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F288

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DISSERTAZIONE

STORICA-FISICA-LEGALE

DELL'AVVOCATO

D. CARLO FEA

COMMISSARIO DELLE ANTICHITA'

IN DIFESA

DELLA REV. CAMERA APOSTOLICA.

Bonum ex integra causa, malum ex quocumque
defectu. Aristot.

ROMA MDCCCXXXI

NELLA STAMPERIA DELLA REV CAMERA APOSTOLICA.

Nihil est tam sanctum, quod non violari: nihil tam munitum, quod non expugnari pecunia possit. Cicero Act. 2. in Verrem.

DEL SEGUENTE OPUSCOLO.

Due

ue oggetti sono stati qui presi in considerazione.

PRIMO. La causa privata del fu Giuseppe Vitelli, come enfiteuta dei terreni della Ven. Mensa Vescovile d'Ostia, e insieme della stessa Mensa in favore di lui, contro la Reverenda Camera Apostolica; per una pretensione di 40. e più mila scudi in emenda di danni supposti cagionati nel 1818. al 1826., e qualche altro appresso, dalla espansione delle acque dello stagno in tempi principalmente di stagioni piovose nelle parti, che più da vicino circondano quei terreni e ciò mediante stravaganti relazioni di alcuni periti idraulici, e agrimensori (pag. 1. e seguenti), per le quali i danni ripartitamente ogni anno avrebbero di molto superato il canone di 5100. scudi (1.), e ogni fruttato delle terre delle macchie.

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ben

e dalla

E' stato facile di ribattere la detta pretensione; chè approvata dal Tribunale Collegiale Camerale Sagra Rota (4. 5. 17. 19. 21. 36.).

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per

La nuova difesa per la Reverenda Camera si è ridotta a 3. punti, ognuno de' quali sarebbe sufficiente per una compita vittoria contro una lite, che potrà ora ravvisarsi calunniosa ; condotta dall' Avversario, e suoi Difensori in modo poco decente e rispettoso, per non dire insultante; quasi che fosse una causa, non di diritto pubblico di sovranità; ma fra due privati uguali in diritto per interessi privatissimi (10.).

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1. Si nega al sig. Vitelli l'azione da intentare lite per ciò contro la Reverenda Camera; non avendola egli avuta, per legittimare la sua persona, nè dalla natura dell'enfiteusi direttamente; nè per cessione della Mensa, la quale non gliela ha ceduta, nè potea cederla (3. 5. 10. 18. 2a. 24. 32. )

2. Si prova (63.), che la Ven. Mensa non poteva fare quella enfiteusi; perchè specie di alienazione proibita da

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