Manuale della letteratura italiana, 1. ciltG. Barbèra, 1863 |
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... Pace di Costanza , avevano già co- minciato a combattersi le une contro le altre . Nella Toscana l'imperatore Enrico VI contendeva ai papi il possesso delle terre ch'essi dicevan lasciate dalla contessa Matilde alla Chiesa . In Roma ...
... Pace di Costanza , avevano già co- minciato a combattersi le une contro le altre . Nella Toscana l'imperatore Enrico VI contendeva ai papi il possesso delle terre ch'essi dicevan lasciate dalla contessa Matilde alla Chiesa . In Roma ...
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... pace fu stabilita con queste condizioni che Federico restituisse ( come allora dicevasi ) la sua grazia alle città ; e queste dovessero somministrargli un certo numero di soldati per l'impresa d'Oriente , ch ' egli di nuovo promise e di ...
... pace fu stabilita con queste condizioni che Federico restituisse ( come allora dicevasi ) la sua grazia alle città ; e queste dovessero somministrargli un certo numero di soldati per l'impresa d'Oriente , ch ' egli di nuovo promise e di ...
Sayfa 9
... pace non posso aver neiente . O Deo , come faraggio ? O Deo , come sostenemi la terra ? E ' par ch ' eo viva in noia della gente : Ogn ' uomo m'è selvaggio : Non paiono li fiori Per me com ' già soleano , E gli augei per amori Dolci ...
... pace non posso aver neiente . O Deo , come faraggio ? O Deo , come sostenemi la terra ? E ' par ch ' eo viva in noia della gente : Ogn ' uomo m'è selvaggio : Non paiono li fiori Per me com ' già soleano , E gli augei per amori Dolci ...
Sayfa 22
... pace con loro ; e fue accettata la pace in questo modo : Che in perpetuo fossono franchi in Pisa i Fiorentini senza pagare gabella e diritto di mercatanzia che ' ntrasse o uscisse di Pisa per mare o per terra ; e ch'e ' Pisani ...
... pace con loro ; e fue accettata la pace in questo modo : Che in perpetuo fossono franchi in Pisa i Fiorentini senza pagare gabella e diritto di mercatanzia che ' ntrasse o uscisse di Pisa per mare o per terra ; e ch'e ' Pisani ...
Sayfa 32
... pace e picciola è quella favilla , che a distruzione mena un gran regno . Carlo di Valois in Firenze , mandato da Bonifazio VIII con titolo di paciere , ma col proponimento di abbattere i Bianchi e inalzare i Neri . Essendo già venuto ...
... pace e picciola è quella favilla , che a distruzione mena un gran regno . Carlo di Valois in Firenze , mandato da Bonifazio VIII con titolo di paciere , ma col proponimento di abbattere i Bianchi e inalzare i Neri . Essendo già venuto ...
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Sayfa 166 - Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere, e 'l salir per l' altrui scale. E quel, che più ti graverà le spalle, Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle : Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te : ma poco appresso Ella, non tu, n
Sayfa 81 - Levava gli occhi miei bagnati in pianti, E vedea, che parean pioggia di manna, Gli Angeli che tornavan suso in cielo; Ed una nuvoletta avean davanti, Dopo la qual gridavan tutti: Osanna; E s'altro avesser detto, a voi dire'lo. Allor diceva Amor: più non ti celo; Vieni a veder nostra donna che giace. L...
Sayfa 129 - Come un poco di raggio si fu messo " Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi;
Sayfa 97 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Sayfa 205 - CHIARE, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi rimembra) A lei di fare al bel fianco colonna; Erba e fior, che la gonna Leggiadra ricoverse Co l'angelico seno; Aer sacro sereno, Ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse; Date udienza insieme A le dolenti mie parole estreme.
Sayfa 272 - E gl' infiammati infiammar sì Augusto, Che i lieti onor tornaro in tristi lutti. L'animo mio, per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio Signor, che fu d
Sayfa 254 - Fiorenza, oltre ad ogni altra italica bellissima , pervenne la mortifera pestilenza , la quale per operazion de' corpi superiori, o per le nostre inique opere, da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti nelle parti orientali incominciata , quelle d'innumerabile quantità di viventi avendo private, senza ristare, d'un luogo in un altro continuandosi , verso l'Occidente miserabilmente s'era ampliata.
Sayfa 152 - Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U'ia prim...
Sayfa 216 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Sayfa 143 - Di che l' animo vostro in alto galla, Poi siete quasi entomata in difetto, Sì come vermo, in cui formazion falla ? Come per sostentar solaio o tetto, Per mensola talvolta una figura Si vede giunger le ginocchia al petto, La qual fa del non ver vera rancura Nascere a chi la vede ; così fatti Vid' io color, quando posi ben cura.