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Fraticelli. Consimile è il caso del duodecimo sonetto.

Esso dice nel

testo che, seguendo il Fraticelli, fu dato nella presente edizione Baguata il viso di pianto d'amore.

Lezione che, fondata sulla combinazione di quanto si legge in differenti codici, sinora non aveva apoggio diretto di un testo a penna.

troviamo nel Magliab. 143

Bagnata nel viso di pianto d'amore,

Adesso

verso che se dal «nel» non si levasse l'n avrebbe una sillaba di troppo. Nulla dimeno troviamo nel contesto della nuova edizione

Bagnar nel viso suo di pianto Amore.

« Soffersi per nove di» è nella terza riga del cap. XXIII. la lezione del cod. b. come del Trivulz. primo e del cod. Nobili, commendata dal Carducci, ma rigettata nel testo della nuova edizione. Anche nell' ottavo verso del sonetto XVII. lo stesso codice conferma la lezione « Ch' affogherieno '1 cor», che 'l Carducci giudica preferibile alle altre, mentrecchè nel testo si legge «Che sfogassi lo cor». Basti come ultimo esempio del modo alquanto arbitrario, tenuto dal Prof. Rajna il quarto verso del sesto sonetto. Tutte le edizioni, compresa la Giuntina delle Rime antiche (1527), leggono:

Altro folle ragiona il suo valore,

e nessuna di esse vi fa cenno di una variante. Il solo Giuliani sostituì al « folle » per congettura «forte ». Non entro per ora nella quistione se questa mutazione migliori il testo; ma certamente l'obbligo di un' edizione critica, fondata sopra tanti confronti, era d'indicare l'autorità sulla quale la nuova lezione si sia adottata. Invece il Sign. Rajna, lasciando privo quel verso di qualunque siasi nota, induce a credere i suoi lettori che «Altro forte» sia la lezione di tutti i testi tanto a penna quanto stampati.

Se non ho creduto dover tacere alcuni scrupoli relativi al modo tenuto nella nuova edizione per metter in uso la gran copia di varianti con tanta diligenza raccolte, non posso far a meno di dire che i lavori contenuti nel resto del volume mi sembrano tali da render difficile il lodarli in modo condegno. L'«Avvertenza» del D'ANCONA, e lo «Studio » del medesimo autore, intitolato «La Beatrice di Dante », già stampato in occasione del Centenario, sono ben ricchi di finissimi accorgimenti, che ci schiudono in maniera inaspettata l'andamento dei pensieri nel nostro opuscolo, e 'l nesso che sussiste tra esso e le altre opere del Poeta.

Le «Annotazioni», tanto quelle del D'ANCONA che le altre contribuite dal CARDUCCI, fanno prova di ben vasta e rara erudizione. Nelle note del primo si ammira l' intrinseca domestichezza coi relativi lavori non solamente italiani, ma non meno di letterature estere, ed in particolar grado dell' alemanna. Il Carducci, versatissimo nelle poesie dei verseggiatori del duecento e del trecento, illustra gran numero di passi della Vita Nuova, mettendo a riguardo di essi luoghi consimili, estratti dalle Rime antiche. Poche veramente saranno le opere degli autori classici, a cui toccò la sorte di esser commentati in un modo così distinto.

Se dunque tutte le edizioni sopra registrate, anche quelle che non conosco di vista, esistono veramente, la stampa presente è la trigesima seconda.

PROEMIO

TAVOLA DELLA VITA NUOVA.

PARTE PRIMA.

COMPONIMENTI IN VITA DI BEATRICE.

PERIODO PRIMO.

L'AUTORE DESIDERA COME FINE DEL SUO AMORE IL SALUTO
DI BEATRICE..

SEZIONE PRIMA.

INNAMORAMENTO DELL' AUTORE.

Pag.

3

CAP. 1. Primo incontro

CAP. 2. Primo saluto di Beatrice.

CAP. 3. Prima visione.

Sonetto 1. A ciascun alma presa, e gentil core.

36790

CAP. 4. L' aut. non vuol far sapere chi sia l'oggetto del suo amore 10

SEZIONE SECONDA.

L'AUTORE TROVA UNA DIFESA.

CAP. 5. Si comincia a credere che l' aut. ami un' altra donna gentile
CAP. 6. L'aut. compone un serventese in lode di sessanta belle Fio-

11

rentine

12

CAP. 7. La donna che servì di difesa all' aut. parte da Firenze

13

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SEZIONE TERZA.

CAP. 11. Effetti del saluto di Beatrice.

CAP. 12. Terza visione. L'aut. rinunzia alle difese

Ball.: Ballata, io vo' che tu ritrovi Amore.

CAP. 13. Dubbi dell' aut., se la signoria d' Amore sia buona, o no
Son. 6. Tutti li miei pensier parlan d'Amore

BEATRICE SI SENTE OFFESA.

