Le poesie di Giacomo LeopardiG. Barbèra, 1905 - 583 sayfa |
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Sayfa 56
... Che fiso io ti mirai . Ben per mia morte Questo m'accadde . E non però quel giorno Con certo cor giammai , fra tante ambasce , Quel fiero giorno biasimar sostenni . 125 , e il mondo abbella , 130 Elvira mia , 56 CONSALVO .
... Che fiso io ti mirai . Ben per mia morte Questo m'accadde . E non però quel giorno Con certo cor giammai , fra tante ambasce , Quel fiero giorno biasimar sostenni . 125 , e il mondo abbella , 130 Elvira mia , 56 CONSALVO .
Sayfa 57
... Che fiso io ti mirai . Ben per mia morte Questo m'accadde . E non però quel giorno Con certo cor giammai , fra tante ambasce , Quel fiero giorno biasimar sostenni . 125 , e il mondo abbella , 130 Elvira mia , 56 CONSALVO .
... Che fiso io ti mirai . Ben per mia morte Questo m'accadde . E non però quel giorno Con certo cor giammai , fra tante ambasce , Quel fiero giorno biasimar sostenni . 125 , e il mondo abbella , 130 Elvira mia , 56 CONSALVO .
Sayfa 177
... fiero e diverso agita e strugge . Ma per sentenza mia , 20 23 Uom saggio e sciolto dal comune errore 30 Patir non sosterria , Ne porrebbe al dolore Ed al mal proprio suo cotanto amore . DELLO STESSO . ( FRAMMENTO ) [ II . ] Umana cosa ...
... fiero e diverso agita e strugge . Ma per sentenza mia , 20 23 Uom saggio e sciolto dal comune errore 30 Patir non sosterria , Ne porrebbe al dolore Ed al mal proprio suo cotanto amore . DELLO STESSO . ( FRAMMENTO ) [ II . ] Umana cosa ...
Sayfa 324
... fiero vincitor , desìa vendetta , Non la vuol che dall ' armi , e queste murs Cinte in breve vedrai da squadre ostili Se al vinto presterem soccorso , aita . Or che mai far dobbiam ? rispinger forse Lungi da noi la supplichevol turba ...
... fiero vincitor , desìa vendetta , Non la vuol che dall ' armi , e queste murs Cinte in breve vedrai da squadre ostili Se al vinto presterem soccorso , aita . Or che mai far dobbiam ? rispinger forse Lungi da noi la supplichevol turba ...
Sayfa 328
... Invincibil non è , Roma t'invita , Roma , ed il mondo , che a un tiranno impero Mal soffre soggiacer , di libertade Sarai tu difensor , tu de ' Romani Saldo sostenitor ; paventi il fiero Orgoglioso tiranno , ei 328 POMPEO IN EGITTO .
... Invincibil non è , Roma t'invita , Roma , ed il mondo , che a un tiranno impero Mal soffre soggiacer , di libertade Sarai tu difensor , tu de ' Romani Saldo sostenitor ; paventi il fiero Orgoglioso tiranno , ei 328 POMPEO IN EGITTO .
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ACHILLA affanni alcun alfine allor amico amor anco antica ANTONIO RANIERI appo aprica assai avea avrian battaglia di Tolentino brama campo canto caro Cesare ch'a ch'io chè ciel compagnia d'ogni desio diletto dolce dolor donna Duce Egitto eterno fato figli fior fuggir gente Giacomo Leopardi giammai giorno gran granchi guardo IDILLIO Ificle intorno invano l'Egitto l'opra leopardiana lieto lirica loco luna lungo mente mira misero MONALDO LEOPARDI mondo mortal morte natura nemico Nettuno notte novo Numi obblio occhi ognor omai parea Passero solitario passo patria pensier periglio petto piaggia piange pianto piè Pietro Giordani poco poesie poeta Prence pria prosa prosteso ragion ranocchi Recanati regno Rodipan sangue schiere sento Simonide sospiri spavento speme spirto stelle stuol suol suon TEODOTO TEOFANE terra tiranno Tolomeo Topaia topi torna tristo vano veder Vedi vegga vento vidi vinto
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Sayfa 33 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il...
Sayfa 46 - Ahi, per la via odo non lunge il solitario canto dell'artigian, che riede a tarda notte, dopo i sollazzi, al suo povero ostello; e fieramente mi si stringe il core, a pensar come tutto al mondo passa, e quasi orma non lascia. Ecco è fuggito il dì festivo, ed al festivo il giorno volgar succede, e se ne porta il tempo ogni umano accidente. Or dov'è il suono di que
Sayfa 114 - Sorge in sul primo albore; Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 16 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 51 - Fu gloria, e del ritorno Ai rischi. Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 120 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Sayfa 32 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 123 - Non vai cosa nessuna I moti tuoi, né di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
Sayfa 31 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri...
Sayfa 19 - Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose! Io credo che le piante ei sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprir le invitte schiere De' corpi ch'alia Grecia eran devoti.