Ille: Quis hoc dubitet? Propter quod respice tempus, Ed ei: Chi'l porrà in forse? Or dunque guarda, Imperocchè invecchiar già le caprette, Che noi demmo per madri a figliar gl'irchi. Fian dal mio canto i corpi che s' aggirano Si come or sono i due più bassi regni; Si perchè suonan quai comuni e basse intelligit, seu quod ratione metri auclo- * secondo il Corbinelli avvisa di mano in mano. » Quind'io sospetto che l'Anon. non sia stato contemporaneo di Dante; bensì alcun tempo dipoi egli si sia approfittato di alcune note istoriche da lui trovate su di quest' egloghe. 1 i. Purgatorii. Astricolæque, i Paradiso. 2 q. d. Cum perfecero Purgatorium, et Paradisum Comœdiæ meæ, ut Infernum perfeci, tunc ego delectabor coronari in poetam. [Se l'Anonimo avesse bene inteso la frase di Dante, avrebbe annotato : Cum perfecero Paradisum Comœdiæ meæ, ut Infernum et Purgatorium perfeci, tunc etc.] 3 i. vulgaria. Leggi a questo proposito il cap. II, vol. IV degli Aneddoti. i. multum prolata. castalias, Musas. Tum quia castalias pudet acceptare Sorores? 4 Sponte venire solet, numquam vi poscere mulctram. Dal labbro femminil, si perchè n' have Di latte abbonda. Or sotto una gran balza A nessun gregge unita ella, a nessuno Ovile accostumata, da sè suole Alla secchia venir senza oprar verga. 1 i. si nihil respondemus, nihil amplius iniciet nobis. 2 i. bucolicum carmen. 3 Con questa rupe smisurata volle accennare il Poeta, a mio credere, il monte altissimo del Purgatorio, a fornir la Cantica del quale egli allora era intento. [Così credette il Dionisi, forse indotto in questa opinione dalle parole dell'Anonim. che sono alla nota 6 pag. antec., le quali notammo essere errate.] 4 Quia non invenitur aliud opus bucolicum in lingua latina. Intendi dopo Virgilio; ma in allora non erano state scoperte l'egloghe di Calfurnio. 5 Se non sufferre laborem in carmine bucolico, sed a natura habere. 6 Queste io le ho per parole di Me Et duris crustis discas infigere dentes. Talia sub quercu Melibus, et ipse canebam, E aver buon dente a roder l'altrui pane. Ed io con lui cantava, mentre il farro La piccola capanna a noi cocea. JOANNES DE VIRGILIO DANTI ALAGERII. EGLOGA RESPONSIVA. 1 Forte sub irriguos colles, ubi Sarpina Rheno Nimpha procax, fueram nativo 2 conditus antro. Viveami a piè degli irrigati colli libeo, cioè di ser Dino Perini, colle quali egli insinui a Titiro, cioè a Dante, che mediti a quando a quando petulcos... capros, vale a dire i grandi alla sua parte contrarii, per guardarsene, e i personaggi degni d'infamia per inserirne anche nel rimanente del Poema la riprensione o la satira; e che s'avvezzi a masticar con pazienza il pane degli altri, che ha sette croste, ovvero il pane della povertà, ch'è per sè stesso durissimo. Stude in his è la glosa interlineare dell' Anonimo al meditere. 1 irriguos, i. madidos. interlita, i. intermaculata. La Savena è spartita in due rami, detti la Savena vecchia e la nuova; per questo la dice aspersa i nevosi crini di verde. 2 i. Bononiæ. 3 scolares majores. agnæ, minores scolares. capellæ, mediocres scolares. Quid facerem? nam solus eram puer incola silvæ. 1 Nec tum Nisa mihi, nec respondebat Alexis, 4 Suetus uterque comes: calamos moderabar hydraules 2 6 7 Che dovea dunque io farmi, io della selva Con furia si cacciâr gli altri in cittade Canne acconciando, unico mio sollazzo; Ch' arido sia il terren, mentr' egli cerca 1 i. famula. Alexis, famulus. 2 i. aquatiles, et dicitur ab ydros quod est aqua. recurvella, i. moderatorio. Ma falce recurvella, par che voglia dir colla roncola, o rangaglia, come noi diciamo. 3 adriani. Tityron, accusativus græ cus. 4s. Ravenna, cioè, la pineta in sul lito di Chiassi presso Ravenna. DANTE. - 1. 5 i. naturaliter sine hominis labore, vel opere. 6 i. spirantia. Quaque, i. ea parte. Aries, i. fluvius Montonis. 7 Nota qui il can. Bandini, che nel MS. a manu posteriori additum fuit postulat inter voces dum et æquora. 8 i. leniter. vocalis odor, i. vocalis sonus scripturæ. Mænala, montes Arcadia pastorales. 28 Quo vocalis odor per Mænala celsa profusus, Quale nec a longo meminerunt tempore mulsum 5 Urbe sedens carmen, quando hoc Benacia quondam Lo stesso sibilar d' Euro, che allora Quanto il vocale odor per gli erti gioghi Le labbra ti guastò; poichè solevi, 1 al. pecudum. 2 al. auditæ. 3 Dei silvarum. Licæi, montis Arcadiæ. ↳ Dicit hic Mopsus: Quando hæc audivi, ego non feceram eglogam, sed postquam per eglogas loquitur et ego. 5 i. virgiliana. Benacus lacus est Mantuæ. Cioè, mediante il Mincio; chè Benaco da' più antichi tempi fu della nostra Verona. Di questo lago, e del fiume che nasce da esso, vedi esatta descrizione nell'Inf. canto XX, v. 61. 6 Non ch' egli prima d' allora aves |