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CODICI MANOSCRITTI DELLA

VITA NUOVA.

I. FIORENTINI.

A. DELLA BIBLIOTECA LAURENZIANA.

1. Plut. XL. cod. 31.

Cartaceo in quarto, della prima metà del secolo XV.

La V. N. vi si legge dopo la prima Cantica della Commedia Divina, da carta 54 a 73.

2. Plut. XL. cod. 42.

Cartaceo in quarto, del sec. XV.

La V. N. occupa le prime 28 carte, dopo le quali si trovano le Canzoni di Dante e le vite di Dante e del Petrarca di Leonardo Bruni Aretino. Consultato per qualche passo dal Giuliani.

Questi due codici furono riscontrati dal Biscioni per la sua edizione.

3. Bibliot. Gaddiana Plut. XC. sup. cod. 136 (anticamente 355). Cartaceo in foglio, del sec. XIV. di carte 23, scritte a due colonne. Dopo la V. N. che è mancante delle « divisioni», seguono le Canzoni di Dante.

Sembra fuori di dubbio che questo sia il testo a penna, citato dal Biscioni come in possesso di Giov. Gualberto Guicciardini.

4. Bibl. Gaddiana Plut. XC. sup. cod. 137 (anticamente 977). Cartaceo in ottavo di fogli 55, del sec. XVI. scritto con molta eleganza, e copiato, per quanto pare, dal testo precedente.

B. BIBLIOTECA MAGLIABECCHIANA.

5. Cl. VI. No. 143.

Membranaceo in foglio del sec. XIV. La V. N. è contenuta nelle prime 15 delle 25 carte che compongono il codice.

Fu, sotto il numero 259, di Carlo Strozzi.

Ha le divisioni.

Testo importantissimo, già consultato dal Biscioni, e poi dal Giuliani. Fra i codici confrontati per l'edizione del D' Ancona è segnato col b.

6. Cl. VII. No. 187.

Cartaceo, in ottavo, del sec. XV. di carte 76, le prime 46 delle quali esibiscono la V. N.

Portava fra i codici Strozziani il No. 250.

Omette le divisioni.

Fu confrontato, come testo c per la nuova edizione del D' Anc.

7. No. 1267. B. 2.

Cartaceo, in ottavo della prima metà del quattrocento. Le prime 34 carte danno la V. N.

Fu della SS. Annunziata.

Non ha le divisioni.

È segnato d fra i codici riscontrati per l'edizione Pisana.

8. Cl. VII. No. 1103.

Cartaceo in quarto del sec. XV. La V. N. vi si legge da carta 45 a 80. Ha le divisioni.

È il cod. e del D' Ancona.

C. BIBLIOTECA RICCARDIANA.

9. No. 1050.

Cartaceo, in foglio, almeno per la parte che contiene la V. N. che vi sta da p. 25 a 42.

È mancante delle divisioni.

Sembra identico col testo Riccardiano 134. consultato dal Biscioni. Citato per qualche passo dal Giuliani, e confrontato come cod. a per l'edizione del D' Ancona, il quale osservò una certa parentela fra questo cod. e'l Magliab. VII. 187.

D. BIBLIOTECA DI CASA MARTELLI.

10. Codice membranaceo in foglio min. del sec. XIV.

È miscellaneo, e la V. N. ne forma l'ultima parte.

Ha le divisioni.

Fu consultato dal Fraticelli, e confrontato per l'edizione del Torri dall' ab. Gius. Manuzzi. L'importanza del cod. fa desiderare che si ritorni con cura anche maggiore a questo confronto.

11. LA BIBLIOTECA DI NICCOLÒ CARDUCCI

somministrò al Sermartelli il testo che servì di fondamento alla sua edizione del 1576. Bisogna supporre che sia stato mancante delle divisioni. Ancorachè non poche mutazioni del testo di Dante sembrino da riferirsi all'arbitrio del Sermartelli, pure non potrà dubitarsi, che il codice stesso sia stato sconcio di non poche lacune e ben molti errori. S'ignora se sia ancora in esistenza, e dove si trovi.

L'istesso è da dirsi del seguente testo consultato dal Biscioni:

12. DELLA LIBRERIA DEL SENATORE GIOVAN. BATISTA GUADAGNI, cod. 142.

II. VENETI.

DELLA BIBLIOTECA DI S. MARCO.

13. Codd. Italici Cl. IX. No. 191.

Cartaceo di fogli 142 in ottavo. Miscellaneo, che oltre alla V. N. contiene una raccolta di Rime antiche.

Sul primo foglio si legge la seguente notizia.

«Io Anto. Isidoro Mezzabarba veneto de l'una e l'altra legge minimo de i scolari ho scritto tutto questo libro di mia propria mano nulla mutando overo aggiungendo di quello che io in antiquissimi libri trovai scritto. Ad laudem Dei m(et?) gloriosae Virginis. MDIX del mese di maggio.>>

Fu di Apostolo Zeno.

Manca delle divisioni.

Il Sign. Lodov. Pizzo diede in fine dell' edizione pubblicata dall' Antonelli lo spoglio delle varianti di questo codice.

14. Cl. X. Cod. 26.

Cartaceo, in quarto, del sec. XV. Le prime 33 carte contengono la V. N., le seguenti 49 il Convivio.

Ha le divisioni.

