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nuper etiam in conspectu litterarum vestrarum sinceris affatibus presentate tanto redoluerunt suavius quanto de nostro et ipsius Ecclesie honore solliciti ad recuperationem civitatis nostre bononiensis et aliorum ipsius Ecclesie honorum et iurium vestra nobis non solum obtulisti auxilia quin immo sollicitaturos vos alios ipsius devotos Ecclesie ad id promptis affectibus offerentes non indigere nos exterorum principum auxiliari potentia descripsistis. Ex huiusmodi itaque tam grandi et tam liberali oblatione ve stra ex qua procul dubio uberiorem speramus effectum grates vobis debitas referentes illam attente et affectuose licet non credamus expediens deprecamur quatenus provide ordinationis et promisionis vestre studia sic operibus exequi studeatis quod nostris et vestris divina potentia favente processibus viperea natio que nequitie virus effundens a iamdiu plures Italie partes infecit abortum in suis pravis iniquisve conceptibus patiatur. Quid autem nostra circa hoc disposuerit et disponat intentio per venerabilem fratrem nostrum Philippum episcopum ferrariensem et dilectum filium nobilem virum Nicolaum de la Serra militem eugubinum quos iuxta salubre descriptionis nostre consilium ad vos vel alios devotos ipsius Ecclesie mittimus perpendetis. Datum Avinioni quarto kalendas decembris, Pontificatus nostri anno nono.

VII.

Archivio Vaticano (e in copia nella Bibl. Univ. di Bol, loc. cit.): Ex reg. a. IX; Ep. secret. f. 193. t.

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Quamplures litterae Magnatibns Italiae a Summo Pontifice scriptae ad hoc ut Iohannem Archiepiscopum Mediolanensem non permittant moram habere in civitate Bononiae; ad Aldobrandinum Paduanum Episcopum.

VIII.

Archivio di Stato di Firenze; Carteggio della Signoria; Missive, vol. II, a c. 87 v.

12 luglio 1351

Firenze.

Lettera della Signoria agli ambasciatori fiorentini in Siena.

La vostra lettera data in Siena di XI del Luglio da sera ricevemo il di seguente a buona ora per la quale chiaramente intendemo la risposta de' Sanesi a voi facta che dicono come se tractata la lega contro al arcivescovo insieme co gli ambasciadori di messer Mastino et altri cosi di tutti quelli Signori et Comuni ambasciadori si debbiano. ragunare insieme et intralloro si ragioni laccordo che se facto per messer Malatesta a cio che piu utile se ne pigli etc. A che chiaramente rispondiamo di nostra intentione che sentendo che nostro Signore messer lo papa et li figliuoli di messer Mastino sono in tractato daccordo a larcivescovo il quale o e fermo o e per fermarsi et anchora co modi che tennono gli ambasciatori del Marchese nel tractare della lega, ci pare che non sia utile consiglio quello che per li Sanesi si ragiona considerato che questo richiederebbe lunghezza di tempo et potrebbene seguire sdegno da la parte de l'arcivescovo et successivamente cosa che potrebbe generare scandalo. Et se accordo si pigliasse per altri la condictione di chi sindugiasse peggiorerebbe molto. Et pero ci pare che abbiate assolicitare il Comune di Siena che per bene et per stato di loro et nostro comuni si dispongano al acordo, et di cio non si fa iniuria a persona per che a ciascuno e licito prendere suo vantaggio spetialmente non essendo rimaso il fermare la lega tractata per loro ne per noi. Et per inducelli a essere contenti di cio fate cio che potete colle predette et altre ragioni le quali sapete loro mostrare. Dellaltre

parti che ci scrivete siamo contenti etc. nabbiate tenuti i modi per voi scritti.

Et chente che risposta vabbiate dalloro la quale di presente ci scrivete, e nostra intentione che colla vostra commissione andiate a perugia dove aoperate quello che vi fu imposto.

Data Florentie die quo supra (12 luglio 1351).

IX.

Archivio di Stato di Firenze; Carteggio della Signoria; Missive, vol. II, c. 99 v.

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Lettera della Signoria a Pietro Bini oratore al Sommo Pontefice in Avignone.

I nostri Ambasciadori cioè messer lo vescovo di Fi renze et messer Andrea de bardi sono per venire a nostro Signore, partiranno di qua di questa edima che viene.

