Ed io lo sento al cor dolce ed umile. E mi conosco non ben sufficiente Mercede a ciò vi piaccia provedere 7 Chi altra gio' non mi è cara Nel nuovo canto il potrete vedere . per servidore Muovo canto amoroso nuovamente, Se vai in quella parte , ove dimora Quando averai di lei preso contezza , Che sia celatamente Siavi chi vuol , se non sente d'Amore, Shave le raccorda con pianezza : Di , se non l' è spiacente , Ch' io tengo in fio da lei la vita e 'l core, E s' ella cangia allor viso o colore Dira'le tosto che non m' attalenta Null altro , se non ciò che lei contenta ; se la vedrai appresso disdegnosa , Se di mercè la trovi si adornata ; Nuovo canto tu vai sì umilemente NOTIZIE ISTORICHE DI ALCUNI POETI , CHIE FIORIRONO VERSO IL MCCLXXX. Bernardo da Bologna, di cui ignorasi il casato , fiorì a' tempi del Cavalcanti , cioè circa il 1280. trovandosi nella Raccolta dell' Allacci un sonetto scritto a quello . La sua maniera di poetare è alquanto più gentile de' suoi contemporanei re dall' unico sonetto , che avvi di questo rimatore. siccome appa Guido Orlandi Fiorentino fu anch' egli contemporaneo di Guido Cavalcanti e poetò volgarmente verso il 1280 , secondo il Crescimbeni. Bembo lo nomina nelle sue prose valente rimatore . Conservasi nella Strozziana un testo a penna di sue rime ; e dall' Allacci , dal Giunti , dal Corbinelli , e dall' Edizione Fiorentina si son raccolte queste che ora si riproducono . O , pe , nesto da Bologna , medico e filosofo eccellente , fu poeta volgare, coetaneo ed amico di Fra Guitto e di tutti gli altri di grido tra gli anni 1250 , e 1300. Scrisse per lo più cose amorose ed è lodato da Dante , e da Petrarca . Le poesie qui allegate sono state tratte dall'Edizione Fiorentina . Terino erino d' Oltrarno, che alcuni credono essere il medesimo Terino da Castel Fiorentino, a parere del Crescimbeni fiorì negli anni stessi di M. Onesto Bo360 lognese. Dalli suoi Commentarj si è tolto il sonetto , che di lui si pubblica . Tommaso Buzzuola , denominato anche da Faen za , secondo l'uso antico , fiorì circa il 1280. ed è lodato da Dante per nobiltà delocuzione . Alcune poche sue rime si leggono manoscritte nella Chigiana, e quella che in questa Raccolta si inseriscono si sono tratte dall' Edizione Fiorentina, e dalli Commentarj del Crescimbeni. |