Sayfadaki görseller
PDF
ePub

tade, e lo suo padre (siccome da molti si credé, e vero è ) fosse buono in alto grado, manifesto è che questa donna fu amarissimamente piena di dolore. E conciossiacosache, secondo l'usanza della sopradetta cittade, donne con donne, ed uomini con uomini si adunino a cotale tristizia, molte donne s'adunaro colà ove questa Beatrice piangea pietosamente: ond' io veggendo ritornare alquante donne da lei, udii lor dire parole di questa gentilissima, com'ella si lamentava. Tra le quali parole udii come dicevano: certo ella piange si che qual (1) la mirasse dovrebbe moriredi pietade. Allora trapassarono queste donne, ed io rimasi in tanta tristizia, che alcuna lagrima talor bagnava la mia faccia, ond' io mi ricopria con pormi spesse volte le mani agli occhi. E se non fosse ch'io attendea anche udire di lei ( perocchè io era in luogo onde ne giano la maggior parte delle donne che da lei si partiano), io men sarei nascoso incontanente che (2) le lagrime m'aveano assalito. E però dimorando ancora nel medesimo luogo, donne anche passaro presso di me, le quali andavano ragionando tra loro queste parole: Chi dee mai esser lieta di noi, che avemo udito parlare questa donna così pietosamente? Appresso costoro, passarono altre che veniano dicendo: Questi che quivi è, piange nè più nè meno come se l'avesse veduta come noi l'avemo. Altre poi diceano di

(1) Chi, chiunque.

(2) Subito che, appena che.

me: Vedi questo che non pare esso, tal è divenuto. E così passando queste donne, udii parole di lei e di me in questo modo che detto è. Ond' io poi pensando, proposi di dire parole, acciocchè (1) degnamente avea cagione di dire, nelle quali io conchiudessi tutto ciò che udito avea da queste donne. E però che volentieri le avrei domandate se non mi fosse stata riprensione, presi materia di dire, come se io le avessi domandate, ed elle n'avessero risposto; e feci due Sonetti; che nel primo domando in quel modo che voglia mi giunse di domandare; nell'altro dico la loro risposta, pigliando ciò ch' io udii da loro, siccome lo m'avessero detto rispondendo. E cominciai il primo: Voi che portate; il secondo: Se' tu colui.

Voi che portate la sembianza umile
Con gli occhi bassi mostrando dolore,
Onde venite, chè 'l vostro colore,
Par divenuto di pietà (2) simile?
Vedeste voi nostra donna gentile,
Bagnata il viso di pietà d'Amore?
Ditelmi, donne, che 'l mi dice il core';
Perch'io vi veggio andar sanz'atto vile (3).
E se venite da tanta pietate,

Piacciavi di restar qui meco alquanto ;
E checchè sia di lei, nol mi celate:

(1) Chi, chiunque.

(2) Di pena, d'angoscia.

(3) Senz' atto vile, perchè, come ha detto di sopra, tornavano quasi ingentilite, nobilitate. E nobiltà è contraria a viltà.

Ch'io veggio gli occhi vostri ch'hanno pianto,
E veggiovi tornar si sfigurate,

Che 'I cor mi trema di vederne tanto. Questo sonetto si divide in due parti. Nella prima chiamo e dimando queste donne se vengono da lei, dicendo loro ch io il credo, perchè tornano quasi ingentilite. Nella seconda le prego che mi dicano di lei ; e la second a comincia quivi: E se venite. Se' tu colui, ch' hai trattato sovente Di nostra donna, sol parlando a nui ? (1) Tu rassomigli alla voce ben lui; Ma la figura ne par d'altra gente (2). E perchè piangi tu si coralmente (3), Che fai di te pietà venire altrui ? Vedestù pianger lei, chè tu non pui (4) Punto celar la dolorosa mente? Lascia piangere a noi, e triste (5) andare; E' fa peccato chi mai ne conforta, Che nel suo pianto l'udimmo parlare. Ella ba nel viso la pietà si scorta, Che qual l'avesse voluta mirare, Saria dinanzi a lei piangendo morta. Questo sonetto ha quattro parti, secondo che quattro modi di parlare ebbero in lo

(1) Parlando soltanto a noi, quando cioè ci dirigesti la tua Canzone Donne ch' avete ec.

(2) Ne par d'altra gente, perchè tu sei così sfi

gurato dal dolore, ch'è assai difficile il riconoscerti. (3) Di core.

(4) Non puoi. Licenza che si trova anche in altri antichi Poeti.

(5) Tristamente.

di

ro(1)le donne per cui rispondo. E perocchè sopra sono assai manifesti, non mi trametto (2) di narrare la sentenzia delle parti,e però le distinguo solamente. La seconda comincia quivi: E perchè piangi tu; la terza: Lascia piangere a noi; la quarta: Ell'ha nel viso.

Appresso ciò pochi dì, avvenne che in alcana parte della mia persona mi giunse una dolorosa infermitade, ond' io soffersi per molti dí amarissima pena, la quale mi condusse a tanta debolezza, che mi convenia stare come coloro, i quali non si possono movere. Io dico che nel nono giorno sentendomi dolore intolerabile, giunsemi un pensiero, il quale era della mia donna. E quando ebbi pensato alquanto di lei, io ritornai (3) alla mia debilitata vita, e veggendo come leggero era lo suo durare, ancora che sana fosse, cominciai a piangere fra me stesso di tantą miseria: onde sospirando forte fra me medesimo dicea: Di necessità conviene che la gentilissima Beatrise alcuna volta si muoja. E però mi giunse uno si forte smarrimento, ch' io chiusi gli occhi e cominciai a travagliare come farnetica persona, ed imaginare in questo modo: che nel cominciamento dell'errare che fece la inia fantasia, mi apparvero certi visi di donne scapigliate che mi diceano: Tu pur morrai. E dopo queste donne, m'apparvero certi visi

(1) Tra di loro.

(2) Non m'impaccio, non mi do cura.
(3) Io ritornai, sottintendi col pensiero.

diversi (1) ed orribili a vedere, i quali mi diceano : Tu se' morto. Cosí cominciando ad errare la mia fantasia, venni a quello che non sapea dove io fossi, e veder mi parea donne andare scapigliate piangendo per via, maravigliosamente tristi, e pareami vedere il sole oscurare sì che le stelle si mostravano d'un colore che mi facea giudicare che piangessero: e parevami che gli uccelli volando cadessero morti, e che fossero grandissimi terremoti. E maravigliandomi in cotale fantasia, e paventando assai, imaginai alcuno amico che mi venisse a dire : Or non sai? la tua mirabile donna è partita di questo secolo. Allora incominciai a piangere molto pietosamente, e non solamente piangea nella imagina. zione, ma piangea con gli occhi, bagnandoli di vere lagrime. Io imaginava di guardare verso il cielo, e pareami vedere moltitudine di Angeli, i quali tornassero in suso ed avessero dinanzi loro una nebuletta bianchissima. A me parea che questi Angeli cantassero gloriosamente, e le parole del loro canto mi parea che fossero queste: Osanna in excelsis; ed altro non mi parea udire. Allora mi parea che il cuore ov' era tanto amore mi dicesse: Vero è che morta giace la nostra donna. E per questo mi parea andare per vedere lo corpo nel quale era stata quella nobilissima e beata

(1) Diversi qui vale strani, come nell'Inf. c. 6. Cerbero fiera crudele e diversa, e c. 7. Entrammo giù per una via diversa. Così il Sacchetti nella Nov. 37. uomo di diversa natura.

[blocks in formation]
« ÖncekiDevam »