Poesie di Giuseppe Parini ...N. Bettoni, 1824 - 303 sayfa |
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ALCEO allor alma almo alto altrui amante amico Amor anco Andran arda aura auriga beata belle BETTONI canto cara sposa caro CATERINA GABRIELLI cavalier ch'io chè ciel ciglio cinabro Clori cocchio collo crin Dama desío dolce doni Ecco empio eroi Eupili fianco foco fuggi garzon gentil giammai gioco giocondo giorno GIUSEPPE PARINI gran grida guancia guardo Imene indi ingegno INSUBRI intorno l'alma l'ombra Abita labbra leggiadro LICONE lieti lieve lode lungo madre mano marito MATTINO medesmo membra mensa mente meriggio mille miseri molle mortali mostri Musa ninfa nobil notte novelle novo Nume occhi ognor omai onor opra orecchi periglio petto piacer picciol piè PIETA DIVINA plettro Plutone pregio prole puote rapito riso sdegno serba siede Signor soave spirti sposa studj suolo superbo tesoro turba vago vezzosi volge volto vulgo
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Sayfa 5 - Giovin signore, oa te scenda per lungo di magnanimi lombi ordine il sangue purissimo, celeste, o in te del sangue emendino il difetto i compri onori e le adunate in terra o in mar ricchezze dal genitor frugale in pochi lustri, me precettor d'amabil rito ascolta. Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t'insegnerò.
Sayfa 7 - Ma che? tu inorridisci, e mostri in capo, Qual istrice pungente, irti i capegli Al suon di mie parole? Ah non è questo, Signore, il tuo mattin. Tu col cadente Sol non sedesti a parca mensa, e al lume Dell'incerto crepuscolo non gisti 5 Ieri a corcarti in male agiate piume, Come dannato è a far l'umile vulgo.
Sayfa 206 - Odiator de' tiranni Pugnale, onde Melpomene 'Lui fra gl'Itali spirti unico armò; Come, oh come a quest'animo Giungon soavi e belle, Or che la stessa Grazia A me di sua man dielle.
Sayfa 11 - Misere labbra, che temprar non sanno con le galliche grazie il sermon nostro, sì che men aspro a' dilicati spirti e men barbaro suon fieda gli orecchi! Or te questa, o signor, leggiadra schiera...
Sayfa 106 - Ilè tu contenderai, benigna Notte, Che il mio Giovane illustre io cerchi e guidi Con gli estremi precetti entro al tuo regno. Già di tenebre involta e di perigli, Sola, squallida, mesta alto sedevi Su la timida terra. Il debil raggio De le stelle remote e de' pianeti, .Che nel silenzio camminando vanno, Rompea gli orrori tuoi sol quanto è d
Sayfa 143 - Io de' miei colli ameni Nel bel clima innocente Passerò i dì sereni Tra la beata gente, Che di fatiche onusta È vegeta e robusta . Qui con la mente sgombra , Di pure linfe asterso , Sotto ad una frese...
Sayfa 8 - De le mense reina. Alfine il Sonno Ti sprimacciò le morbide coltrici Di propria mano, ove, te accolto, il fido Servo calò le seriche cortine: E a te soavemente i lumi chiuse II gallo che li suole aprire altrui. Dritto è perciò, che a te gli stanchi sensi Non sciolga da...
Sayfa 236 - E le poste a' tuoi colpi anime segno Pien d' inusato ardir scuoti ed avvampi ! Perché dell' estro ai generosi passi Fan ceppo i carmi ? e dove il pensier tuona Non risponde la voce amica e franca ? Osa, contendi ! e di tua man vedrassi Cinger l'Italia ornai quella corona , Che al suo crin glorioso unica manca.
Sayfa 9 - E de' labbri formando un picciol arco, Dolce a vedersi, tacito sbadiglia. Oh se te in si gentile atto mirasse II duro Capitan, qualor tra l'armi, Sgangherando le labbra, innalza un grido Lacerator di ben costrutti orecchi, Onde a le squadre...
Sayfa 9 - Tuo damigello i' veggo ; egli a te chiede Quale oggi più de le bevande usate Sorbir ti piaccia in preziosa tazza. Indiche merci son tazze e bevande ; Scegli qual più desii. S'oggi ti giova...