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dio tosto saranno costa informati a pieno di nostra intentione. Gli ambasciadori sanesi e perugini solicitiamo quanto piu si puo et speriamo la loro mossa fia in brieve tempo. Noi dalla parte nostra non lasciamo a fare nulla per che tosto vengano a messer Dombruno, scriviamo una lectera racomandandogli la nostra iustitia et ricor dandogli lopere del Melanese, forse si ritrarra dal suo favore et ragione na considerate le ree opere. I tarlati col vescovo darezzo et col signore di Cortona per tractato cedettono a questi di proximi torre Arezo et vennono fino allato al Cassero, lodato Dio si ritornarono a colloro vergogna, ed i tractatori, cioe i figliuoli di messer Brandaglia et altri popolari furono cacciati darezzo, et colla nostra forza vi riparamo a loro rei intendimenti. Il vescovo fa quello male che puo in vergogna di Sancta Chiesa. A nostri signori Cardinali et amici racomanda il nostro Comune et fa cio che puoi che i nostri am. basciadori fieno aspectati prima che accordo si fermi mostrando loro quanto questo accordo e vergogna et ab bamento (sic) di sancta chiesa et de suoi devoti. Daccordo qua non si tracta ne tractossi mai collui.

Data ut supra (6 nov., MCCCLI).

XII.

Archivio di Stato di Firenze; Carteggio della Signoria; Missive, vol. II, a c. 104 г. e v.

9 novembre 1351 Firenze.

Istruzioni della Signoria a Tomaso Corsini e a Sandro Biliotti inviati a trattare coi Perugini e Senesi.

Memoria di quello channo affare messer Tomaso de Corsini et Sandro bilioti il quale vanno a Siena per lo Comune di firenze Ambasciadori per essere cogli amba sciadori perugini et Comune di Siena overo Savi.

In prima colli Sanesi et Ambasciadori da perugia con ogni sollicitudine che possono operino che elli mandino i loro Ambasciadori a Corte et dichano come Noi imponemmo a nostri Ambasciadori che attendessono i loro a Nova che e presso a Vignone salvo che fu loro imposto che se sentissono che per cagione del tractato che si cercha per li Ambasciadori di quelli di Melano che sono la et sonvi per lui Ambasciadori de re di francia et del Conte di Savoia, che fosse utile o necessaria la loro andata a vignone per impedimento del detto tractato che pa rendo alloro vandassono per la detta cagione sanza exporre altro delli articoli dellambasciata ordinata der la Lega.

Et dove per li detti Comuni si voglia tractare di nuova distributione della gente della lega pare a noi che secondo che si contiene nella distributione che ugnanno si fece a Siena ciascheduno debba essere contento a quella et quella procaccino sostenere a loro podere. Et quando si vedesse che per li Sanesi si stesse duro per una piccola quantità di XX e infino in XXV cavalieri colloro in contesa non si stea, ma contentisi loro.

Item aoperino che sia richiesto Messer lo papa per li tre Comuni di lega compagnia et aiuto.

Item ragionerete colli Perugini et Sanesi che per consideratione delle novita occorse ad Arezo per li proximi passati delle quali e fortemente da dubitare che parendo alloro parrebbe a noi di mandare pregando il Comune darezo che piaccia di mandare suoi ambasciadori a Siena colli quali si possa conferire per li ambasciadori di tre Communi della loro guardia e difesa di loro liberta.

Anche che con cio sia cosa chel Rosso de Ricci raporto a Sanesi et perugini certo ragionamento per lui facto con messer Giovanni Manfredi et con uberto da Imola convene a voi ragionare colli ambasciadori Sanesi et Perugini la deliberatione che sopra cio fanno pero che serbarono la deliberatione a quella ambasciata, Messer Tomaso e informato per se medesimo di cio.

Data Florentie die VIIII Novembris (MCCCLI).

XIII.

Archivio di Stato di Firenze: Carteggio della Signoria; Missive, vol. II, a c. 105 v.

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Lettera della Signoria agli ambasciatori inviati al Papa in Avignone.

A cio che de le cose ocorrenti siate informati, sentiamo da nostri Ambasciadori che sono a Siena che uno Ambasciadore di Lucha Savelli il quale e a Siena disse loro che a Roma erano venuti Ambasciadori del Arcivescovo di Melano uno vescovo e due Cavalieri con grande compagnia, i quali vanno cercando di fare lega co Romani et colli principi di Roma per danno et per vergogna di Sancta Chiesa et di suoi fedeli et devoti.

