2 Volga la vista desïosa e lieta 1 Si dolcemente che mercè m'impetre; * Asciugandosi gli occhi col bel velo. (Dolce nella memoria) Una pioggia di fior sovra 'l suo grembo; Umíle in tanta gloria, Coverta già dell' amoroso nembo." Qual fior cadea sul lembo, Qual su le trecce bionde, Ch' oro forbito e perle Eran quel dì a vederle; Qual si posava in terra e qual su l'onde; Qual con un vago errore Girando, parea dir: Qui regna Amore. Quante volte diss' io Allor pien di spavento: 8 Costei per fermo nacque in paradiso ! 9 Cosi carco d'oblio Il divin portamento E'l volto e le parole e 'l dolce riso Dall' immagine vera, 1 Lieta. Amorevole, benigna. 2 Oh picta! Oh pietà, oh dolore! 3 Già terra ec. Vedendo ch' io sarò fatto già terra fra le pietre del mio sepolcro. Mercè ec. M' impetri, mi ottenga pietà dal Cielo. 5 Scendea. S'intende nel benedetto giorno già menzionato. Quel giorno poi è l'idea predominante nel poeta, e la cagione ch'egli desideri di essere sepolto in questo luogo; sicchè l'uscir qui a farne la descrizione non è quel gran salto che parve ad alcuni. e lå. 6 Dell' amoroso nembo formato dai fiori. 7 Con un vago errore girando; cioè: Errando leggiadramente qua 8 Spavento. Quel sentimento che dee nascere all'aspetto di cosa straordinaria e sopranaturale. 9 Cosi ec. Il divin portamento e il volto e le parole e il dolce riso di Laura m' aveano fatto obliare il vero, ed alienato dal conoscere ciò ch'io vedea (dall' immagine vera delle cose) per modo che io ec. Ch'i' dicea sospirando: Qui come venn' io o quando? Credendo esser in ciel, non là dov' era. Quest' erba sì, ch' altrove non ho pace. Uscir del bosco e gir infra la gente. IN MORTE DI MADONNA LAURA. SONETTI. Che fai? che pensi ? che pur2 dietro guardi Giugnendo legne al foco ove tu ardi ? * 5 Le soavi parole e i dolci sguardi Ch' ad un ad un descritti e dipint' hai, 6 Se tu, o mia Canzone, avessi ornamenti quant' hai voglia d'averne; ovvero se io avessi saputo adornarti quanto avrei voluto, potresti ec. 2 Che pur. A che, perchè. Dietro, qui sta per Addietro. 3 Non pote. Non puote, non può. Giugnendo. Aggiungendo; cioè Accrescendo la tua infelicità col pensar sempre a Laura. 5 Le soavi parole ec.; di Laurą, 6 N' ancide. Che uccide te e me. 7 Vago. Vagante, instabile. Ne guide. Ci guidi. -- 8 Qui. Nel mondo.- Mal per noi. Con nostro danno. - Quella beltà. Laura 9 Devea, per Dovea; e così spesso Devere (dal latino Debere), per Dovere 10 Accesa (sottintendi) d'amore; innamorata. 11 Sospetto. Qui vale Timore di qualche sinistro accidente. - In dubbio stato. In qualche dubbiosa e pericolosa circostanza. Come a me quella che, 'l mio grave esiglio 3 Pregando ch'a levar l' alma non tarde :* 5 6 Fiume che spesso del mio pianger cresci, Non, lasso in me, che da sì lieta vita Levommi 10 il mio pensier in parte ov' era 1 Dal suo ec. Dal cielo. sto mondo senza Laura. Grave esiglio è al poeta lo stare in que 2 A me torna. Ne' miei sogni, nelle mie imaginazioni. 3 In questo viaggio. In questa vita. Pregando ec. Pregandomi ch'io non tardi (tarde) a innalzar l'anima Dio. Quant' ella. Finch' ella. 5 Valle ec. Valchiusa. 6 Del mio pianger. Delle mie lagrime. Vaghi. Vaganti. Affrena. Tien chiusi. 