et medietatem rectoribus ipsius ecclesię. Quod vt verius credatur

« ÖncekiDevam »