Pag.

CAP. 10. Beatrice gli nega il suo saluto

20

21

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30

31

34

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37

l'aut...

39

40

CAP. 14. Tremore dell' aut. trovandosi improvvisamente in presenza di
Beatrice

Son. 7. Con l'altre donne mia vista gabbate

CAP. 15. L'aut. desidera, e teme nell' istesso tempo, di veder Beatrice
Son. 8. Ciò, che m' incontra nella mente, more.
CAP. 16. La veduta di Beatrice, quantunque desiderata, sconfigge

Son. 9. Spesse fiate vengonmi alla mente.

PERIODO SECONDO.

L'AUTORE, NON ASPIRANDO AD ALTRO GUIDERDONE CHE A
POTER LODARE LA BELLEZZA SPIRITUALE DELLA SUA
DONNA, MUTA LO STILE FIN ALLORA USATO.

SEZIONE PRIMA.

L'AUT. DIRIGE LE LODI DELLA SUA DONNA NON AD ESSA,

MA AD ALTRE DONNE GENTILI.

CAP. 17. L'aut. si propone di pigliare materia nuova .
CAP. 18. Ragionamenti dell' aut. con certe donne gentili
CAP. 19. Lodi di Beatrice, dirette alle donne gentili.

Canzone 1. Donne, ch' avete intelletto d'amore.

CAP. 20. Natura dell' amore. ...

Son. 10. Amore e 'l cor gentil sono una cosa.

CAP. 21. Effetti che Beatrice produce in altrui.
Son. 11. Negli occhi porta la mia donna Amore

SEZIONE SECONDA.

PRESENTIMENTI DELLA MORTE DI BEATRICE.

CAP. 22. Morte di Folco Portinari, padre di Beatrice
Son. 12. Voi, che portate la sembianza umile.
Son. 13. Se' tu colui, c' hai trattato sovente

CAP. 23. Infermità dell' aut. e quarta visione

Canz. 2.: Donna pietosa e di novella etate

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SEZIONE TERZA.

L' AUT. RITORNA ALLE LODI DI BEATRICE.

CAP. 24. Quinta visione, ed incontro con Primavera e Beatrice
Son. 14. Io mi sentii svegliar dentro allo core. . .

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CAP. 25. Parlare figurato, permesso anche a' poeti volgari.
CAP. 26. Beatrice giudicata da tutti una meraviglia di bellezza e di

onestà

Pag.

75

79

81

Son. 15. Tanto gentile e tanto onesta pare.
CAP. 27. L'aspetto di Beatrice ingentilisce anche le sue compagne 82
Son. 16. Vede perfettamente ogni salute.

CAP. 28. Effetti che l' amore di Beatrice produce nell' aut.
Frammento di canzone: Si lungamente m' ha tenuto Amore.

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82

$3

84

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CAP. 31. L'aut. dirige una lettera alle persone principali della sua città

CAP. 32. Lamenti dell' aut.

Canz. 3. Gli occhi dolenti per pietà del core.

89

90

91

CAP. 33. Sonetto composto dall' aut. a nome d' un fratello di Beatrice
Son. 17. Venite a intender li sospiri miei .

95

96

CAP. 34. Vi aggiunge una canzone, parte a nome dello stesso, parte a nome proprio. .

CAP. 35. Annovale della morte di Beatrice.

Canz. 4. Quantunque volte, lasso! mi rimembra

Son. 18.: Era venuta nella mente mia.

SEZIONE SECONDA.

CONFORTI CHE L'AUT. COMINCIA A TROVARE NELLA

VISTA D'UNA DONNA GENTILE.

97

98

99

100

CAP. 36. Primo incontro colla donna gentile

102

Son. 19.: Videro gli occhi miei quanta pietate

103

CAP. 37. L'aspetto della donna gentile rende all' aut. la facoltà di piangere

104

Son. 20.: Color d'amore, e di pietà sembianti

104

CAP. 38. L'aut. si riprende del troppo diletto ch' ei trova a riguardar

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SEZIONE TERZA.

L' AUT. RITORNA AL SOLO CULTO DELLA MEMORIA DI

BEATRICE.

CAP. 40. Sesta visione. L' aut. si pente della sua incostanza

Son. 23. Lasso! per forza de' molti sospiri.
CAP. 41. Passaggio di peregrini che vanno a vedere il santo Sudario
Son. 24. Deh! peregrini che pensosi andate.

Pag. 111

113

114

116

CAP. 42. Settima visione che mostra all' aut. la sua donna onorata nell' Empireo.

117

Son. 25. Oltre la spera che più larga gira. CAP. 43. Conclusione: Ultima visione, che l' aut. si propone di manifestare in altra opera più degna di Beatrice.

119

120

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