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da esse può esser detto, onde e la spiegazione del primo e quella del secondo non sono complete. Si osservi inoltre che questa statura risponde a ciò che è detto nella prosa: Molto stava pensoso.

PENSAVATE LA QUALITÀ DELLA MIA VITA OSCURA. Pensare, al solito, è usato attivamente. Questa dizione col sostantivo astratto Qualità risponde perfettamente alla nostra: Quale fosse la mia vita oscura.

QUELLO AMORE LO QUAL MI FACE ANDAR COSÌ PIANGEndo. Nobilissimo amore ha detto nella prosa; tale dunque il poeta giudicava l'amor suo.

§ XXXVII.

OVUNQUE. Anche qui il Fraticelli spiega ogniqualvolta, mentre il giusto significato è in qualsiasi luogo.

D'UN COLOR PALLIDO, QUASI COME D'AMORE. Torna bene la citazione d'Orazio fatta dal Carducci (Carm., III): Et tinctus viola pallor amantium.

ONDE MOLTE FIATE MI RICORDAVA DELLA MIA NOBILISSIMA DONNA. Non fu solo Dante a mostrarsi innamorato di altre donne per la somiglianza di esse con la prima o con la più ampiamente cantata. Ai rimproveri mossi dallo stesso nostro poeta a Cino, perchè questi si lasciava prendere da amore or qua, or là, così rispose il Pistoiese:

(Corretto nel testo sul Cod. Casanatense).

Poi ch'io fui, Dante, dal mio natal sito
Fatto per lungo esiglio pellegrino
E lontanato dal piacer più fino,
Che mai formasse 'l savere infinito,

Io son piangendo per lo mondo gito,
Isdegnato d'amor, come meschino,
E se trovať ho a lui simile uncino,
Dett' ho, che questi m' ha lo cor ferito.
Nè dalle prime braccia dispietate,

Dove 'l fermato disperar m' accolse,
Son mosso, perch'aita non aspetti;

Chè un piacer sempre mi lega ed involve;
Di che convien che in simil di beltate
In molte donne sparte mi diletti.

LA QUALE PAREA CHE TIRASSE............. La virtù di questa pietosa donna quasi obbligava Dante a piangere.

COLOR D'AMORE. La spiegazione del Witte, la più naturale e la più giudiziosa ad un tempo, non sembra che in modo alcuno possa oggimai porsi in dubbio. La riporto colle parole del Carducci : « La vista di occhi gentili (di uomo) suole spesso prestare a un viso di donna il color dell'amore: la vista dei dolorosi pianti di un altro dà spesso a' lineamenti di donna, che lo veda piangere, la espressione della pietà. Ma io non ho occhi gentili, sì bene spenti nel dolore; in me sono stagnate le lagrime: e tuttavia si mostra ne' vostri sembianti, ogniqualvolta voi guardate il mio dolente aspetto, il maggiore pallor d'amore e la più intima compassione che mai donna mostrasse a tal vista. »

Labbia dolente. Faccia, aspetto, viso dolente.

Sì CHE PER VOI..... Questa è una dichiarazione d'amore in tutte le regole. Beatrice se n'è scappata per la finestra e la donna gentile è entrata per la porta, bene accompagnata da tutti i convenevoli d'uso.

§ XXXVIII.

BESTEMMIAVA LA VANITÀ DEGLI OCCHI MIEI. Qui bestemmiare è nel significato di vituperare.

DIMENTICARLO. Questo lo è una specie di neutro, corrispondente al latino id, ciò. Chi volesse bene studiare la nostra lingua nel periodo di formazione, dovrebbe por mente a questo genere neutro, di cui troviamo spesse orme nel trecento, e che ora è scomparso dall'uso.

MALEDETTI OCCHI. Dante ha già detto, ch'egli bestemmiava la vanità degli occhi suoi.

SAPUTA. Sapere per conoscere è usato anche da qualche altro antico.

PUR DAL MISERO. Solamente dal misero, cioè dal poeta. L'ALTRE PERSONE DELLA PIETATE. Le altre persone lagrimavano per pietà.

