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mantenere al volume stesso fra quelli della letteratura nazionale una vistosa attraenza. E forse alla distribuzione artificiale, che veramente principia con l'edizione fiorentina del 1831, fu indotto anche dall'esempio delle spartizioni che del Canzoniere del Petrarca, da lui studiato tanto e commentato, aveva fatte Antonio Marsand, benemerito del maggior lirico nostro per molti rispetti, ma per quegli smembramenti biasimevole assai. Sarà un progresso il tornare pel Canzoniere all' ordine originario, che è l'ordine cronologico, e il più razionale di tutti; tornare, insomma, per l'ordine alle edizioni vecchie, fra le quali io leggo più volentieri l'aldina del 1501 e la cominiana del 1732. È vero che anche Orazio distribuì in ordine artificiale le sue Odi nei cinque libri; ordine elaboratissimo per ragioni intrinseche ed estrinseche di varie specie, che meriterebbero un

lungo esame; ma se oggi venisse fuori un' edizione in cui quelle mirabili Odi fossero tutte disposte in ordine cronologico (e per la maggior parte di esse non sarebbe difficile), l'accoglierei con gioja. E già ebbi e coltivai il pensiero di farla io, fino a che messomi tutto, anche per ragioni d'ufficio, nella letteratura italiana, lo ebbi deposto. Nè però si dovrebbe abbandonare definitivamente nelle liriche di Orazio l'ordine dell' autore; ma un' edizione, dove le sue Odi si potessero leggere secondo l'ordine cronologico, mi parrebbe utile per più rispetti agli studiosi. E similmente dei Canti leopardiani ho creduto bene dare al pubblico un'edizione, che li presenti nell'ordine cronologico seguitamente. E se avessi potuto collocarli altrove, mi sarei preso anche la libertà di levar via dal posto, dove si trovano, perchè non sono altro che tra

mantenere al volume stesso fra quelli della letteratura nazionale una vistosa attraenza. E forse alla distribuzione artificiale, che veramente principia con l'edizione fiorentina del 1831, fu indotto anche dall'esempio delle spartizioni che del Canzoniere del Petrarca, da lui studiato tanto e commentato, aveva fatte Antonio Marsand, benemerito del maggior lirico nostro per molti rispetti, ma per quegli smembramenti biasimevole assai. Sarà un progresso il tornare pel Canzoniere all' ordine originario, che è l'ordine cronologico, e il più razionale di tutti; tornare, insomma, per l'ordine alle edizioni vecchie, fra le quali io leggo più volentieri l'aldina del 1501 e la cominiana del 1732. È vero che anche Orazio distribuì in ordine artificiale le sue Odi nei cinque libri; ordine elaboratissimo per ragioni intrinseche ed estrinseche di varie specie, che meriterebbero un

lungo esame; ma se oggi venisse fuori un' edizione in cui quelle mirabili Odi fossero tutte disposte in ordine cronologico (e per la maggior parte di esse non sarebbe difficile), l'accoglierei con gioja. E già ebbi e coltivai il pensiero di farla io, fino a che messomi tutto, anche per ragioni d'ufficio, nella letteratura italiana, lo ebbi deposto. Nè però si dovrebbe abbandonare definitivamente nelle liriche di Orazio l'ordine dell' autore; ma un' edizione, dove le sue Odi si potessero leggere secondo l'ordine cronologico, mi parrebbe utile per più rispetti agli studiosi. E similmente dei Canti leopardiani ho creduto bene dare al pubblico un'edizione, che li presenti nell'ordine cronologico seguitamente. E se avessi potuto collocarli altrove, mi sarei preso anche la libertà di levar via dal posto, dove si tro vano, perchè non sono altro che tra

duzioni, i due canti, che nelle ultime edizioni stanno sul fine. I canti, coi quali termina, e splendidamente, la lirica del poeta recanatese, sono Il tramonto della Luna e La ginestra, che io ho lasciati nell' ordine dell'autore, non avendo risoluto ancora il dubbio che sia ultimo di tutti Il tramonto.

Nè però chi legge i Canti in questo volumetto, sarà obbligato di ricorrere a un' altra edizione per vedere l'ordine dato ad essi dal poeta. Lo troverà subito qui sul fine del volumetto medesimo, e a raffronto con il cronologico, in uno speciale Prospetto. Mi si potrebbe obbiettare che quel Prospetto sarebbe stato sufficiente a dimostrare l'ordine cronologico dei Canti senza variare nel testo quello dell'autore. Tale obbiezione io l'ho fatta a me stesso; ma in fine mi sono appigliato a quest' altro partito. sembrandomi molto più utile far ve

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