Ruberto degli Alidogii viene costa e per cio vogliamo che supplichiate nostro Signore messer lo papa che li piaccia fare che il detto Roberto sia in lega et compagnia chon noi tre Comuni, percio che intendiamo collui insieme abbassare la superbia del arcivescovo di Melano ribello et nemico di Sancta Chiesa e nostro.

Gli ambasciadori Sanesi et Perugini non sono anchora mossi per venire costa benche continuamente solicitiamo la loro venuta nondimeno voi siete presso a le cose et vedete le conditioni per che rimectiamo in voi il procedere a presentarvi al papa a cio al vostro podere simpedisca la reconciliatione dellarcivescovo il quale continuamente fa cose dispectevoli et detractive al onore di Santa Chiesa et de suoi seguaci et devoti Guelfi di Toscana dove seguirete quello che imposto vi fu, et quando gli ambasciadori fieno mossi per venire, di presente il vi significheremo.

Data Florenzie die XXVI novembris V.e Indictionis (MCCCLI).

XIV.

Archivio di Stato di Firenze; Carteggio della Signoria; Missive, vol. II, a c. 107 v.

17 dicembre 1351 · Firenze.

Lettera della Repubblica al vescovo di Firenze e ad Andrea de' Bardi ambasciatori presso la Curia romana.

La lectera vostra data costa di 11 di dicembre compiutamente intendemo, et piaqueci il modo tenuto per voi sperando che poi a le cose a voi commesse avete saviamente operato secondo la vostra commissione secondo la quale per lo innanzi procedete.

Il torre messer Nicola Capocci per nostro protectore, ci piace: li danari secondo la vostra chiesta procederemo che avrete sanza indugio.

Qua si dice per molti che nostro Signore si e per fare laccordo col arcivescovo di che ci maravigliamo che a noi cio significato non avete, et quando cosi fosse et a cio non potete riparare vavisiamo che saviamente operiate chon uno o con due de nostri confidenti cardinali che dicano al Santo padre che gli piaccia di non lasciare exlusi i suoi figliuoli devoti di Toscana, cioe che possano venire infra quello tempo habile chel papa dichiarara al accordo facciendosi mentione de Pisani come de gli altri accio che venendo i devoti toscani ala concordia si ricida la via al arcivescovo di travagliarsi de facti de Toscani.

Questo che di sopra vi si scrive operate si ragioni per lo modo detto di sopra quando voi non poteste fare che noi rimanessomo in lega col papa contra al arcivescovo; et perche porta assai fate sia segreto si che non paia. che questo proceda dal Comune nostro accio che nostri Collegati non potessono avere materia di prenderne isdegno.

Larcivescovo seguendo lusata rabbia a fatto acommiatare et cacciare di tutta sua forza Fiorentini, Perugini, Sanesi, Aretini, Pistolesi et ogni altro loro seguace benche noi di qua non avemo fatta novita alchuna a suoi ne faremo, ditene costa quello che vi pare.

I facti dellabate della Corvara quanto piu possiamo efficacemente vi racomandiamo benche non crediamo bisogni.

La lega tra Perugini et Sanesi et Noi e fatta, alla quale sono venuti gli Aretini et certi de principi di Roma et imbrieve sono per venirvi grande parte de gli altri et de Comuni di Toscana. I perugini come sapete perderono il borgo a san sepolcro et Anghiari per tractato degli uomini delle terre i quali hanno ricevuta et ricevono debita pena da soldati, pero che gli rubano et uccidono come se gli avessono comperati, et benche ciene incresca ci pare utile il portamento loro per exemplo de vicini.

Abbiamo a Perugia XXII bandiere di Cavalieri della nostra gente, le quali con quelle de perugini resistono alla forza de la gente da Melano che erra ne le dette terre et in Agobbio terra di Sancta Chiesa.

Data Florentie die XVII

Decembris V Indictionis

(MCCCLI).

XV.

Archivio di Stato di Bologna; Provvisioni e Riformagioni, Serie II, libro n. 12, mese d'aprile del 1352. Mandato di pagamento.

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Mandato di pagamento ai due nunzi che portarono in
Bologna la notizia della cessazione dell' interdetto.

Die XVIII aprilis (MCCCLII).

Nicholao de manzolino pro duabus gonellis et duobus cappuccis et duabus guarnachiis fiendis duobus nuntiis

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