quando sull' aspro lito senza baci moriste e senza pianto. Ma non senza de' Persi orrida pena ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra or salta a quello in tergo e sì gli scava con le zanne la schiena, or questo fianco addenta or quella coscia; tal fra le perse torme infurïava l'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; vedi intralciare ai vinti la fuga i carri e le tende cadute, e correr fra' primieri, pallido e scapigliato, esso tiranno; ve' come infusi e tinti del barbarico sangue i greci eroi, cagione ai Persi d' infinito affanno, a poco a poco vinti dalle piaghe, l'un sopra l'altro cade. Oh viva, Oh viva ! beatissimi voi mentre nel mondo si favelli o scriva. Prima divelte, in mar precipitando, spente nell' imo strideran le stelle, che la memoria e il vostro amor trascorra o scemi. La vostra tomba è un' ara; e qua mostrando verran le madri ai parvoli le belle orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro, o benedetti, al suolo, e bacio questi sassi e queste zolle, che fien lodate e chiare eternamente dall' uno all' altro polo. Deh foss' io pur con voi qui sotto, e molle Bereft of spouse and child in that drear place Leap on one's back and rend it with his fangs, The vanquished see entangled in their flight In savage blood how steeped and stained are they, Into the sea, and shrieking in the abyss Be quenched before your love and memory Your tomb, that even as an altar is, Mothers will bring their little ones and see fosse del sangue mio quest' alma terra. Che se il fato è diverso, e non consente ch' io per la Grecia i moribondi lumi chiuda prostrato in guerra, così la vereconda fama del vostro vate appo i futuri possa, volendo i numi, tanto durar quanto la vostra duri.” EMPRE caro mi fu quest' ermo colle, Se questa siepe, che da tanta parte dell' ultimo orizzonte il guardo esclude. ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando e mi sovvien l' eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s' annega il pensier mio : e il naufragar m' è dolce in questo mare. A donzelletta vien dalla campagna, col suo fascio dell' erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di vïole, Would I were buried with you in this place, And would for this sweet earth my blood might flow: To close for Greece, I laid in battle low, Endure with yours, so be it the Gods will!" I ALWAYS loved this solitary hill, This hedge as well, which takes so large a share Of the far-flung horizon from my view; But seated here, in contemplation lost, F ROM the fields the country lass Homewards with her load of grass At the sunset wends her way; onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al di di festa, il petto e il crine. sulla scala a filar la vecchierella, solea danzar la sera intra di quei ch' ebbe compagni dell' età più bella. Già tutta l' aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l' ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno della festa che viene ; fanno un lieto romore : e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo. Poi, quando intorno è spenta ogni altra face e tutto l'altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s'affretta, e s'adopra di fornir l' opra anzi il chiarir dell' alba. |