7 Da si lieta vita ec.; cioè: Dopo si lieta vita, o Mutandomi da si lieta vita, son divenuto tale, che in me siede continuo dolore. 8 Quinci. Di qui io vedea Laura. segnati dalle orme mie e di Laura. · Per quest' orme. Per questi luoghi Nuda, cioè pura 9 Ond' al ciel ec. Il luogo da dove è andata al cielo. anima, giacchè lasciò qui in terra la sua bella spoglia, il suo bel corpo. 10 Levommi. Sollevommi.-In parte In un luogo, cioè, in cielo, ov'era Laura. 11 Ivi fra lor ec. Fra coloro che stanno nel terzo cielo; nel cielo di Venere o degli amanti. La rividi più bella e meno altera.1 Per man mi prese, e disse: In questa spera 2 4 5 Te solo aspetto e quel che tanto amasti, 6 Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena, 8 2 Giove s'allegra di mirar sua figlia ;' E cantar augelletti, e fiorir piagge, 1 Meno altera. Meno contegnosa. L'alterezza non è da confondere colla superbia. 2 Spera. Sfera. Sarai ancor meco. Sarai di nuovo con me, come fosti già in terra, se non m' inganna il mio desiderio. 3 E compie' ec. E morii prima d'esser giunta a vecchiezza. Mio ben ec. La mia felicità non può esser compresa da mente umana. 5 Te solo ec.; cioè: Aspetto te solo e il mio bel corpo (bel velo) che tu amasti tanto, e ch'è rimasto giù nel mondo. 6 Rimasi. Più vivo ed anche più proprio del rimanessi che molti vorrebbero sostituirvi. 7 E garrir ec. E torna Progne a garrire, e Filomena a piangere, e torna Primavera, candida e vermiglia pe' variopinti suoi fiori. Altri intendono che Zefiro rimena Progne a garrire ec. Progne e Filomena poi significano la rondine e l'usignuolo; raccontando le favole che quelle due sorelle, figliuole di un re d'Atene, furono tramutate in questi uccelli. 8 Sua figlia. Venere, Dea della primavera che è la stagione dell'amore. 9 Si riconsiglia. Ripiglia partito. 10 Tornano ec. Perchè nel mese di aprile mori Laura, portando al cielo le chiavi del mio cuore, chiuso perciò ad ogni affetto che non sia di dolore. 11 Sono (sottintendi) per me. AMBROSOLI. I. 14 Quel rosignuol che si soave piagne 2 Ch' altri che me non ho di cui mi lagne; 3 Chè 'n Dee non credev' io regnasse Morte. Oh, che lieve è ingannar chi s'assecura ! Que' duo bei lumi, assai più che 'l sol chiari Che 'l mio caro tesoro in terra asconde; Benchè 'l mortal sia in loco oscuro e basso. 8 Del navigar per queste orribili onde ;3 Anzi pur viva ed or fatta immortale, Ch'è presso omai; siami a l'incontro,13 e quale 1 Dolcezza. Intendo quel misto di piacere e dolore che dicesi Malinconia. 2 Pietose. Che muovono a pietà. Scorte. Artificiose. 3 Chè 'n Dee ec. Perocchè io non credeva che morissero anche le Dee; e Laura mi pareva divina. Oh, che lieve ec. Oh quanto è facile ingannare chi si tiene sicuro. 5 Far terra. Farsi, diventar terra. 6 Al duro sasso. Al sepolcro. 7 Chi. L'anima di Laura. Il mortal. La parte mortale, il corpo. 8 Orribili onde del mondo. 9 Ma ricogliendo ec. Rimembrando i suoi pregi e le sue virtù. 10 Viva nello spirito immortale, e morta nel corpo. Anzi pur (solamente, al tutto) viva. 11 Acciocchè. Indica il fine per che va ricogliendo ec. 12 Al mio passar, sottintendi, da questa vita. Al mio morire. accorta. Stare attenta. 13 Siami a l'incontro. Vengami incontro. · Essere |