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STATI PONTIFIZII.

BENEVENTO

E SUE SUFFRAGANEE SOPPRESSE

BENEVENTO

Non meno di Ravenna è nelle storie italiane illustre e famosa la città

di BENEVENTO, benchè a quella nell' arcivescovile e metropolitica dignità sia di nove e più secoli posteriore. Essa e il suo territorio presentemente formano parte dei pontificii possedimenti; stanno per altro frammezzo agli stati napoletani e dai medesimi sono per ogni lato attorniati. Subito dopo la metropolitana ravennate mi parve conveniente passare a questa, per eonservarle quel posto, che la sua anzianità di tempo nell' onore arcivescovile sopra le altre metropoli dello stato le assegna. Delle suffraganee sue non potrò, come feci per Ravenna e come farò per altre di questi stati, immediatamente dopo di essa parlare, perchè non essendovene una che non appartenga agli stati napoletani, m'è forza a quel tempo differirne le storie particolari. Tal è la legge, che mi sono fatta nel segnare le prime linee di questo mio qualunque siasi lavoro.

Sull'origine di Benevento non seguirò le favolose opinioni di chi vorrebbe dedurla sino dai tempi noetici: mi atterrò piuttosto alla comune sentenza di chi la fa derivare da Diomede re dell' Etolia, giacchè la trovo bastantemente appoggiata all'autorità di giudiziosi scrittori ed a locali testimonianze. Dei molti, che potrei citare (1) nominerò il solo Servio (2) e ne porterò le parole. « Diomedes ..., dic' egli, tenuit partes Apuliae » et edomita omni montis Gargani multitudine, in eodem tractu civitates » plurimas condidit, nam et Beneventum et Æquumtuticum ipse condidit,

(1) C. Jul. Solin. Polyhist. cap. VII; Stef. Bizant., Procopio ed altri.

(2) Serv. Eneid. vIII, vers. 9. Si consulti su questo punto l'erudito canonico be

Vol. III.

neventano Giovanni De Vita nella sua opera intitolata: Thesaurus antiquitatum Beneventanarum, Romae 1754, pag. 14 e seg.

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» et Arpas, quae et Agrippa dicitur. » Diomede adunque nel ritorno dalla guerra di Troia, si fermò in queste parti e fabbricò città. Non Benevento, come oggidi si nomina, ma Malevento da principio fu detta: ce ne assicura tra gli altri Tito Livio dove parla della sanguinosa battaglia tra i romani e i sanniti, nell'anno 440 di Roma, e dice, che questi messi in rotta da quelli Maleventum, cui postea Beneventi nomen, profugerunt ; e pare, che dalla strage sannitica, in cui trentamila perirono, prendesse il nome di mal evento. Tuttavolta v'ha chi opina, esserle stato imposto un tal nome dallo stesso Diomede, quasi in memoria delle tante sciagure, sofferte da' suoi e descritte da Virgilio nell' undecimo libro dell' Eneide. Ma non più Malevento la vollero nominata i romani, allorchè a buon evento attribuirono l'esserne diventati padroni: ed ecco la derivazione del nome di BENEVENTO. Ne fanno luminosa testimonianza le antiche pietre e le romane iscrizioni, che tuttora sussistono: una ne ricorderò, la quale sta sotto l'arco di Ponte Calore:

BONEVENTO

PROFECTIONIS ORIENTALIS ET

REDITVS AVGVSTORVM L. SEPTIMI

ET M. AVRELII ANTONINI COL. IVLIA

AVG. CONCORDIA FELIX BENEVEN

TVM DEVOTA MAIESTATI AVGG.

Dominata questa città per molti secoli dai romani, passò in potere successivamente dei longobardi, dei greci, dei romani: fu poscia dei papi, a cui la donò Carlo magno: fu eretta in ducato; soggiacque a mille e mille durissimi disastri guerrieri, contrastata e tolta, usurpata e restituita ai legittimi padroni: finalmente al dì d'oggi appartiene ai romani pontefici. Queste, in poche parole, furono, pel giro di tanti secoli sino a noi, le vicende politiche di Benevento, delle quali mi verrà occasione di parlare più volte nel progresso di questo articolo.

Anche delle beneventane divinità voglio dire alcun che. A Giove prestavano culto gli antichi abitatori di questo suolo, come a dio protettore e difensore di loro, come a dio terribile e tonante, come a dio vincitore ed apportatore di pace. Tuttociò è dimostrato da pietre antiche e da ri

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