Sayfadaki görseller
PDF
ePub

No. CXX.

che io ebbi le lettere vostre, e fu l'ultima, che io in Vinegia fui, in casa M. Luigi Soranzo Genero di M. Paolo Cappello, che è del Consiglio de' X. il quale anco vi sì dovea trovare, e trovovvisi tornando alle quattro ore di notte del detto Consiglio, mi parve opportuno dire à lui quanto V. S. mi commetteva, siccome da me, e con modo, che ciò non gli avesse ad alzar più, offerendomi, se io era buono a fare cosa alcuna, che piacesse loro, che essi m'adoperassero, la qual cosa tutta nondimeno stimo sia da loro stata accettata con poco frutto. Scrissi a nostro Signore quella sera, che io da Padova ritornai, che fu a'23. il Sig. Renzo esser venuto a Roma. Il che non fu vero, ma fu a pruova finto da quelli Signori, e fattol dire, e credere, siccome cosa verisimile molto, affine, che non si sapesse, che eglino lo rimandavano in Crema, temendo non egli potesse essere intrapreso, e ritenuto in alcun luogo di quelli, per li quali esso a passare avea. Di che ne sospettavano alquanto. Mandaronlo con molta diligenza, avendo di Lombardia alcuni sentori avuti, che gli confermarono vie più in una speranza, nella quale già erano, e ciò è, che uno delli confederati con Nostro Sign. s'avesse a spiccar da lui, o a non entrare in lega con sua Santità, e pare, che questo sia il Doge di Genova. Anco di Nostro Signore non hanno mai temuto quello, che io ho protestato loro, e stavanne al partir mio di buona voglia assai. Ho voluto dar questi pochi avvisi a V. S. per lettere, poichè io portargliele a bocca così tosto, come io volea, non posso. Alla cui buona grazia bascio la mano, pregandola mi raccomandi a Monsig. mio de' Medici, ed al mio Sig. Magnifico. Bascio i piedi santissimi di nostro Signore. Il primo dì dell' anno 1515. Di Pesaro.

END OF VOL. II.

:

[graphic]
« ÖncekiDevam »