Ieri mandamo messer Tomaso corsini a Siena e a Perugia ad inducere i Sanesi et i perugini che mandino i loro ambasciadori et sindacato a fare lega et compagnia con nostro Signore messer lo papa et la Chiesa et speriamo che dopo i nostri sollicitamente verranno et che manderanno il sindacato. Mandianti con questa la rifor magione del Comune per chui balia si creo lofficio de XVIII et la electione loro et il sindacato in te a fare lega et compagnia insieme col Comune di Siena et di perugia. con nostro Signore et cola Chiesa di Roma si come potrai vedere per lo tenore de le dette carte le quali ricevute il notificherai a nostro Signore, et similmente de la mandata de nostri Ambasciatori. Et come abbiamo mandato a Siena et a perugia il detto messere Tomaso che solleciti la mandata de loro ambasciatori.

Le novelle di qua sono che i nimici anno combattuto due volte la Scarperia et lodato idio ciascuna volta anno ricevuto danno et vergogna. Et questo di sono tornati a l' ubbidientia nostra Galiano, Villanuova et Mercoiano. Et sperasi che di presente si partano i nimici; et ringraziato dio poco honore fino a qui anno de la loro venuta; come siano partiti ti significheremo i loro andamenti. Sianci fatti forti ne le parti del Mugello di gente darme da cavallo et da pie co la quale sollicitamente sintende al danno de nimici et al favore de nostri districtuali.

Data Florentie die XV octobris, V Indictione (MCCCLI).

X.

Archivio di Stato di Firenze; Carteggio della Signoria; Missive, vol. II a c. 99 v.

23 ottobre 1351 Firenze.

Lettera della Signoria a Pietro Bini ambasciatore al Sommo pontefice.

Scrivemoti per nostra lectera di XVIII doctobre come loste del Melanese si levo da campo con suo danno et vergogna quasi di nocte di XVII detto mese et tenne verso bologna rimanendo libera la Scarperia et come prima si levasse le tenute cavea tolte nel mugello riavemo tutte, questo medesimo scrivemo a nostro Signore per lettera legata colla tua: questo da capo ti scriviamo et lodato idio troppo et magiore il danno canno ricevuto duomini morti et fediti (sic) et di cavalli tolti che quello canno fatto pero che dal campo de la Scarperia poco si dilungarono per la nostra gente che gli teneva a siepe; et in breve di questa venuta a poco honore. Il Conte da Monte carello adherente del Melanese abbiamo facto cavalcare et da la terra in fuori non ve rimaso nulla ad ardere et guastare et a la speranza di dio puniremo gli

altri nostri nimici. Messer lo vescovo di Firenze et messer Andrea de bardi partono di qua lunedi proximo per ve nire costa et subsequentemente verranno gli ambasciadori perugini et senesi, la venuta de quali sollicita messer Tomaso corsini il quale mandamo la nostro ambasciadore. Il sindicato ti mandano a fare lega con sancta Chiesa insieme co Comuni di Perugia et di Siena; giunti che saranno a nova i nostri ambasciadori predetti vogliamo ti facci loro incontro ed ivi glinformi di cio chai fatto et aoperato in corte poi che la fosti et di cio che ti parra utile avisargli. Con questa ti mandiamo una lettera mandata a Iacopo Renzi la quale vogliamo mostri a nostro Signore et Cardinali a cio che veggiano la sfrenatal rabbia del Melanese, et quanto e di necessita il riparare a lui et suo apetito.

Data Florentie die XXIII Octobris quinte Indictionis. (MCCCLI).

XI.

Archivio di Stato di Firenze; Carteggio della Signoria; Missive, vol. II, a c. 103 v.

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Lettera della Signoria a Pietro Bini oratore al Pontefice in Avignone.

Tucte le lettere le quali fino a qui ai mandate abbiamo ritevute et crediamo avere risposte a tutte, et come per altre habbiamo significato con danno et con vergogna et sconciamente si levo loste da la scarperia di XVIII doctobre et benedetto idio niuna cosa ci a acquistato ne tiene in nostra forza bene che darsura et di ruba abbia facto nel Mugello danno. A XXVI di doctobre si partirono di qua messer lo vescovo di firenze et messer Andrea de bardi ambasciadori i quali alla speranza di

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