Fu sul principio del cinquecento di Luca di Simone della Robbia, poi nel settecento di Anton Maria Biscioni, che lo prese per fondamento essenziale della sua edizione. Finalmente passò dalla biblioteca Farsetti (Morelli, Biblioteca manoscritta Farsetti, T. I. facc. 283, 84. Cod. CVIII) nella Marciana.

III. ROMANI.

A. DELLA VATICANA.

15. Divisione Capponi. No. 262. del sec. XV.

Il Prof. Torri, a cui «fu dato di poter esaminare » questo codice, aggiunge a questa secchissima notizia solamente che il nome di Beatrice vi sia scritto « Biatrice ». Potrebbe darsi che questo codice fosse identico con quello confrontato da Salvator Betti per la prima canzone; ma non avendo a mano il Giornale Arcadico, non so decidere la questione.

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Fu confrontato nel 1836 da Francesco Cerroti.

Dopo di aver ottenuto una copia di questo spoglio, il Torri ne pubblicò le varianti nella sua edizione della V. N.

È di lezione quasi identica con quella del codice Antaldino (qui sotto No. 21.).

C. DELLA CHIGIANA.

17. Cod. L. V. No. 176.

Membranaceo del sec. XV.

La V. N. vi sta da carta 13 a 28.
Ha le divisioni.

Sulla risguardia anteriore è notato colla matita di mano di P. Alessandro VII:

«Lassato per legato a Papa Alessandro VII. dal conte Federigo Ubaldino, et l'acquistò da Parigi, ove l' haveva portato seco Jacobo Corbinelli fiorentino, autore delle postille moderne, e come fuoruscito era andato in Francia a ricoverarsi dalla regina Caterina de' Medici. >>

Fu confrontato dal Prof. Gius. Cugnoni per l'edizione Pisana, nella quale è segnato f.

II D'Ancona lo trova « in certe parti affine col codice Pesarese. >>

IV. MILANESI.

A. DELLA BIBLIOTECA TRIVULZIANA.

18. Cod. segnato B.

Cartaceo in foglio min. del sec. XV.

Contiene oltre la V. N. molte Rime di Dante, del Petrarca e di altri Poeti antichi. Scritto assai scorrettamente.

Alla fine si legge

«Liber iste completus fuit anno Domini currente MCCCC.XXV. die vigesimo quinto Maij in Trevixio per me Niccolò Benzoni de Crema. >>

Ha le divisioni.

Confrontato per l'edizione Milanese del 1827, che ne adottò numerose

lezioni.

19. Cod. segnato F.

Cartaceo in quarto del sec. XV.

Dopo la V. N. vi si leggono diverse Rime antiche.

Sembra che non abbia le divisioni.

Fu consultato dagli Editori Milanesi, li quali però ne fecero minor conto che del testo precedente.

B. DEL SIGN. AVVOC. MICH. CAVALIERI.

A carta I. si legge

20. Cartaceo, in ottavo picc.

«Incomincia la Vita nova di Dante Aldigieri fiorentino per la sua Beatrice et scritta per Iu. Ant. Benalio trivigiano in Roma negli ann. dela. chris. sal. M.D.XIII. nel primo ann. del pont. di Leone X.»

Il testo è ricorretto d' altra mano.

Seguono le Canzoni di Dante; dopo le quali sono altre Rime di antichi Poeti.

Notizia desunta dai Cataloghi dell' Esposizione Dantesca in
Firenze. Maggio MDCCCLXV. No. 219.

V. PESARESE.

21. Dello stampatore Annesio Nobili.

Cartaceo in quarto scritto sull' incominciare del secolo XV.

Ha le divisioni, ma sottolineate in rosso.

Fu di Casa Antaldi.

L'edizione Pesarese del 1829 lo riproduce letteralmente.

VI. DI STRASBURGO IN ALSAZIA.
BIBLIOTECA UNIVERSITARIA E TERRITORIALE.

22. Cartaceo, in quarto bislungo del sec. XV.

I primi venticinque fogli contengono la V. N.

Seguono le Canzoni di Dante, ed il «Convivium clarissimi viri Dantis Aligierij ». Sulle ultime dodici carte si leggono le vite di Dante e del Petrarca di Leonardo Bruni ed una «Canzon morale» dello stesso autore. Fu della Casa Somaja di Firenze. Nell' Ottobre 1831 lo comprai dal libraio Piatti. Nel 1873 passò con tutta la mia collezione Dantesca nella proprietà della Biblioteca pubblica di Strasburgo.

(Antologia di Firenze. Decennio secondo. T. III. Settembre 1831. pag. 88.).

Ha le divisioni.

Non è esente di errori e di qualche lacuna; agli uni però ed alle altre fu rimediato per un antico correttore. Del resto è di buona lezione, la quale si avvicina assai a quella de' codici Martelli e Magliabecchi 143. È ben ricco di varianti tanto marginali che interlinearie, notate coll' «alias>> per quanto sembra dallo stesso amanuense che scrisse il testo. Fra le particolarità del codice è da notarsi la giunta al capit. 25. lin. 26, e la poscritta in fine dell' opera, che dice:

« Qui finisce la uita noua di dante coe che compuose dante alighieri gloriosissimo poeta fiorentino cuius anima per misericordiam dei requiescat im pacem. amen. Et secondo alchuni questo librecto si uorrebbe scriuere dinanzi al chominciamento dellibro che tracta dellinferno.

Laus tibi Christe. >>

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