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PREFAZIONE

Nel dare alle stampe l'inedito codice originale, che contiene gli Statuti dei mercanti di Roma dal secolo XIII al XVI e tutti gli atti officiali della loro università fino al secolo XVIII, noi ci argomentiamo di contribuire non solamente alle ricerche sull'origine e sulle vicende della mercatura in Roma, ma ancora agli studi intorno al progresso del diritto commerciale, ed alla storia politica della nostra città nei tempi di mezzo.

Gli statuti civili di Roma, editi nel primo volume della nostra Biblioteca, i quali rappresentano la prima collezione ordinata e ridotta a codice degli ordinamenti politici, giudiziari ed economici della città, vigenti nel secolo XIV, sono il precipuo, essenziale e solidissimo fondamento al ricostruire l'edificio storico delle pubbliche istituzioni del libero Comune di Roma. Imperocchè siffatti ordinamenti riflettono tutta intiera la vita giuridica della città, e recano manifestamente l'impronta di quella riforma costituzionale e politica che emanava dall'epoca delle grandi libertà comunali.

Ma, in Roma come in tutta Italia, i Comuni non ebbero altra origine che dal commercio e dalle associazioni o compagnie commerciali la mercatura fu il solo potentissimo mezzo, onde sorse, s'invigorì e si dilatò in ogni parte quella nuova forma di governo

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popolare che con tanta gloria venne innalzata sulle rovine dell'antico diritto feudale. Per lungo volger di tempo il nome di mercator equivalse a titolo di nobiltà e di potenza cittadina; anzi i principali dei mercanti furono essi stessi da principio consoli e magistrati del Comune, e poscia rimasero sempre partecipi della pubblica amministrazione. Quindi è che la storia e le vicende delle corporazioni e degli statuti mercantili nel medio evo si connettono intimamente colla storia e col progresso delle istituzioni civili, e mutuamente si rischiarano di luce copiosa.

A niuno pertanto potrà sfuggire la grande importanza storica e giuridica dell' insigne documento che pubblichiamo. Il quale con l'autentica registrazione degli statuti in vario tempo ordinati per dar norma al traffico e per risolvere le contestazioni mercantili, ed inoltre con la ricchissima serie di atti originali dei magistrati cittadini pel corso di quattro intieri secoli, offre una grande varietà di notizie atte ad illustrare l'antica vita della nostra città, tanto la economica e commerciale, quanto la comunale e politica.

L'edizione del testo è data accuratamente nella forma dell'originale; ed è sempre conservata l'ortografia dell'antica scrittura. Soltanto i nessi e le abbreviature sono state disciolte: e quando taluni manifesti errori dell'amanuense sono emendati nella stampa, ne è fatta avvertenza a pie' di pagina o nelle speciali annotazioni alla fine del volume.

Gl'indici generali sono stati compilati con molta cura e per modo, che spero riusciranno di grande vantaggio per qualunque ricerca vogliano farvi gli studiosi. Nell'indice delle materie, dopo tutte le rubriche degli statuti del 1317 e le posteriori riforme dal 1318 al 1553 con le loro date rispettive, ho classificato distintamente e con ordine cronologico: i decreti degli officiali della Mercanzia ; i documenti pontificii; gli atti amministrativi dei magistrati comunali di Roma; i procedimenti giudiziarii; gli atti diversi concernenti l'università dei mercanti; gli antichi sommarii degli statuti.

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Segue l'indice dei nomi propri di persone, che trovansi nel volume e che superano il numero di 1100. Vi sono riuniti in gruppi separati i nomi dei senatori e degli altri supremi magistrati cittadini; quelli dei diversi officiali del Comune di Roma, notarii, procuratori ec.; quelli delle autorità ecclesiastiche, e quelli dei mercanti e di altre persone diverse. In un'altra serie assai copiosa ho poi raccolto le indicazioni delle cose e dei vocaboli più notevoli: e da questa risulta eziandio un importante contributo al glossario della bassa latinità. Finalmente un indice topografico registra i vari luoghi di Roma e le diverse città, che si trovano ricordate nel codice.

Le quattro tavole eliotipiche, onde la presente edizione è corredata, offrono variati saggi degli autografi paleografici per i secoli XIV, XV e XVI: e merita d'essere specialmente additata la tav. II, la quale riproduce un' intiera pagina del codice scritta di mano di Cola di Rienzo.

Alla pubblicazione del testo premetto un'accurata descrizione del manoscritto, l'esame delle diverse epoche in cui furono compilati i più antichi statuti, alcuni brevi cenni sui pregi e sull'importanza del codice, ed una sintesi storica delle disposizioni statutarie e degli ordinamenti dell'arte mercantile.

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