LA VOSTRA VANITÀ. La voce vanità qui è per instabilità e non per vacuità, sottintendendo di lacrime, come vorrebbe il Giuliani.

§ XXXIX.

TANTO CHE IL CORE CONSENTIVA IN LUI, CIOÈ NEL SUO RAGIONARE. La mente solleticava il poeta, facendogli compren. dere come gentile, bella, giovane e savia fosse questa donna, ed il cuore ad un ragionare sì piacevole non mostravasi sordo.

È UNO SPIRAMENTO. Questo spiramento è uno de' soliti spiriti, che reca al poeta i desiderii d'amore, spirito partitosi dagli occhi della bella donna, la quale questa volta

V:

pare che sia stata la prima ad innamorarsi di Dante. Questi non potè resistere a' dardi dei begli occhi; cfr. Inf., Amor che a nullo amato amar perdona.

LA BATTAGLIA DE' PENSIERI VINCEANO COLORO CHE PER LEI PARLAVANO. Il nuovo amore vincea la rimembranza del vecchio.

ED È LA SUA VIRTU' TANTO POSSENTE. Cfr. Inf., II: Gurda la mia virtù, s'ell'è possente.

§ XL.

QUASI NELL'ORA DI NONA. Eccoci di bel nuovo al numero prediletto di Beatrice.

Con quelle vestimenta sanguigNE........... Cfr. § II: Ella apparvemi vestita di nobilissimo colore, umile ed onesto, sanguigno, cinta ed ornata alla guisa che alla sua gio

vanissima etade si convenia.

SOLLEVATO. Il Carducci spiega sollevato per levato via; a me però sembra che sollevato qui voglia proprio dire confortato, e confortato perchè finalmente le lacrime potevano avere uno sfogo.

PAION DUE DISIRI. Questa figura può non piacere e saper di seicentismo a molti palati, esprime però il pensiero energicamente.

GLI CERCHIA DI CORONA DI MARTIRI. Si è notata la simiglianza di dizione fra questo sonetto e la ballata attribuita all'Alighieri e pubblicata dal Trucchi nelle Poes. Ital. ined. (I, 300).

§ XLI.

IN QUEL TEMPO CHE MOLTA GENTE ANDAVA PER VEDERE QUELLA IMAGINE BENEDETTA.... La Veronica, la quale era con gran

devozione adorata in Roma. Fra le tante opinioni sul tempo cui Dante allude con queste parole, la mia si è che trattasi del 1300, anno del celebre giubileo.

QUASI IN MEZZO DELLA CITTADE, OVE NACQUE, VIVETTE E MORIO LA GENTILISSIMA DONNA. « I Portinari restavano poco più di cinquanta passi lontano dagli Alighieri, poichè questi abitavano fra San Martino e Santa Margherita, e quelli avevano le loro case dove è ora il palazzo Ricciardi già Salviati, all'estremità di via del Corso, presso il canto de' Pazzi ». (FRAT., Vita di Dante, 98).

PENSANO DELLI LORO AMICI LONTANI. Cfr. Purg., VIII: L'ora... che intenerisce il core, Lo di che han detto ai dolci amici addio.

TENERE. Fermare.

§ XLII.

MANDASSI LORO CON ESSE. Con le altre parole rimate già fatte.

CONCIOSSIACOSA CHE IL NOSTRO INTELLETTO S'ABBIA A QUELLE BENEDETTE ANIME, COME L'OCCHIO NOSTRO DEBOLE AL SOLE. Quindi come l'occhio è offuscato dalla troppa luce de' raggi solari nè può fissarli, così il nostro intelletto, abbagliato dallo splendore delle anime benedette, non può comprenderle.

OLTRE LA SPERA, CHE PIÙ LARGA GIRA. Il primo mobile. INTELLIGENZA NUOVA. Forza nuova d'amore.

Si CH' 10 LO 'NTENDO BEN, DONNE MIE CARE. Cecco Angiolieri criticò questo verso di Dante nel seguente sonetto:

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