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DIO NON VUOLE

IL POTERE TEMPORALE NELLA SUA CHIESA

RIVELAZIONE SOLENNE

DICHIARATA AL SOMMO PONTEFICE

PIO IX

E

NAPOLEONE III

PER IL SACERDOTE ANGELO CAPPONI
Dottore in legge dalla Sapienza di Roma.

Numquid adhaeret tibi sedes iniquitatis,
qui fingis laborem in praecepto?

Ps. 93 V. 20

Si associa egli con te un trono di perver-
sità, che crea molestia contro la legge?

FIRENZE

TIPOGRAFIA MARIANI

1860

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BX1810

L'AUTORE C26

1860 MAIN

Questa è la prima risurrezione

APO ALISSE XX 5

Da più che dieci anni ebbero tortura gli affetti del mio cuore: le mie forze eran nulle; la ragione tutto che ardita era impotente; e l'angustia del mio spirito fu al colmo. Solo dall' ordine prodigioso dell' Italia Centrale mi rifulse un raggio foriere della Magnificenza divina. A Roma mi turbavano gli arbitrati di un Congresso. Spinto da forza superiore ai 12 del passato dicembre feci e mandai la lettera in fine. Gli eventi non mi scoraggiarono; era Dio, che accresceva i suoi lumi e la mia fede: di che più temere? Ma io doveva scrivere a Roma da Firenze, come dal cuore al capo; perchè tutto vince la carità. Consegnato il povero abbozzo, che chiede misericordia per me, ebbi sotť occhio il gran Profeta che lodasi qual' Evangelista, Apostolo e Martire insieme tra gli Ebrei, il Profeta del libro sigillato.... Sentinella, sentinella, che ora è? « Sesta » come? e il nostro meriggio è una notte!!.... Sorgi, sorgi, o Sionne; squoti, squoti la polvere dal tuo capo; gitta via il giogo dal tuo bel collo, o Vergine gloriosa; il diadema di Dio è la tua corona! Israele, Israele, apri finalmente gli occhi, alza il Segnale alle Nazioni redente; grida, grida quale tromba sonora per tutti, e non cessare mai più : « Franchigie, franchigie ai schiavi, sia data ai carcerati libertà.» Il Creatore, il Salvatore degli uomini, il Dio delle misericordie infinite vuole, quello che dà. Consolatevi, consolatevi, o popoli, o uomini tutti, il nostro Dio, il Dio di Giacobbe, il Dio d'Israele è con noi; per suoi forieri spedi un'Aquila e

un Re, che ne porta nome e bandiera. Ecco già viene il premio della sua conquista, il saggio della sua gloria, la magnificenza della sua opera innanzi a Lui. Povero Israele! il giogo, che senza farvi riflessione aggravasti sul vecchio Giacobbe, fu il tuo laccio, l'obbrobrio tuo: la tua ruina: soffrivi la sete e facesti perire nella fame tanti bambini ! Ogni uomo è bugiardo: niuno è innocente: la universale iniquità sollevò una caligine orrenda.

Dio solo può rinnovare la faccia della terra. Già romoreggia il Cielo, già torrenti.... non temele, prostratevi, o popoli, è la fumana di Dio; torrenti di luce, di grazie, di ogni bontà... là, là il Sole Eterno per tutti sfavilla, da Sionne da Roma. Cristiani abbracciate i vostri fratelli Ebrei, baciatevi in fronte, scambiatevi i nomi: scordatevi del passato: fate largo, pulite le strade, fabbricate, apparecchiate le tende ai popoli.... ah! Roma, Roma non sarai più pagana, non sarai più la deserta, la desolata....

Ove è più Lucifero? il superbo è percosso, il terrore delle genti fini: Belo è distrutto, e Nabo è atterrato: è ferito il Dragone; Assur, l' Assiro non è più. Qual folgore orrenda alfin cadesti arrogante dal soglio... tuo! or va'scornato confuso, maledetto per sempre, torna agli abissi, empio, maligno Satanno. Ecco il mistero tremendo svelato: la superbia l'inganno, la idolatria è finita: il baluardo de' Filistei, la gloria di Tiro, la città de' Caldei, la meretrice de' Re, Babilonia, Babilonia l'altera non tornerà mai più sulla terra.

Fratelli, mentre in Firenze su la fronte del vecchio Palagio ammiro e riverisco dipinte con egual colore le Somme Chiavi a destra di libertà dorata finirò colle parole del Maestro: «CHI DI VOI È SENZA PECCATO, PRENDA IL SASSO E LO SCAGLI CONTRO COLEI! >>

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