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da soldati e capitani italiani; Pisa, dove è il signor Orazio dal Monte con 100 fanti e 50 scudi di provvisione al mese; Portoferraio, dove è il sig. Francesco da Montauto, anch'esso con 100 soldati e 50 scudi al mese; Siena, dove è il marchese Tommaso Malaspina con 100 fanti e 100 scudi al mese, ma di più ha autorità di comandare a tutte le armi di quello stato.

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Oltre queste sei fortezze ve ne sono tredici altre di minor momento con soldati e capitani in diverso numero, sendovene in una 30, in molte 25, in un' altra 20, in taluna 13 e 10. I capitani hanno per cadauno 30 scudi al mese, fuorchè quello di Arezzo, che per esser la terra più importante ne ha 50. Ha ognuno di questi capitani autorità di comandare alle bande che sono descritte nel luogo dove si ritrova, il che apporta due beneficj; l'uno è di poter supplire, in occasion di bisogno, con i fanti descritti al poco numero dei fanti pagati ; l'altro, che si risparmia il salario di un capitano per cadauno di questi luoghi, che saria necessario per

i soldati delle bande...

Computando i soldati pagati nello stato del Granduca, comprendendo tutte le nazioni, sono 700 incirca. La paga è di quattro scudi al mese per cadauno. E può facilmente il Granduca radunar soldati pagati essendo nel centro delle provincie dalle quali si cavano; ed essendo le città, massime quelle dello stato ecclesiastico, divise in due fazioni, il Granduca ha intelligenza con i capi della fazione ghibellina, li favorisce e li sostenta, e per mezzo loro avria quanti soldati volesse. In modo che fra soldati proprj e mercenarj viene ad aver pronto un corpo di forze per qualità valoroso e per numero importante.

Guastatori. Per aver la milizia perfetta ha il Granduca descritto 1200 guastatori, i quali essendo necessarj in tempo di guerra, non sono inutili in tempo di pace, servendosi di essi a derivar acque, a cavar terreni e a bonificar campi. Questi furono instituiti dal granduca Cosimo.

Cavalleria d' uomini d'arme. Sono due compagnie d'uomini d'arme, una in Fiorenza, che da principio fu di 64

soldati, l'altra in Siena di 84. Ha ogni soldato di paga sette scudi al mese per l'ordinario, con obbligo di tener un solo cavallo che sia corserio, e dieci scudi quando servo, con obbligo di trovar un altro cavallo.

Adesso le compagnie si sono diminuite, essendo quella di Fiorenza ridotta a 33 e quella di Siena a 53 uomini d'armi, e del continuo si vanno annichilando, non avendo voluto il granduca Francesco rimetter alcuno nei luoghi che vacavano, perchè aveva opinione di estinguerle essendogli di spesa, armandosi con questa occasione tutta la nobiltà delle sue città principali, e a tempo di bisogno dovendo riuscir o nullo o sospetto il loro servizio; e tanto più aveva questa opinione in quanto che, entrando in guerra, si saria unito con qualche principe grande che l'avria aiutato di qual sorte di cavalleria avesse voluto; e tale ancora è il pensiero del presente Granduca. E veramente mi è stato detto, alcuni mesi da poi che io son ritornato, che ha cassato tutti gli uomini d'arme.

Cavalleria leggiera. Ha quattro compagnie di cavalli leggeri, l'una per l'altra di 100 cavalli per cadauna, in modo che sono 400 cavalli leggieri. Sono poste una in Pisa, un'altra in Arezzo, la terza in Pistoja, e la quarta in Montalcino. Sono tutte ben fornite di uomini e di cavalli; ognuna ha il suo capitano, che è obbligato ad abitar nella città dove è la sua compagnia; ha ogni capitano 50 scudi al mese per sua provvisione, e ogni soldato tre scudi al mese quando sta a casa, e sette quando serve, con altri beneficj ed avvantaggi.

Di tutti questi cavalli ne sono cavati 60 per quartiere, a 15 per compagnia, ogni volta che fa bisogno per guardia del Granduca, con obbligo di cavalcar con la sua persona quando va fuori di Firenze.

Capitano generale della cavalleria era il signor Aurelio Fregoso, adesso è il conte di San Secondo con pensione di 2000 scudi all' anno.

Milizia marittima, e prima dei luoghi. Luogo per tener e fabbricar galec è Pisa, dove è l'arsenale con cinque volti dove si tengono e si fabbricano le galee. A Livorno è una fortezza che assicura i vascelli, ma il luogo non è sicuro dai

venti se non per quattro navigli; il di più saria esposto al vento di ostro e di garbino. L' Elba è posta in sito comodissimo per tener il dominio di quei mari, massime avendo un porto capacissimo di ogni grande armata e ben fortificato. Ed ivi è un altro arsenale, nel qual si tengono le galeazze e i galeoni. Vi è anco Piombino, che saria comodissimo per esser situato sopra un promontorio all' incontro dell' isola dell' Elba, e circondato dal paese del Granduca, ma non si è mai potuto ottenere per diligenza che si sia usata.

Legnami e maestri. Ha gran copia di legnami per i boschi del paese di Pisa, e massime dalla montagna chiamata Falterona, ma non ha tanta quantità di roveri quanta d'altra sorte. Il ferro è in abbondanza per la miniera che è nell'isola dell' Elba. I maestri che lavorano sono sufficienti, e sono di varj paesi, come di Napoli, di Sicilia, molti dello stato e alcuni dell' arsenale di questo dominio.

