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SAGGIO DI DOCUMENTI

TRATTI

DA UN EPISTOLARIO DELLA REPUBBLICA FIORENTINA

DELL'ANNO 1308 (STILE FIOR.) (1)

I Fiorentini, che in un con gli altri Comuni toscani di parte guelfa erano entrati in lega co' Genovesi a distruzione di Pisa, la cui potenza tanto era scaduta già per la sconfitta patita alla Meloria, non tardarono molto a conoscere che, proseguendo per quella via, avrebbero con loro danno innalzato Genova sulle ruine di Pisa. Onde con fino accorgimento, e per cessare ogni gara, studiaronsi di ridurre questa città a parte guelfa; siccome avvenne allorchè il conte Ugolino della Gherardesca e Nino (Ugolino) Visconti giudice di Gallura ne furono acclamati signori, sotto i nomi di Potestà e Capitano di popolo. Torbida, rissosa e breve fu quella signoria divisa, e suo prò ne fece la volpina astuzia dell'arcivescovo Ruggieri, il quale (a. 1288), aiutato dai ghibellini, inseguì il Visconti, fè perire di fame nella scellerata muda il Gherardesca con uno o due figli e tre nipoti, ed innalzò sè stesso a Potestà, Capitano del popolo e Signore di Pisa. Ma il Visconti non perdè l'animo: accusò al pontefice Niccolò IV il tristo arcivescovo, nè quelle accuse tornarono vane; combattè la patria con gli aiuti dei Fiorentini e dei Lucchesi, e se nell'anno 1293 pur lui soscrisse alla

(1) Vedi il Catalogo dei Mss. Capponi, pubblicato nell'anno 1845, al N.o 476 (p. 57). Questo Codice è stato di recente donato dal suo possessore all'Archivio Centrale di Stato.

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