Nel primo centenario di Angelo Mai: memorie e documenti pubblicati per cura dell' Ateneo di Bergamo il 7 marzo 1882Stabilimento tipo-lit. Gaffuri e Gatti, 1882 - 187 sayfa |
Kitabın içinden
18 sonuçtan 6-10 arası sonuçlar
Sayfa xxxiii
... Repubblica , comincia il libro secondo , e più sotto : Marco Tullio Cicerone , deila Repubblica : finisce il libro se- condo , comincia il terzo . Sol chi abbia provato quelle ineffabili emozioni , miste di sconforti e di speranze , che ...
... Repubblica , comincia il libro secondo , e più sotto : Marco Tullio Cicerone , deila Repubblica : finisce il libro se- condo , comincia il terzo . Sol chi abbia provato quelle ineffabili emozioni , miste di sconforti e di speranze , che ...
Sayfa xxxiv
... Repubblica dovean essere assai maggiori , che nei Com- menti . Soltanto fino al V potè il Mai scoprire i titoli dei libri della Repubblica ; onde argomentando con rigore di sottilissimi calcoli , qual fosse la parte perduta , riusciva a ...
... Repubblica dovean essere assai maggiori , che nei Com- menti . Soltanto fino al V potè il Mai scoprire i titoli dei libri della Repubblica ; onde argomentando con rigore di sottilissimi calcoli , qual fosse la parte perduta , riusciva a ...
Sayfa xxxvi
... repubblica è cosa del popolo ; ma popolo non è già ogni adu- << nanza di persone in qualunque modo raccolta , ma la unione << delle moltitudini collegate per consenso di leggi e per co- « < munanza di utilità . » 1 Ai dialoghi della ...
... repubblica è cosa del popolo ; ma popolo non è già ogni adu- << nanza di persone in qualunque modo raccolta , ma la unione << delle moltitudini collegate per consenso di leggi e per co- « < munanza di utilità . » 1 Ai dialoghi della ...
Sayfa xxxviii
... repubblica , l'aristocrazia e la monarchia . Di queste , secondo i disputanti , l'ultima è la migliore , ma ottima è poi quella , che nasce dal sapiente accordo delle tre forme , ossia il governo misto . Così la dottrina di Tullio ...
... repubblica , l'aristocrazia e la monarchia . Di queste , secondo i disputanti , l'ultima è la migliore , ma ottima è poi quella , che nasce dal sapiente accordo delle tre forme , ossia il governo misto . Così la dottrina di Tullio ...
Sayfa xxxix
... repubblica ideale , per ogni verso perfetta , mentre il romano si propone di rappresentare una repubblica reale , anzi esistente , qual'è quella di Roma ; l'uno colloca l'esemplare nella idea , l'altro nel fatto ; quegli immaginando gli ...
... repubblica ideale , per ogni verso perfetta , mentre il romano si propone di rappresentare una repubblica reale , anzi esistente , qual'è quella di Roma ; l'uno colloca l'esemplare nella idea , l'altro nel fatto ; quegli immaginando gli ...
Diğer baskılar - Tümünü görüntüle
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
Accademia alcuni all'Ambrosiana ammirazione amore Angelo Mai antichi assai atque avea Bergamo Biblioteca Biblioteca Vaticana canzone Cardinale celebre Chiesa Cicconi Cicerone classici codesto codici colla collezione copia critica d'Italia Dante dedica desiderio dialoghi dice Dionigi Dionigi d'Alicarnasso Diploma di Socio dolore dotti dottrina eruditi famoso filologici filosofia firmato frammenti Frontone Giacomo Giacomo Leopardi Giangiacomo Trivulzio Giberto Borromeo Giordani greco hæc illustri inedite ingegno insigni Lascio latina lavoro Leop Leopardi lettera libri lodi Luigi Carrara Marco Aurelio mente mihi Milano nuova onore opere orazioni Padri paleografia palimsesti parole patria pensiero Pietro Giordani Pio VII poesia poeta pregio preziosi principe pubblicate pure quæ quam quod Repubblica ritratto Romæ sapiente Schilpario scienza scrisse scritti scrittori scrive secolo sentimento signor Socio corrispondente Socio onorario stampa stima storia strofe studî Temistio Torquato Torquato Tasso trovano Tullio Ulfila uomini Vaticana vero versi versione Vespasiano virtù viva volume Wiseman
Popüler pasajlar
Sayfa xxxv - Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de...
Sayfa xlviii - O scopritor famoso, Segui; risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo secol di fango o vita agogni E sorga ad atti illustri, o si vergogni.
Sayfa xiii - Non ho più lena di concepire nessun desiderio, né anche della morte, non perch'io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore.
Sayfa xxxix - Di noi serbate, o gloriosi, ancora Qualche speranza? in tutto Non siam periti? A voi forse il futuro Conoscer non si toglie. Io son distrutto...
Sayfa xliii - II vero appena è giunto, O caro immaginar; da te s'apparta Nostra mente in eterno; allo stupendo Poter tuo primo ne sottraggon gli anni; E il conforto perì de
Sayfa xliii - Nostri sogni leggiadri ove son giti Dell'ignoto ricetto D'ignoti abitatori, o del diurno Degli astri albergo, e del rimoto letto Della giovane Aurora, e del notturno Occulto sonno del maggior pianeta?
Sayfa xxxiii - Solo di sua codarda etate indegno Allobrogo feroce, a cui dal polo Maschia virtù, non già da questa mia Stanca ed arida terra, Venne nel petto; onde privato, inerme, (Memorando ardimento) in su la scena Mosse guerra a' tiranni: almen si dia Questa misera guerra E questo vano campo all'ire inferme Del mondo.
Sayfa xxvi - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria. Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella.
Sayfa xxxv - Empier la vita di felici errori: Nova speme d'Italia. O torri, o celle, O donne, o cavalieri, O giardini, o palagi! a voi pensando, In mille vane amenità si perde La mente mia. Di vanità, di belle...
Sayfa xiii - Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere né movermi, altro che per forza, dal luogo dove mi trovassi.