Galee. Ha 10 corpi di galee, quattro sole delle quali si armano per ordinario, due galeazze che non fecero riuscita molto buona, due galeoni che servivano per mercanzie e per corso. Spende in mantenerle 10,000 scudi all' anno per cadauna, computate tutte le spese, onde il granduca Francesco, per risarcirsi, era facile a mandarle a far preda. Non accresce il numero delle galee che si armano perchè accresceria spesa, nè faria cosa molto necessaria, bastando queste quattro per guardia de' suoi mari, massime essendo assicurati dalle torri che sono fabbricate alla marina, e dalla cavalleria leggiera che scorre per quei lidi, e non avendo necessità di trasportar gente o danari da luogo a luogo, nè avendo se non pochissimi porti anzi niuno da ricoverarsi, essendo quelli in potere degli Spagnuoli.

Ha due difficoltà insuperabili a crescer questa milizia; l'una, che non ha luoghi da tener maggior numero di legni al coperto; l'altra, che non ha ciurma per fornir più galee, perchè gli schiavi e condannati non bastano, e i proprj del paese non sono atti a questo servizio, come si vide quando se ne fece l'esperienza, che tutti si ammalavano e gran parte morirono. Ma quanto al restante, le galee son ben

armate e ben munizionate; usano però manco numero d'artiglieria che le nostre.

Marinari. I marinari sono buoni e sufficienti, di nazioni diverse, come siciliani, corsi, greci e molti sudditi di questo dominio. Il granduca Cosimo, per tirar questa sorte di gente, e massimamente greci, ad abitar nell'isola dell'Elba, si servi del mezzo di un Calogero, che andava per tutta la Grecia eccitando le persone con persuasioni e promesse a trasferirsi in quelle parti. E per accrescer il concorso, fece fabbricar in quel luogo una chiesa da esser officiata secondo il rito greco. Sotto la disciplina di questi si sono esercitati molti pisani, che hanno fatto buona riuscita.

Soldati. Sopra cadauna galea non mettono più che 15 cavalieri di Santo Stefano; al restante, fino al numero di 70, suppliscono con i soldati delle bande, i quali sul mare non riescono; e però queste galee da combattere non sono molto ben sicure. Il granduca Francesco, per assicurarle, aveva deliberato di pagar per l'ordinario un numero di soldati da tener continuamente sopra di esse.

Cavalieri di S. Stefano. Questa religione fu instituita al tempo del granduca Cosimo per dar riputazione e vigore alla milizia marittima.

Hanno questi cavalieri la residenza in Pisa, dove è fabbricato un palazzo per loro abitazione. Sono obbligati navigar sopra le galee, non essendo alcuno capace di comandare se non ha servito due anni sopra di esse. Devono esser nobili per entrar nella religione, ma quelli che non hanno tal grado di nobiltà sono dispensati dal Granduca, il che si fa per accrescer il numero di essi, che sono adesso da 600 in circa.

Ha questa religione due sorte di commende; le une fondate sui beni della religione medesima, le altre su beni particolari de' diversi cavalieri.

Le commende proprie sono: la commenda maggiore, che rende di entrata 1200 scudi; un' altra di 500; altre, al numero di 12, di 300 fin 400 scudi all' anno; e tutte queste sono di grazia, conferite secondo la volontà del Granduca. Di anzianità ne sono 53, delle quali ve ne sono 12 chiamate le minori, di

scudi 100 di entrata per cadauna; le altre poi passano i 100, ma non superano i 200. Le commende dei beni particolari sono quasi innumerabili, instituite alcune in vita dei medesimi cavalieri, e alcune altre per la linea mascolina, le quali vengono finalmente a cascare nella religione. Sono state erette le commende proprie della religione di beni confiscati, e di altri assegnamenti fatti di beni di chiesa, e di quello che paga ogni cavaliero per entrare nella religione, che sono scudi 150.

Si fa ogni tre anni il capitolo generale, dove sono creati 12 cavalieri con titolo di gran croci, che hanno carico di governar tutte le cose della religione. Il Granduca è il capo e il gran maestro, e tutto si regola secondo il voler suo.

Aveva la religione autorità di crear l'ammiraglio, ma ne fu privata dal granduca Francesco, perchè essendo prima obbligata a mantenere le quattro galee, e non amministrando bene questo carico, la disobbligò da tal peso e le levò la facoltà di elegger l'ammiraglio.

Ogni cavaliero si può maritare e tener di pensione di beni di chiesa fino a 200 ducati.

Munizioni da combattere. Non manca lo stato delle cose necessarie per la guerra, come sono munizioni da combattere e da vivere. Ha forse 2000 pezzi di artiglieria di varie sorta, forniti tutti con la loro polvere e altri stromenti per adoperarle.

Parlando in questo proposito, mi disse il Granduca che aveva di quei pezzi che si caricano di dietro, e che si stimano opportuni per le galee, ma che non li usava, perchè potendosi facilmente sparar da quella parte dalla quale si caricano, apportano pericolo di far gran ruina nelle persone della galea; il che dico perchè si è introdotto di usarli sopra la nostre galee.

Ha un fonditore eccellentissimo, il quale ne va facendo continuamente. Salnitri se ne fabbricano come si fa nello stato di questo dominio, ma con maggior cura si fanno, e con maggior risparmio si adoperano.

Munizioni di viveri. La fertilità del paese di Pisa, di Val d'Arno e di Siena somministra tanta quantità di vittuaria,

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