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Lo tuo fallir d'ogni torto tortofo;
Non però chè a le genti lia nafcofo;
Ma per farne crucciofo

Chi d'amor per innanzi fi nodrica.
Dal fecol hai partita cortesia,

E ciò che in donna è da pregiar, vertute:
In gaja gioventute

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Diftrutta hi l'amorofa leggiadria · Più non vò difcovrir qual donna fia, Che per le propietà fue conosciute, Chi non merta falute,

Nò fperi mai d'haver fua compagnia •

III.

Baflata io vò, che tu ritrovi Amore,
E con lui vadi a Madonna davanti,
Sichè la fcufa mia, la qual tu canti,
Ragioni pi con lei 1 mio signore.
Tu vai ballata sì cortefemente,
Che fenza compagnia,

Dovrefti havere in tutte parti ardire:
Ma, fe tu vuoɔgli andar ficuramente,
Ritrova l'Amor pria ;

* Che forfe non è buon fenza lui gire:
Però chè quella, che ti deve odire,
S'è (come is credo) în ver di me adirata,
Se tu di lui non foffi accompagnata,
Leggieramente ti faria difnore

Con dolce fuono, quando fe' con lui,
Comincia efte parole,

Appreffo c'haverai chefta pietate;

Ma

Madonna, quegli, che mi manda a voi,
Quando vi piaccia, vuole,
Sed egli ha fcufa, che la m'intendiate.
Amorc è quì, che per voftra biltate
Lo face, come vuol, vifta cangiare;
Dunque, perchè gli fece altra guardare,
Penfate'l voi, da che' non mutò 'l core.
Dille, Madonna, lo fuo core è stato
Con si fermata fede,

Ch'a voi fervir gli ha pronto ogni pensiero;
Tofto fu voftro, e mai non s'è fmagato.
Sed ella non ti crede,

Dì, che domandi Amor, fed egli è vero
Ed a la fine falle humil preghiero ;
(Lo perdonare fe le foffe a noia)
Che mi comandi per meifo, ch'io muoia:
E vedraffi ubbidir bon fervidore'.

E dì a colui, ch'è d'ogni pietà chiave,
Avanti che fdonnei,

Che lefaprà contar mia ragion bona,
Per gratia de la mia nota foave:
Riman tu qui con lei,

E del tuo fervo ciò, che vuoi, ragiona;
E, s'ella per tuo priego gli perdona,
Fa che gli annunzi un bel fembiante pace.
Gentil ballata mia, quando ti piace,
Muovi in quel punto,che tu n'haggi hono-

IV.

Donne, c'havete intelletto d'amore,
Io vò con voi de la mia Donna dire;

(rc

Non

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Non perch' io creda fua lode finire,
Ma ragionar per isfogar la mente:
Io dico; che penfando il fuo valore,
Amor sì dolce mi ti fa fentire ;
Che, s' io allhora non perde fi ardire,
Farei parlando innamorar la gente:
Ed io non vò parlar sì altamente,
Ch'io diveniffi per temenza vile:
Ma tratterò del fuo ftato gentile
A rispetto di lei leggieramente,
Donne, e Donzelle amorofe, con voi :
Che non è cofa da parlarne altrui.
"Angelo chiama in divino intelletto,
E dice: Siri, nel mondo fi vede
Meraviglia ne l'atto, che procede
D'una anima, che fin quafsù rifplende:
Lo cielo, che non have altro difetto,
Che d'haver lei, al fuo Signor la chiede:
E ciafcun Santo ne grida mercede:
Sola pietà noftra parte difende :

Che parla Iddio, che di Madonna intende:
Diletti miei, hor foferite in pace,
Che voftra fpeme fia, quanto mi piace
La ove è alcun, che perder lei s' attende ;
E che dirà ne lo inferno a' mal nati: ..
Io vidi la fperanza de'Beati.

Madonna è deliata in fommo cielo :
Hor vò di fua vertù farvi sapere:
Dico; qual vuol gentil donna parere
Vada con lei, che quando va per via,
Gitta ne' cor villani Amore un gielo;

Per

Fer ch'ogni lor penfiero agghiaccia, e pere, Equal forfriffe di ftarla a vedere Diverria nobil cofa, ò fi morria: E quando trova alcun, che degno fia Di veder lei, quei prova fua vertute; Che gli addivien ciò che gli da falute, Efi l'humilia, ch' ogni offefa oblia: Ancor l' ha Dio per maggior gratia dato, Che non può mal finir chi l'ha parlato Dice di lei Amor: cofa mortale

Come effer puote si addorna, e pura? Poi la riguarda, e fra fe fteffo giura, . Che Dio n'entende di far cola nova. Color di perla quafi informa, quale Convene a donna haver, non fuor misura: Ella è quanto di ben può far natura: Per elfempio di lei biltà fi prova:

Degli occhi fuoi, come ch' ella gli mova, Efcono fpirti d'amore infiammati, (guati; * Che fieron gli occhi a qual, che allhor gli E paffan sì, che 'l cor ciascun ritrova: Voi le vedete Amor pinto nel vifo, Là u' non puote alcun mirarla fifo. Canzone io sò, che tu girai parlando A donne alfai, quando t' havrò avanzata : Hor t'ammonisco, perch' io t'hò allevata Per figliuola d'amor giovene, e piana ; › Che dove giugni, tu dichi pregando; Infegnatemi gir, ch' io fon mandata A quella, di cui loda io fono ornata : E, fe non vuogli andar, ficome vana,

Non

Non riftare, ove fia gente villana :
Ingegnati, fe puoi, d'effer palese
Solo con donna, o con huomo cortefe ;
Che ti merranno per la via toftana :
Tu troverai Amor con effo lei;
Raccomandami a lui, come tu dei.

V.

Donna pietofa, e di novella etate,
Adorna affai di gentilezze humane,
Era là, u' io chiamava fpeífo morte:
Veggendo gli occhi miei pien di pietate,
Ed afcoltando le parole vane,

Si moffe con paura a pianger forte:
E l'altre donne, che ti furo accorte
Di me per quella, che mcco piangia,
Fecer lei partir via ;

Ed appreffarti per farmi fentire ;
Qual dice, non dormire ;

E qual dice, perchè si ti fconforte ?
Allhor laffai la nova fantasia,

Chiamando il nome de la Donna mia.
Era la voce mia sì dolorofa,

E rotta si da l'angofcia, e dal pianto,
Ch'io folo intefi il nome nel mio corc :
E con tutta la vifta vergognofa,
Ch' era nel vifo mio giunta cotanto,
Mi fece verfo lor volgere Amore:
Egli era tale a veder mio colore ;
Che facea ragionar di morte altrui :
Deh! confortiam coftui,

Pre

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